Acrisione B.Nord, 1985 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae).[1][2]

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Acrisione
Acrisione denticulata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Senecioneae
Sottotribù Brachyglottidinae
Genere Acrisione
B.Nord, 1985
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Senecioneae
Genere Acrisione
Specie
(Vedi testo)

Etimologia modifica

Il nome del genere deriva da (in greco antico: Ἀκρίσιος?, Akrísios), un personaggio della mitologia greca e re di Argo[3]. Acrisios è il padre di Danaä, per il quale fu coniato il precedente nome generico (non più valido) Danaa Colla, 1835.[2]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Rune Bertil Nordenstam (1936-) nella pubblicazione " Botanische Jahrbücher für Systematik, Pflanzengeschichte und Pflanzengeographie. Leipzig" ( Bot. Jahrb. Syst. 107(1-4): 582) del 1985.[4]

Descrizione modifica

 
Il portamento
Acrisione denticulata
 
Le foglie
Acrisione denticulata
 
Infiorescenza
Acrisione denticulata
 
I fiori
Acrisione denticulata

Habitus. Le specie di questo genere hanno un habitus di tipo arbustivo (fino a piccoli alberi). Le superfici delle piante possono essere sia glabre che pubescenti per peli semplici oppure ghiandolari.[5][6][7][8][9]

Radici. Le radici sono secondarie da rizoma; i rizomi in genere sono spessi.

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, ramosa e legnosa. Internamente è presente del midollo molle.

Foglie. Le foglie sono sia basali che cauline disposte in modo alternato e sono picciolate o sessili (quelle superiori). La forma delle foglie è ellittico-ovata oppure obovata con bordi denticolati e consistenza erbacea.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi capolini raccolti in formazioni corimbose. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale o laterale peduncolato di tipo radiato. Non è presente il calice basale esterno. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco. Le brattee, pelose, sono disposte in modo più o meno embricato su una o due serie e possono essere connate alla base. Il ricettacolo, a volte alveolato, è nudo (senza pagliette a protezione della base dei fiori); la forma è convessa, piatta o conica.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati e zigomorfi) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi e actinomorfi) sono bisessuali o a volte funzionalmente maschili.

*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: nella parte inferiore i petali della corolla sono saldati insieme e formano un tubo. In particolare le corolle dei fiori del disco centrale (tubulosi) terminano con delle fauci dilatate a raggiera con cinque brevi lobi più o meno patenti. Nella corolla dei fiori periferici (ligulati) il tubo si trasforma in un prolungamento da ligulato a filiforme, terminante più o meno con cinque dentelli. Il colore delle corolle è giallo.
  • Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi. La parte basale del collare dei filamenti può essere dilatata. Le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo e sporgono dalla corolla. Le antere sono sono sagittate. La struttura delle antere è di tipo tetrasporangiato, raramente sono bisporangiate. Il tessuto endoteciale è polarizzato. Il polline è tricolporato (tipo "helianthoid").[11]
  • Gineceo: lo stilo è biforcato con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi hanno una forma ottusa; possono essere ricoperti da minute papille. Le superfici stigmatiche sono continue. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è ellittico-oblunga (compressa o affusolata); la superficie è percorsa da diverse coste longitudinali e può essere pubescente. Non sempre il carpoforo è distinguibile. Il pappo è formato da numerose setole snelle, bianche e persistenti.

Biologia modifica

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat modifica

Le specie di questo genere sono distribuite in Sudamerica (Argentina e Cile).[2]

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][8][9]

Filogenesi modifica

Il genere di questa voce è descritto nella sottotribù Brachyglottidinae della tribù Senecioneae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). La sottotribù, dopo le analisi di tipo filogenetico sul DNA del plastidio (Pelser et al., 2007), è risultata in posizione politomica insieme alle sottotribù Tussilagininae, Chersodominae e il "gruppo fratello" formato dalle sottotribù Othonninae e Senecioninae. La monofilia della sottotribù Brachyglottidinae è ben supportata dalle analisi di tipo filogenetico del DNA e include il subclade australiano formato dalla maggior parte dei generi della sottotribù; a questo clade vanno aggiunti alcuni generi isolati geograficamente (Sudamerica e Sudafrica).[9]

Il genere di questa voce appartiene all'areale geografico del Sudamerica e, nell'ambito della filogenesi della sottotribù, si trova in una posizione più o meno centrale. Il cladogramma tratto dallo studio citato mostra l'attuale conoscenza della struttura filogenetica della sottotribù.[15]


Caputia

Dolichoglottis

Acrisione, Brachyglottis-1

Urostemon

Papuacalia, Brachyglottis-2

Traversia, Brachyglottis-3

Centropappus, Bedfordia

Haastia, Brachyglottis-4

I caratteri distintivi del genere Acrisione sono:[8]

  • la forma delle foglie è ellittico-ovata oppure obovata con bordi denticolati e consistenza erbacea;
  • si tratta di un endemismo del Sudamerica meridionale.

Elenco delle specie modifica

Questo genere ha 2 specie:[2]

Sinonimi modifica

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Danaa Colla, 1835

Note modifica

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d e World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 13 marzo 2023.
  3. ^ (FR) Apollodoro, Biblioteca II, 2, 1-2 e II, 4, 1-4, su ugo.bratelli.free.fr. URL consultato il 12 aprile 2019.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 13 marzo 2023.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ Judd 2007, pag.517.
  8. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, p. 223.
  9. ^ a b c Funk & Susanna 2009, p. 503.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - p. 760.
  12. ^ Judd 2007, pag. 520.
  13. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  14. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  15. ^ Pelser et al. 2007.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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