ANF Les Mureaux Stipa 203

Il ANF-Mureaux Stipa 203, o Stipa 203 è stato il progetto di un innovativo bombardiere sviluppato dell'azienda aeronautica francese ANF Les Mureaux a partire dall'ottobre 1934. Il progetto fu pensato per rispondere ad un concorso indetto dal Ministero dell'aeronautica francese per un aereo da bombardamento a medio raggio.[2]

ANF-Mureaux Stipa 203
Descrizione
Tipobombardiere
ProgettistaLuigi Stipa
CostruttoreBandiera della Francia ANF Les Mureaux
Dimensioni e pesi
Lunghezza11,20 m
Apertura alare18,0 m
Altezza3,45 m
Superficie alare70
Peso a vuoto3 500 kg
Peso max al decollo6 500 kg
Propulsione
Motore2 radiali Piaggio P.IX Stella
9 cilindri a stella
Potenza610 CV
Prestazioni
Velocità max350 km/h a 4 000 m
Autonomia2 000 km
Tangenza8 750 m
Notedati tratti da Il volo del 1° aereo a jet[1]
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Storia del progetto modifica

Il velivolo sperimentale ad elica intubata Stipa-Caproni effettuò il primo volo sull'aeroporto di Milano-Taliedo il 7 ottobre 1932 nelle mani del collaudatore Domenico Agostini.[3] Lo sviluppo di tale aereo, dopo i primi interessi iniziali da parte della Regia Aeronautica, venne abbandonato, ma la tecnica utilizzata per la sua costruzione suscitò grande interesse sia in Francia che in Germania.[3] Nel 1933-34 l'ingegner Stipa si recò in Francia, su richiesta del Service de recherches del Ministero dell’Aria francese, al fine di ripetere le esperienze di laboratorio presso il centro sperimentale di Issy-les-Moulineaux.[4] I risultati si rivelarono talmente promettenti da far sì che il Ministero autorizzasse la realizzazione di un prototipo di un aereo bimotore da bombardamento a "Jet".[1]

Nel 1934 la ditta francese ANF Les Mureaux acquistò il relativo brevetto, e invitò Stipa a trasferirsi in Francia per seguire la costruzione di un bimotore sperimentale che fu designato ANF Les Mureaux Stipa 203.[1]

Per la costruzione del prototipo la ditta Ateliers Nord France a Les Mureaux[5] ottenne un compenso di 4.000.000 di franchi.[N 1][6] L'intervento diretto del governo italiano, nella figura del generale Giuseppe Valle, Sottosegretario di Stato all'Aeronautica, impedì il trasferimento di Stipa in terra francese, e per questo egli dovette rinunciare a parte del proprio compenso.[6]

In seguito alla nazionalizzazione dell'industria aeronautica francese, voluta dal ministro Pierre Cot, l'ANF Les Mureaux fu espropriata,[6] entrando a far parte della nuova Société nationale de constructions aéronautiques du Nord che abbandonò l'officina sperimentale dove si trovava tutto ciò che era stato costruito dello Stipa 203.[6] Si trattava di un mock-up completo, che aveva ottenuto l'approvazione dello Stato maggiore dell'Armée de l'air, delle ali e di qualche pezzo della fusoliera. Lo scoppio della seconda guerra mondiale, e il precipitare della situazione bellica, portarono alla definitiva cancellazione del programma.[6]

Tecnica modifica

L'ANF-Mureaux 203 era un bombardiere medio bimotore, di costruzione interamente metallica, monoplano ad ala media.[7] I due propulsori Piaggio P.IX Stella dotati di compressore erogavano 610 CV, ed azionavano due eliche intubate, che avrebbero spinto l'aereo ad una velocità massima di 350 km/h a 4.000 m,[N 2] mentre quella di crociera era pari a 320 km/h a 5.000 m.[8] Il carico utile previsto era di 3 000 kg, e l'aereo aveva un coefficiente di robustezza pari a 7. L'eventuale armamento difensivo avrebbe trovato posto in due torrette posizionale alle estremità anteriore e posteriore della fusoliera.[7]

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ Il 12% di tale cifra avrebbe dovuto essere versato a Stipa per il diritto di brevetto, ed egli avrebbe ottenuto uno stipendio mensile di 10.000 franchi.
  2. ^ Le altre velocità previste erano: 342 km/h a 5.000 m, e 300 km/h a 0 m.

Fonti modifica

Bibliografia modifica

  • Giuseppe Ciampaglia, La propulsione a reazione in Italia dalle origini al 1943, Roma, Ufficio Storico Aeronautica Militare Italiana, 2002.
  • Giorgio Evangelisti, Luigi Stipa Un sogno lungo una vita, Sesto Fiorentino, Gruppo Editoriale Olimpia Spa, 2005.
  • Luigi Stipa, Libero Garofoli e Giuseppe Pesce, Il volo del 1° aereo a Jet 1932-1982, Ascoli Piceno, Casa Editrice G. Cesari, 1982.

Collegamenti esterni modifica