AEG C.II

aereo da ricognizione AEG

L'AEG C.II fu un ricognitore biposto biplano prodotto in modesta quantità dall'azienda tedesco imperiale Allgemeine Elektrizitäts-Gesellschaft (AEG) negli anni dieci del XX secolo.

AEG C.II
Descrizione
Tipoaereo da ricognizione
Equipaggio2
CostruttoreBandiera della Germania AEG
Data primo volo1915
Data entrata in servizioottobre 1915
Utilizzatore principaleBandiera della Germania Luftstreitkräfte
Sviluppato dalAEG C.I
Altre variantiAEG C.III
Dimensioni e pesi
Lunghezza7,09 m
Apertura alare11,95 m
Altezza3,17 m
Superficie alare41,00 [senza fonte]
Peso a vuoto680 kg
Peso max al decollo1 200 kg
Propulsione
Motoreun Benz Bz.III
Potenza150 PS (110 kW)
Prestazioni
Velocità max138 km/h
Velocità di salitaa 1 000 m in 4 min 30 s[senza fonte]
Autonomia580 km
Armamento
Mitragliatriciuna Parabellum MG 14 calibro 7,92 mm
Bombe4 da 10 kg

i dati sono estratti da:
German Aircraft of the First World War[1]
WWI Aviation Pictorial History An Illustrated History of World War 1 Aviation[2]

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Sviluppato dal precedente C.I entrò in servizio nei reparti della Luftstreitkräfte, la componente aerea del Deutsches Heer (l'esercito imperiale tedesco), già nelle prime fasi della prima guerra mondiale ma ben presto venne declassato a compiti di seconda linea superato nelle prestazioni da modelli più recenti.

Storia del progetto modifica

Dopo che l'AEG C.I era entrato in produzione, l'azienda tedesca attuò un programma di sviluppo per migliorarne le caratteristiche generali. Il risultato fu un velivolo che pur riproducendo le caratteristiche salienti del suo predecessore se ne discostava per le misure leggermente più compatte. Gli interventi furono finalizzati ad ottimizzare l'aerodinamica, riducendo la superficie frontale e, di conseguenza, migliorandone prestazioni e manovrabilità,[3] inoltre venne modificato l'abitacolo del pilota e montato un diverso supporto per la mitragliatrice a disposizione dell'osservatore nell'abitacolo posteriore.[2]

La produzione iniziò dall'ottobre 1915.[2]

Tecnica modifica

L'AEG C.II conservava l'aspetto generale, per l'epoca convenzionale, del suo predecessore: biplano, monomotore biposto con carrello fisso.

La fusoliera, a sezione rettangolare, realizzata con struttura in tubi d'acciaio saldati e ricoperta di tela verniciata, era caratterizzata da due abitacoli aperti in tandem, l'anteriore destinato al pilota ed il posteriore all'osservatore con mansioni anche di mitragliere. Posteriormente terminava in un impennaggio classico monoderiva dotato di piani orizzontali controventati da una coppia di montanti obliqui per lato.

La configurazione alare era biplana con ala superiore dall'apertura leggermente superiore dell'inferiore, collegate tra loro da una doppia coppia di montanti per lato ed integrati da tiranti in cavetto in acciaio.

Il carrello d'atterraggio era fisso, molto semplice, montato su una struttura tubolare al di sotto della fusoliera, dotato di ruote di grande diametro collegate da un asse rigido ed integrato posteriormente con un pattino d'appoggio.

La propulsione era affidata ad un motore Benz Bz.III, un 6 cilindri in linea raffreddato a liquido capace di erogare una potenza pari a 150 PS (110 kW). Posizionato all'apice anteriore della fusoliera, parzialmente racchiuso da un cofano metallico, era caratterizzato da un impianto di scarico "a corno di rinoceronte" ed abbinato ad un'elica bipala in legno a passo fisso.

L'armamento era costituito da una singola mitragliatrice Parabellum MG 14 calibro 7,92 mm montata su supporto brandeggiabile ad anello sull'abitacolo posteriore ed aveva la capacità, in missioni di attacco al suolo leggero, di trasportare fino a 4 bombe da caduta da 10 kg.[2]

Utilizzatori modifica

  Germania

Note modifica

  1. ^ Gray, Thetford 1962.
  2. ^ a b c d (EN) Rob Baumgartner, World War One Aviation: German Two-Seaters 1915, su WWI Aviation Pictorial History An Illustrated History of World War 1 Aviation, http://www.wwiaviation.com/index.html. URL consultato il 9 settembre 2011.
  3. ^ (EN) (RU) AEG C.I/C.II, su Their Flying Machines, http://flyingmachines.ru/, 22 settembre 2011. URL consultato il 12 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2013).

Bibliografia modifica

  • (EN) Peter Gray, Owen Thetford, German Aircraft of the First World War, Londra, Putnam, 1962, ISBN 0-933852-71-1.
  • (EN) Peter Gray, Owen Thetford, German Aircraft of the First World War, 2nd edition, Londra, Putnam, 1970, ISBN 0-370-00103-6.
  • (DE) Günter Kroschel, Helmut Stützer, Die deutschen Militärflugzeuge 1910-18, Wilhelmshaven, Lohse-Eissing Mittler, 1977, ISBN 3-920602-18-8.
  • (DE) Heinz J. Nowarra, Die Entwicklung der Flugzeuge 1914–18, München, Lehmanns, 1959, ISBN non esistente.

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