Śakuntalā

personaggio del Mahābhārata
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Śakuntalā (in sanscrito: शकुन्‍तला) è un personaggio del poema epico indiano Mahābhārata e la protagonista di un celebre dramma del poeta indiano Kālidāsa, intitolato Abhijñānaśākuntala.

Śakuntalā in un dipinto di Raja Ravi Varma

Nel racconto del Mahābhārata è figlia del saggio Viśvāmitra e dell'apsaras Menaka, sposa di Duṣyanta e madre dell'imperatore Bharata.

Nella cultura di massa modifica

Arte modifica

Vari pittori indiani ritrassero il personaggio nelle loro illustrazioni della storia, come Raja Ravi Varma. La scultrice francese Camille Claudel si ispirò alla sua leggenda per la sua scultura Sakuntala.

Cinema modifica

Sono state realizzate molte pellicole indiane sulla storia di Śakuntalā. Tra i registi che diressero dei film su questa storia si citano Fatma Begum (1931), Ellis Dungan (1941), V. Shantaram (1943) e Bhupen Hazarika (1961).[1] Nel 2009 venne realizzata una serie televisiva indiana che adatta il dramma di Kālidāsa.

Opera e balletto modifica

Sakontala è un'opera incompiuta di Franz Schubert, la cui stesura iniziò nell'ottobre del 1820. Il compositore italiano Franco Alfano scrisse un'opera intitolata La leggenda di Sakùntala nella sua prima versione (1921) e semplicemente Sakùntala nella seconda (1952). Ersest Reyer compose il balletto Sacountala da un'opera di Théophile Gautier nel 1838.[2][3] Il compositore sovietico Sergej Balasanjan compose il balletto Šakuntala, la cui prima assoluta si tenne il 28 dicembre 1963 a Riga.[4]

Note modifica

  1. ^ (EN) Ashish Rajadhyaksha e Paul Willemen, Encyclopaedia of Indian cinema, British Film Institute, 1999.
  2. ^ (EN) Romila Thapar, Sakuntala: Texts, Readings, Histories, Columbia University Press, 12 aprile 2011, ISBN 978-0-231-52702-6. URL consultato il 29 ottobre 2022.
  3. ^ (EN) George Grove, A Dictionary of Music and Musicians: (A.D. 1450-1880), Macmillan, 1883. URL consultato il 29 ottobre 2022.
  4. ^ (EN) Levon Hakobian, Music of the Soviet Era: 1917-1991, Taylor & Francis, 25 novembre 2016, ISBN 978-1-317-09187-5. URL consultato il 29 ottobre 2022.

Bibliografia modifica

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