Addio signora Miniver

film del 1950 diretto da Henry C. Potter

Addio signora Miniver (The Miniver Story) è un film del 1950 diretto da Henry C. Potter. È il sequel di La signora Miniver (Mrs. Miniver) di William Wyler (1942).

Addio signora Miniver
Greer Garson in una scena del film
Titolo originaleThe Miniver Story
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1950
Durata104 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generedrammatico
RegiaHenry C. Potter, Victor Saville (non accreditato)
SoggettoJan Struther (personaggi)
SceneggiaturaGeorge Froeschel, Ronald Millar
ProduttoreSidney Franklin
Casa di produzioneMetro-Goldwyn-Mayer
Distribuzione in italianoMetro-Goldwyn-Mayer
FotografiaJoseph Ruttenberg
MontaggioFrank Clarke, Harold F. Kress
Effetti specialiTom Howard
MusicheMiklós Rózsa
ScenografiaAlfred Junge
CostumiWalter Plunkett (per Miss Garson), Gaston Malletti e Dolly Smith
TruccoJill Carpenter e Charles E. Parker, Joan Johnstone (hair stylist)
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Trama modifica

Mentre si trova a Londra per fare delle spese, la signora Kay Miniver sente alla radio l'annuncio che, sul fronte europeo, la guerra è finita. È l'8 maggio 1945; la signora Miniver ritorna a casa, nel suo villaggio alle porte di Londra, dove si prepara al ritorno dei suoi cari: il marito Clem, ufficiale dell'esercito, la figlia Judy, infermiera militare dislocata al Cairo, il figlio più giovane, Toby, mandato negli Stati Uniti per sfuggire ai bombardamenti. Quella sera, durante i festeggiamenti, Spike Romway, il comandante delle truppe USA di stanza nella zona, le confessa di essersi innamorato di lei, ma Kay lo persuade che il suo amore è dovuto agli sconvolgimenti della guerra e, saggiamente, gli consiglia di dimenticarsi di lei e di ritornare dalla moglie, di cui era innamorato prima di essere preso dal turbinoso succedersi degli accadimenti di quegli anni.

Presto la vita torna normale: la famiglia di nuovo è riunita, Clem è ritornato al suo lavoro di architetto e tutti si divertono al nuovo slang di Toby, che sfoggia accento, modi di dire e passioni americane, come quella per il baseball. Kay e Clem cominciano però a preoccuparsi per Judy, che si è innamorata di Steve Brunswick, un generale molto più vecchio di lei che, solo da poco, si è separato dalla moglie. Kay nasconde un segreto: è malata di cancro e il medico ormai non le dà più di un anno di vita. Prima di informare la famiglia, Kay vuole sistemare tutto prima di lasciare i suoi cari per sempre: il marito non è felice del suo lavoro e insiste per partire per il Brasile. Lei si rende conto che probabilmente l'angoscia che lo attanaglia è dovuta al fatto di vedere ogni giorno dalla finestra dell'ufficio le devastazioni che hanno portato i bombardamenti sulla città. Insieme alla segretaria di Clem, gli sposta l'ufficio in un'altra stanza e le apprensioni di Clem si quietano. Judy, intanto, è sempre più decisa a sposare Brunswick. Kay le propone di andare a Londra, per conoscerlo. Steve è un uomo affascinante e intelligente ma Kay si rende conto che lui è ancora innamorato della moglie, una famosa pianista, con la quale condivide interessi e passioni. Sottilmente, gli fa notare che Judy è una ragazza semplice, che non ha una cultura artistica e che, passata la passione dell'innamoramento, a loro due resterebbero pochi interessi in comune. Quel pomeriggio, Judy giunge a casa in lacrime, accusando la madre di aver spinto Steve a rompere con lei. Kay consola la figlia e la riporta con i piedi a terra: non si ricorda più l'amore che la legava a Tom, il suo ragazzo? Per farle capire cosa la guerra possa aver provocato e come sia ancora possibile riprendere la vita di prima, le dice dei sentimenti che la legavano a Spike e legge alla figlia una lettera che lui le ha inviato dopo il ritorno in America nella quale le confessa di aver capito di amare ancora sua moglie proprio grazie a lei.

Judy accetta quella sera di accompagnare la famiglia al ballo del villaggio. Clem offre a Tom di entrare come apprendista nello studio e Judy balla con il ragazzo. Tutto sembra essere tornato nei binari della normalità: ora Kay si sente pronta per condividere con la famiglia la sua malattia. Clem è distrutto, non si capacita di come potrà essere la sua vita senza la moglie. Lei muore quell'inverno ma prima assiste al matrimonio di Judy e Tom.

Qualche anno dopo, lo spirito di Kay aleggia ancora sulla famiglia Miniver: Tom e Judy hanno ora preso il posto di Kay e di Clem, e vivono nella loro casa, continuando a prendersi cura dell'anziano padre e del giovane Toby.

 
Walter Pidgeon e Greer Garson in una scena

Cast modifica

James Fox: per il giovane (era nato nel 1939) attore che sarebbe in seguito diventato uno dei più noti volti del cinema britannico, conosciuto anche a livello internazionale, questo fu l'esordio sullo schermo. Nei titoli appare con il suo vero nome, William Fox.

Distribuzione modifica

Distribuito dalla Metro-Goldwyn-Mayer, il film venne presentato in prima a Londra il 22 agosto 1950, mentre negli Stati Uniti fu proiettato per la prima volta in pubblico il 26 ottobre dello stesso anno. Il film ebbe una distribuzione internazionale e nel 1951 uscì, tra i tanti paesi, in Svezia (12 febbraio), in Spagna, a Madrid (26 febbraio), in Portogallo (27 febbraio), Finlandia (20 aprile), Francia (1º giugno), Danimarca (17 agosto). Nel 1952, fu presentato anche nella Germania Ovest[1] In Italia uscì nel settembre 1951.

Note modifica

Bibliografia modifica

  • (EN) John Douglas Eames, The MGM Story Octopus Book Limited, Londra 1975 ISBN 0-904230-14-7

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema