152830 Dinkinesh

asteroide

152830 Dinkinesh è un asteroide della fascia principale. Scoperto nel 1999, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,1913889 au e da un'eccentricità di 0,1120701, inclinata di 2,09372° rispetto all'eclittica.

Dinkinesh
(152830 Dinkinesh)
Fotografia realizzata dalla missione Lucy
Stella madreSole
Scoperta4 novembre 1999
ScopritoreLINEAR
ClassificazioneFascia principale
Designazioni
alternative
1999 VD57, 2004 HJ78, 2007 CB63
Parametri orbitali
(all'epoca JD 2459800,5
9 agosto 2022)
Semiasse maggiore327831779 km
2,1913889 au
Perielio291091635 km
1,9457997 au
Afelio364571924 km
2,4369781 au
Periodo orbitale1184,89 giorni
(3,24 anni)
Inclinazione
sull'eclittica
2,09372°
Eccentricità0,1120701
Longitudine del
nodo ascendente
21,38045°
Argom. del perielio66,64159°
Anomalia media324,52642°
Par. Tisserand (TJ)3,663 (calcolato)
Ultimo perielio3 settembre 2019
Prossimo perielio1º dicembre 2022
Dati osservativi
Magnitudine ass.17,40

Esplorazione modifica

 
Dinkinesh e Selam nelle immagini realizzate durante l'avvicinamento della sonda Lucy.

La sonda spaziale Lucy della NASA ha sorvolato l'asteroide il primo novembre 2023,[1] scoprendo che è un asteroide binario.[2] Il satellite naturale dell'asteroide principale ha un diametro di 220 m.[3] E' stato chiamato Selam (nome completo: Dinkinesh I Selam), dal nome di un fossile di una femmina di tre anni di età di Australopithecus afarensis, rinvenuto nel 2000 a Dikika, in Etiopia. Il nome è stato proposto da Raphael Marschall ed è stato approvato dalla International Astronomical Union il 27 novembre 2023.[4]

Note modifica

  1. ^ Katherine Kretke, NASA's Lucy Team Announces New Asteroid Target, su nasa.gov, NASA, 25 gennaio 2023.
  2. ^ La sonda Lucy della NASA ha sorvolato l’asteroide Dinkinesh facendo una scoperta inattesa, su reccom.org, 3 novembre 2023.
  3. ^ (EN) Katherine Kretke, NASA's Lucy Spacecraft Discovers 2nd Asteroid During Dinkinesh Flyby, su nasa.gov, NASA, 2 novembre 2023. URL consultato il 2 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2023).
  4. ^ (EN) WGSBN Bulletin 3, #16 (PDF), in WGSBN Bulletin, vol. 3, n. 16, International Astronomical Union, 27 novembre 2023, p. 12. URL consultato il 27 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2023).

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Collegamenti esterni modifica

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