Achille Castiglioni

architetto e designer italiano (1918-2002)

Achille Castiglioni (Milano, 16 febbraio 1918Milano, 2 dicembre 2002) è stato un architetto e designer italiano.

Achille Castiglioni
Compasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 1955
Compasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 1960
Compasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 1962
Compasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 1964
Compasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 1967
Compasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 1979 (due premi)
Compasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 1984
Compasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 1989

Biografia modifica

 
Milano, X Triennale: allestimento del padiglione dell'Industrial Design interno a Palazzo dell'Arte su progetto di Pier Giacomo e Achille Castiglioni.

Figlio dello scultore Giannino e di Livia Bolla[1][2], si laureò al Politecnico di Milano nel 1944; dopo la laurea lavorò nello studio dei fratelli maggiori Livio (1911-1979) e Pier Giacomo (1913-1968) in Corso di Porta Nuova, 52 a Milano, successivamente, col solo Pier Giacomo, in piazza Castello, 27 a Milano, dedicandosi a progetti di urbanistica, architettura, mostre, esposizioni e product design. Nel 1944 partecipa, insieme ai fratelli, alla VII Triennale di Milano. Il design di Achille Castiglioni è sempre stato improntato a una ricerca di funzionalità, anche attraverso il riuso funzionale di oggetti già presenti nella produzione. Nel 1956 fu tra i fondatori dell'ADI, Associazione per il disegno industriale[3].

Negli anni 1952-1953 si occupa della ricostruzione postbellica del Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano. Tra il 1955 e il 1979 vince sette premi Compasso d'oro, l'ultimo lo vince nel 1979 per la lampada Parentesi progettata insieme a Pio Manzù. Alla Triennale vince numerosi premi: nel 1947 una Medaglia di bronzo, nel 1951 e nel 1954 un Gran Premio, nel 1957 una Medaglia d'argento e una Medaglia d'oro, nel 1960 una Medaglia d'oro e nel 1963 un'altra Medaglia d'argento.

Fin da bambino Castiglioni era attento alla forma e al funzionamento degli oggetti in cui si imbatteva, a partire naturalmente dai giocattoli; nel tempo ha raccolto centinaia di oggetti che assumono i contorni di “object trouvés” quasi tutti privi di valore solo perché la loro forma lo incuriosiva e presso il suo studio, oggi fondazione Achille Castiglioni, visitabile in Piazza Castello 27 a Milano, è possibile trovare la sua raccolta di oggetti anonimi divisa per tipologie all’interno di vetrinette come ad esempio le forbici, occhiali e molto altro.

Dal 1971 presiede il corso di "Progettazione artistica per l'industria" presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Dal 1980 al 1993 è professore ordinario di "Disegno industriale" al Politecnico di Milano[4]. Si ricordano i design di sedie come Mezzadro e Sella (1957), la poltrona Sanluca (1959), la lampada da scrivania Tubino (1951), la lampada da terra Luminator (1955), la lampada da terra Arco (1962) prodotta da Flos, la lampada da tavolo Taccia (1962), il sedile Allunaggio (1962) e la lampada da terra Toio.

Quattordici delle sue principali opere sono presenti al MOMA di New York dove, nel 1997, curatrice Paola Antonelli, venne realizzata la più grande retrospettiva mai dedicata da quel museo ad un designer italiano[5]. Oltre al museo statunitense, altre importanti gallerie espongono le sue opere tra cui: Victoria and Albert Museum di Londra, Kunstgewerbe Museum di Zurigo, Staatliches Museum fur Angewandte Kunst di Monaco, Museo del Design di Prato, Uneleckoprumyslove Museo di Praga, Israel Museum di Gerusalemme, The Denver Art Museum, Vitra Design Museum di Weil am Rhein, Angewandte Kunst Museum di Amburgo e di Colonia[6].

Achille Castiglioni in coppia con il fratello Pier Giacomo ha progettato oggetti di produzione seriale per aziende come: Kartell, Zanotta, FLOS, Bernini, Siemens, Knoll, Poggi, Lancia, Ideal Standard, Arflex, Alessi. È morto il 2 dicembre 2002, all'età di 84 anni, in seguito ai postumi di una caduta accidentale nel suo studio di Piazza Castello a Milano. Così come il fratello Livio, è stato sepolto nel cimitero di Chiaravalle, ove i resti sono poi stati raccolti in una celletta[7][8].

 
Targa stradale commemorativa, Milano

Nel 2014 ai fratelli Castiglioni è stata dedicata una via a Milano in zona Porta Nuova.[9]

Archivio modifica

L'archivio Achille Castiglioni[10], conservato presso lo Studio Museo Achille Castiglioni[11] è costituito da 191 progetti di architettura, 484 progetti di allestimenti e 290 progetti di industrial design conservati in 313 tubi, 336 scatole e 12 cassetti per un totale di circa 11.500 tra disegni tecnici e schizzi a mano libera. L'archivio comprende, inoltre, 130 modelli plastici, 70 scatole e 5 cassetti contenenti circa 13.000 fotografie, 57 scatole contenenti circa 10.000 diapositive, 408 scatole contenenti circa 6.500 lastre di vetro e negativi. Sono, infine, conservati 53 videocassette, 77 DVD, 15 audiocassette, 2.300 circa estratti di riviste, 2.220 circa libri, 1.843 cataloghi, e 868 oggetti d'uso anonimi raccolti da Achille Castiglioni[10].

Opere modifica

Architettura modifica

Allestimenti modifica

Disegno industriale modifica

 
Achille e Pier Giacomo Castiglioni - Sedia Mezzadro (1957)
 
Achille e con Pier Giacomo Castiglioni - Lampada Taccia (1962)
 
Achille e Pier Giacomo Castiglioni - Lampada Arco (1962)

Riconoscimenti modifica

 
Lampade Parentesi (Compasso d'Oro 1979) esposte al Triennale Design Museum di Milano.

Collezioni modifica

Note modifica

  1. ^ Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 22 (1979) - Castiglioni Pier Giacomo, su treccani.it. URL consultato il 20 agosto 2014.
  2. ^ Achille Castiglioni su Treccani
  3. ^ Fratelli Castiglioni | Exposizioni, su exposizioni.com. URL consultato il 10 gennaio 2018.
  4. ^ FONDAZIONE ACHILLE CASTIGLIONI, su fondazioneachillecastiglioni.it.
  5. ^ Icone di design - Achille Castiglioni | La casa in ordine, in La casa in ordine, 2 dicembre 2017. URL consultato il 10 gennaio 2018.
  6. ^ Il suo orgoglio era un interruttore - Corriere della Sera, su corriere.it. URL consultato il 10 gennaio 2018.
  7. ^ Comune di Milano, app di ricerca defunti "Not 2 4get".
  8. ^ Francesca Martinelli, I fratelli Castiglioni: il design milanese di fama internazionale, su milanofree.it. URL consultato il 10 gennaio 2018.
  9. ^ L'assessore alla cultura Filippo del Corno inaugura la via Fratelli Castiglioni, dedicata ai famosi architetti e designer di Milano., su piergiacomocastiglioni.it. URL consultato il 20 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2014).
  10. ^ a b Fondo Castigioni Achille, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato l'11 settembre 2018.
  11. ^ Fondazione Achille Castiglioni, su achillecastiglioni.it. URL consultato l'11 settembre 2018.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN109927956 · ISNI (EN0000 0001 0502 785X · SBN CFIV016918 · ULAN (EN500019205 · LCCN (ENn85305192 · GND (DE119451301 · BNF (FRcb140662317 (data) · J9U (ENHE987007507948305171 · NSK (HR000118030 · NDL (ENJA00707768 · CONOR.SI (SL29082211 · WorldCat Identities (ENlccn-n85305192