Adriano Casadei

partigiano italiano

Adriano Casadei (Poviglio, 6 agosto 1922Castrocaro Terme, 18 agosto 1944) è stato un partigiano italiano, insignito con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia modifica

Il padre esercitava il mestiere di sellaio e aggiustatore di finimenti per cavalli. Studente all'Istituto chimico industriale di Forlì, fu chiamato alla leva e arruolato in Aeronautica, per poi entrare, dopo l'8 settembre 1943, nella Resistenza. Come vicecomandante della Banda Corbari si distinse per coraggio e intelligenza e fu protagonista di numerose audacissime azioni di sabotaggio e di guerriglia sull'Appennino tosco-romagnolo, che costarono ai nazifascisti gravi perdite.

Fu catturato dai fascisti presso Ca' Cornio di Modigliana, mentre tentava di portare in salvo il suo comandante, gravemente ferito durante un'imboscata, con lui e altri due partigiani, essendosi rifiutato di abbandonarlo; immediatamente dopo la cattura fu impiccato con Corbari a Castrocaro il 18 agosto 1944. Il cadavere del giovane studente fu appeso, insieme ai corpi dei suoi compagni, ai lampioni di Piazza Saffi, a Forlì.

Pino Cacucci nel libro Ribelli, nel capitolo dedicato a Silvio Corbari, racconta che quando toccò a Casadei di essere impiccato, il boia fascista tirò la corda troppo forte e la spezzò. Casadei allora la raccolse e riannodandosela da solo al collo disse, in dialetto: "Siete marci anche nella corda. Siamo noi i veri italiani. Viva l'Italia".

Onorificenze modifica

«Vicecomandante di battaglione partigiano, dopo innumerevoli azioni compiute alla testa dei suoi uomini con leggendaria audacia, dopo aver sbaragliato e disarmato decine di presidi fascisti e tedeschi, dopo aver infranto un attacco tedesco dando fuoco ad un deposito di esplosivi che nel tremendo scoppio seppellì oltre 200 nemici, veniva catturato mentre accorso vicino al suo comandante di battaglione, caduto ferito nel folto della mischia, tentava di portarlo in salvo. Sopportava fieramente torture e sevizie e nell’istante in cui il capestro stroncava la sua giovane esistenza, innalzava col grido di «Viva l’Italia », l’estremo inno alla Patria amata.[1]»
— Cornio di Modigliana, 19 agosto 1944

Note modifica

  1. ^ Motivazione Medaglia d'oro al valor militare presso il sito del Quirinale, su quirinale.it. URL consultato il 18-12-2007.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica