L'Adfectatio regni (in latino aspirazione alla tirannide)[1] nel diritto romano rappresentava l'attentato all'ordine costituito compiuto da un usurpatore.

La legislazione penale delle Leggi delle XII tavole punì questo crimine secondo il regime della perduellio, cui era assimilato.

L'accusa di "volere farsi re" fu rivolta a Giulio Cesare e fu il motivo principale del suo omicidio.

Nel fase finale del Terrore, i rivali di Maximilien de Robespierre lo calunniarono asserendo che l'Incorruttibile volesse diventare sovrano di Francia sposando la principessa Maria Teresa Carlotta, figlia di Luigi XVI e in quel momento prigioniera.[2][3][4]

Note modifica

  1. ^ Antonio Guarino, Storia del diritto romano, sesta edizione, Napoli, Jovene, 1981, p. 206.
  2. ^ Biografia di Robespierre su leonardo.it, tratta da Adolphe Thiers, Storia della Rivoluzione francese.
  3. ^ J. M. Thompson, Robespierre, Pickle Partners Publishing, 2017
  4. ^ Mathiez-Lefebvre, vol II 130-131.