Žaltys

Spirito benigno nella mitologia lituana

Con Žaltys (in lettone: Zal(k)tis; in prussiano Angzdris, letteralmente biscia) si indica nella mitologia lituana uno spirito benevolo per la famiglia, la salute, gli antenati e la fertilità.[1][2][3]

Secondo i racconti dell'antichità, le case in cui vive uno žaltys sono felici, non colpite da fulmini, lontane da ogni malattia e con ottime possibilità che gli animali domestici crescano in condizioni migliori.

A seguito della cristianizzazione avvenuta nel 1387,[2] non fu facile sradicare la concezione secondo cui la biscia andava percepita come un essere infausto, legato al Diavolo anziché ad aspetti positivi.

Descrizione modifica

 
Žaltys e il Santo Fuoco sono raffigurati nella Carta marina di Olaus Magnus, sopra l'iscrizione LITVANIE PARS
 
Monumento dedicato a Žaltys presso Vyžuonos

Ritenuto un animale sacro onnisciente affiliato alla dea del sole Saulė,[4] le persone erano solite tenere una biscia come animale domestico vicino alla stufa o in un'altra stanza particolare della casa,[4] credendo che avrebbe portato buon raccolto e ricchezza.[1] Si diceva che uccidere uno žaltys causasse gravi disgrazie in famiglia:[4] per approcciare le bisce trovate nei campi, la gente era solita dar loro del latte nel tentativo di addomesticarle e trasformarle in un animale domestico sacro.[2][5]

I serpenti erano strettamente associati all'acqua:[6] mentre strisciavano durante le precipitazioni, la gente credeva infatti che i serpenti fossero in qualche modo associati al ciclo della pioggia. La muta aveva inoltre impressionato i baltici sin dal tardo Paleolitico, percepita come un simbolo di costante rinnovamento e di eternità di questi rettili.

Il dio del mare e del grano Potrimpo veniva raffigurato con un corpo di serpente e un viso umano su cui era posta una corona. Un simbolo di vita, energia e immortalità che indicava il serpente era la lettera S.

A oggi la figura dello spirito è sopravvissuta in canti popolari, superstizioni e opere letterarie.

Note modifica

  1. ^ a b (LT) Elena Kiškienė, "Uteniškių keiksmai", culture.lt, 9 maggio 2008, link verificato il 5 agosto 2020.
  2. ^ a b c (EN) Arthur Cotterell, A Dictionary of World Mythology, Oxford University Press, 1986, ISBN 978-01-91-07893-4, p. 398.
  3. ^ (EN) Theresa Bane, Encyclopedia of Spirits and Ghosts in World Mythology, McFarland, 2016, ISBN 978-14-76-66355-5, p. 127.
  4. ^ a b c (EN) Wendy Doniger, Britannica Encyclopedia of World Religions (Žaltys), Encyclopaedia Britannica, Incorporated, 2006, ISBN 978-15-93-39266-6, p. 1160.
  5. ^ D.J. Conway, Magickal Mystical Creatures: Invite Their Powers Into Your Life, Llewellyn Worldwide, 2001, ISBN 978-15-67-18149-4, p. 128.
  6. ^ (EN) Cahiers de littérature orale (ed. 7-10), Publications orientalistes de France, 1980, p. 212.

Voci correlate modifica

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