854 Frostia

asteroide

854 Frostia è un asteroide della fascia principale. Scoperto nel 1916, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,3683232 au e da un'eccentricità di 0,1738780, inclinata di 6,08714° rispetto all'eclittica.

Frostia
(854 Frostia)
Stella madreSole
Scoperta3 aprile 1916
ScopritoreSergej Ivanovič Beljavskij
ClassificazioneFascia principale
Designazioni
alternative
1916 Σ29, 1916 GO, 1931 MB, 1935 QE, 1950 VP
Parametri orbitali
(all'epoca JD 2458600,5
27 aprile 2019)
Semiasse maggiore354301151 km
2,3683232 au
Perielio292695975 km
1,9565239 au
Afelio415906326 km
2,7801225 au
Periodo orbitale1331,25 giorni
(3,64 anni)
Inclinazione
sull'eclittica
6,08714°
Eccentricità0,1738780
Longitudine del
nodo ascendente
190,58795°
Argom. del perielio84,12736°
Anomalia media39,16983°
Par. Tisserand (TJ)3,518 (calcolato)
Ultimo perielio1º dicembre 2018
Prossimo perielio24 luglio 2022
Satelliti1
Dati fisici
Periodo di rotazione37,7 ore[1]
Dati osservativi
Magnitudine ass.11,9

L'asteroide è dedicato all'astronomo statunitense Edwin Brant Frost.[2] Inizialmente, come altri asteroidi scoperti all'osservatorio di Simeiz durante la prima guerra mondiale, non poté essere comunicato subito all'Istituto Rechen dell'Università di Heidelberg e fu quindi identificato per alcuni anni con una sigla contenente Σ, la lettera sigma dell'alfabeto greco.[3]

Nel 2004 ne è stata scoperta la probabile natura binaria,[4][5] senza tuttavia assegnare un nome pur provvisorio al satellite.[1] Le due componenti del sistema, distanti tra loro 17 km, avrebbero dimensioni comparabili di circa 6,35 e 4,6 km.[1] Questa configurazione porrebbe il baricentro esternamente a entrambi i corpi che ruoterebbero intorno ad esso in circa 37,7 ore.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d (EN) (854) Frostia, su johnstonsarchive.net. URL consultato il 21 marzo 2020.
  2. ^ Frase di motivazione dell'attribuzione dal dizionario di Schmadel.
  3. ^ I dati di 854 Frostia dal sito JPL.
  4. ^ (EN) (854) FROSTIA, in Circolare IAU 8389, 16 agosto 2004. URL consultato il 21 marzo 2020.
  5. ^ (EN) R. Behrend, L. Bernasconi, R. Roy, A. Klotz, F. Colas, P. Antonini, R. Aoun, K. Augustesen, E. Barbotin, N. Berger, H. Berrouachdi, E. Brochard, A. Cazenave, C. Cavadore, J. Coloma, V. Cotrez, S. Deconihout, C. Demeautis, J. Dorseuil, G. Dubos, R. Durkee, E. Frappa, F. Hormuth, T. Itkonen, C. Jacques, L. Kurtze, A. Laffont, M. Lavayssière, J. Lecacheux, A. Leroy, F. Manzini, G. Masi, D. Matter, R. Michelsen, J. Nomen, A. Oksanen, P. Pääkkönen, A. Peyrot, E. Pimentel, D. Pray, C. Rinner, S. Sanchez, K. Sonnenberg, S. Sposetti, D. Starkey, R. Stoss, J.-P. Teng, M. Vignand and N. Waelchli, Four new binary minor planets: (854) Frostia, (1089) Tama, (1313) Berna, (4492) Debussy, in Astronomy & Astrophysics, vol. 446, n. 3, 23 settembre 2005, pp. 1177-1184, DOI:10.1051/0004-6361:20053709. URL consultato il 21 marzo 2020.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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