S'Ainu Orriadore (l'asino che raglia in sardo) è una figura demoniaca che ha origine da un'antica credenza popolare nel paese di Scano di Montiferro in provincia di Oristano, Sardegna.

S'ainu orriadore

La storia modifica

Rappresenta un'antica credenza popolare caduta nel dimenticatoio sociale per molto tempo, la quale è stata riportata alla luce negli anni novanta dal fondatore della associazione stessa che, insieme ad altri cultori delle tradizioni popolari locali, ha costituito un'associazione culturale omonima.

La maschera modifica

 
S'Ainu Orriadore - gruppo

Tale maschera è costituita dall'osso del bacino di un bovino o di un asino ed indossa la zimarra, anche detta mastrucca presente in quasi tutte le maschere sarde e caratterizzata da una giacca lunga senza maniche fatta di pelle di ariete.

S'ainu trascina con sé delle catene e muovendosi in gruppo a passo d'uomo girovagano per il paese muniti di bastone (o mazzuccu in sardo) in cerca di un'anima da poter rubare e potersene così impossessare.

Nel loro tragitto emettono ragli misti a lamenti e pianti che rappresentano il preludio alla morte di qualcuno.

La leggenda modifica

 
Ainu Orriadore - Dettaglio maschera

Secondo la credenza popolare la maschera rappresentava il diavolo che veniva sulla terra per annunciare la morte di qualcuno. Esso si presentava in diverse forme e sotto diversi aspetti non definibili. In alcune occasioni, non precisate e sempre secondo la leggenda, assumeva le sembianze di un asino o di un cane bianco (con le zampe d'asino se era cane e di gallo se asino), alcuni dicono che si presentasse anche sotto forma di vitello nero con i cuccioli vicini, ed infine anche sotto forma di asino.[1]

Note modifica

  1. ^ La Nuova sardegna, Torna “s’Ainu Orriadore”, l’asino che ruba le anime, su lanuovasardegna.gelocal.it, Lanuovasardegna.it, 2014.

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