A Blaze in the Northern Sky

album dei Darkthrone del 1992

A Blaze in the Northern Sky è il secondo album in studio del gruppo musicale black metal norvegese Darkthrone, pubblicato il 26 febbraio 1992 dalla Peaceville Records[1][2].

A Blaze in the Northern Sky
album in studio
ArtistaDarkthrone
Pubblicazione26 febbraio 1992
Durata42:05
Dischi1
Tracce6
GenereBlack metal[1]
EtichettaPeaceville Records
ProduttoreDarkthrone
Registrazioneagosto 1991, Creative Studios, Oslo
FormatiCD, 2 CD, LP, MC, download digitale
Darkthrone - cronologia
Album precedente
(1990)
Album successivo
(1993)

Descrizione modifica

L'album di debutto dei Darkthrone, Soulside Journey del 1991, era un disco di death metal di ispirazione svedese. In seguito, la band cominciò a scrivere pezzi dall'impronta maggiormente black metal grazie all'influenza di Euronymous, membro fondatore e chitarrista dei Mayhem. La transizione è ascoltabile nel demo strumentale Goatlord.

Dopo l'incisione del demo, tre membri del gruppo: Fenriz, Nocturno Culto e Zephyrous, decisero di volersi focalizzare definitivamente su sonorità black metal, oscure e maligne. Il bassista Nilsen non era d'accordo con la svolta stilistica, e quindi lasciò la band. Tuttavia, egli accettò di registrare le sue parti di basso per l'album in qualità di turnista. A Blaze in the Northern Sky fu registrato nell'agosto 1991 presso i Creative Studios a Kolbotn; il medesimo studio dove i Mayhem avevano inciso il seminale Deathcrush. In un'intervista, Fenriz disse che l'album era un po' "affrettato" e che molte delle canzoni erano costituite da "riff death metal" suonati in "stile black metal".[3]

A causa della svolta dei Darkthrone dal death metal al black metal, la Peaceville Records era restia a pubblicare l'album. La casa discografica si aspettava che il gruppo continuasse nel consueto stile esplicitato in Soulside Journey. La Peaceville acconsentì alla pubblicazione dell'album a condizione che venisse remixato, in quanto lo ritenevano "troppo debole". La band allora decise di farlo uscire per l'etichetta Deathlike Silence Productions, di proprietà di Øystein "Euronymous" Aarseth.[3] Tuttavia, alla fine la Peaceville accettò di pubblicare il disco così com'era, senza remixaggi.

Contenuti modifica

Con questo lavoro il gruppo cambiò stile, passando dal death al black metal, probabilmente anche a causa dell'avvicinamento a Euronymous dei Mayhem e alla scena che in quegli anni si stava formando attorno al negozio di dischi Helvete di Oslo[1]. Musicalmente il disco si distacca dalle produzioni black metal del periodo, spesso influenzate dal folk e dalla musica classica, ed è caratterizzato da strutture molto semplici e da una produzione volutamente lo-fi[1]. Il titolo dell'album, oltre che essere condiviso dal brano omonimo, è menzionato all'inizio della prima traccia, Kathaarian Life Code:

(EN)

«We are a Blaze in the Northern Sky»

(IT)

«Siamo una fiammata nel cielo del Nord»

Caratteristica è la produzione lo-fi già menzionata con i toni acuti fortemente enfatizzati, molto riverbero e solo una piccola rifinitura. Nel complesso, la produzione è generalmente considerata molto grezza, allo stesso modo, la voce è cambiata dai tipici ringhi profondi del Death metal a un grido acuto, gracchiante, anch'esso sostenuto dal riverbero.

L'album differisce strutturalmente dal suo predecessore: le canzoni sono più lunghe e di più ampio respiro e offrono una varietà di riff diversi all'interno dei singoli pezzi. Rimane il forte contrasto tra i tempi veloci e lenti, che è ancora più pronunciato nei pezzi di maggior durata. Oltre alle influenze Death metal, il batterista ha parlato di influenze del classico Heavy metal (In the Shadow of the Horns[4]) e, come lo stesso Fenriz dichiarò in un'intervista del 2006, si possono rintracciare nell'album anche delle influenze di musica punk[senza fonte]. Inoltre, alcuni riff e la dissonanza generale hanno una certa affinità con il jazz.[senza fonte] Infine, alcuni critici musicali hanno rintracciato elementi stilisticamente concreti riconducibili ai Celtic Frost[5]; influenze che si faranno più evidenti nel futuro album Panzerfaust (1995).[5]

In termini di testi, le tendenze surreali hanno lasciato il posto principalmente a temi pagani e occulti.

Il bassista Dag Nilsen lasciò la band e andò ad abitare nelle isole Baleari, e i restanti tre membri del gruppo cambiarono i propri nomi rispettivamente da Ted Skjellum a Nocturno Culto, da Ivar Engar a Zephyrous e da Gylve Nagell a Fenriz[6].

Copertina modifica

La copertina dell'album mostra Ivar Enger (Zephyrous), il chitarrista ritmico della band, che emerge minaccioso dall'oscurità truccato con il corpse paint.

Pubblicazione modifica

L'album fu pubblicato su etichetta Peaceville Records il 26 febbraio 1992.

È stato ripubblicato più volte, in versione remasterizzata nel 2003 come edizione digipak con l'aggiunta di un'intervista, nel 2007 in Brasile e Sudamerica e nel dicembre 2009 su vinile con nuove note di copertina scritte da Nocturno Culto[6].

La traccia Kathaarian Life Code è stata inclusa nel film del 2002 Demonlover[6]. L'album è dedicato a Euronymous[6], chitarrista dei Mayhem.

Accoglienza critica modifica

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic     [1]
Rock Hard9/10[7]
Piero Scaruffi6.5/10[8]
Sputnikmusic     

Luca Signorelli gli ha assegnato un voto di 5 su 5 nella recensione dell'album contenuta all'interno di Heavy Metal: I moderni.[9] Anche il critico di All Music Guide Eduardo Rivadavia lo ha votato con 5 stelle su 5[1], mentre Piero Scaruffi gli ha dato 6.5 su 10 definendolo: "quasi la versione garage rock del black metal" e "il manifesto del black metal scandinavo"[8].

Nel 2009, IGN incluse A Blaze in the Northern Sky nella lista "10 Great Black Metal Albums" da loro redatta,[10] mentre nel 2007 in un articolo la rivista Decibel definì il disco "il primo grande album death/black metal".[11] Kerrang! definì A Blaze in the Northern Sky "uno spartiacque oscuro per il genere black metal".[12] È stato inserito in 3ª posizione nella lista dei "Migliori album Black Metal secondo Decibel" e alla posizione numero 22 nella lista dei "Migliori album Black Metal secondo Loudwire".

Tracce modifica

  1. Kathaarian Life Code – 10:40
  2. In the Shadows of the Horns – 7:01
  3. Paragon Belial – 5:24
  4. Where Cold Winds Blow – 7:26
  5. A Blaze in the Northern Sky – 4:57
  6. The Pagan Winter – 6:35

Formazione modifica

Produzione[13][14]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f (EN) A Blaze in the Northern Sky, su allmusic.com. URL consultato l'8 dicembre 2010.
  2. ^ Antonio Lo Giudice, Black metal Lay down your soul to the gods rock’n’roll, su ondarock.it.
  3. ^ a b   A Blaze in the Northern Sky (video interview), 2003.
  4. ^ (EN) Fenriz, DARKTHRONE BIOGRAPHY AND VIDEO CLIPS, su myspace.com, 21 novembre 2009. URL consultato il 7 ottobre 2010.
  5. ^ a b Metal Reviews: Darkthrone – Panzerfaust
  6. ^ a b c d (EN) Darkthrone - A Blaze in the Northern Sky, su metal-archives.com. URL consultato l'8 dicembre 2010.
  7. ^ Frank Albrecht, Darkthrone. A Blaze in the Northern Sky, su rockhard.de, Rock Hard. URL consultato l'11 settembre 2019.
  8. ^ a b (EN) The History of Rock Music: Darkthrone, su scaruffi.com. URL consultato l'8 dicembre 2010.
  9. ^ (EN) Heavy metal: I moderni di Luca Signorelli, su books.google.com. URL consultato l'8 dicembre 2010.
  10. ^ Carlos Ramirez, 10 Great Black Metal Albums – IGN, in ign.com, 6 gennaio 2009. URL consultato il 12 settembre 2012.
  11. ^ Darkthrone - “A Blaze in the Northern Sky” - Decibel Magazine, su decibelmagazine.com, 18 marzo 2007. URL consultato il 27 marzo 2018.
  12. ^ The 50 Most Evil Songs Ever, Kerrang!. URL consultato il 20 luglio 2019.
  13. ^ (EN) Crediti, su allmusic.com. URL consultato l'8 dicembre 2010.
  14. ^ (EN) Darkthrone - A Blaze In The Northern Sky (CD, Album), su discogs.com. URL consultato l'8 dicembre 2010.

Collegamenti esterni modifica

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