Abbuoto

vino rosso dell'Italia centrale

L'Abbuoto, noto anche come cecubo (cæcubum in latino) o Aboto,[1] è un vino rosso molto pregiato prodotto nel Lazio. In particolare nei territori di Itri e Fondi.

Abbuoto
Dettagli
Paese di origineBandiera dell'Italia Italia
Colorerossa
Bandiera dell'Italia Italia
Regioni di coltivazioneLazio
Ampelografia
Degustazione

Storia modifica

Le sue origini sono antichissime, tanto che il poeta Orazio nell'Ode I,37 lo cita per invitare gli amici a festeggiare, danzare e a bere in occasione della morte di Cleopatra.
Prima, nel mentre la regina egiziana tramava contro l'Impero, non era lecito portare fuori dalle cantine degli antenati questo pregiato vino: ma dal momento in cui Cleopatra non rappresenta più una minaccia, ci si può deliziare dell'abbuoto.

Lo stesso Orazio sottolineava che con l'invecchiamento diviene più forte e dolce.[2]

L'abbuoto era originario dell'ager Caecubus, territorio che dall'attuale Formia si estendeva fino alle attuali Fondi e Terracina. Plinio in particolare elogia quello prodotto ad Amyclae, antica città prossima a Sperlonga, poiché qui le viti crescevano in un terreno palustre e venivano sposate ai pioppi.

Caratteristiche modifica

Vitigno a bacca rossa la cui coltivazione è limitata a pochi ettari nella zona tra Itri, Fondi e Sperlonga.
È caratterizzato da un grappolo medio - grande (intorno ai 300 grammi) con acini dotati di buccia spessa e pruinosa di colore nero violaceo. Se ne ottiene un vino di medio invecchiamento con gradazione alcolica tra i 13° e i 14°, di colore rosso amaranto, di buon corpo che tende a perdere colore con l'invecchiamento diventando rosato.[3]

Note modifica

  1. ^ Storia/etimologia (PDF), su slowfood.it.
  2. ^ Abbuoto, storia e origini, su parcodellagallinara.com.
  3. ^ Registro nazionale delle varietà di viti, su catalogoviti.politicheagricole.it.

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