Album tributo

album musicale interamente composto da cover di un determinato artista

Un album tributo è un album discografico composto da cover di brani musicali provenienti dal repertorio di un singolo artista o gruppo musicale che vengono eseguite da uno o più altri artisti o gruppi musicali.[1][2]

Storia modifica

Uno dei primissimi esempi di album tributo risale al 1981 quando Hal Willner, produttore discografico statunitense, mise insieme l'LP Amarcord Nino Rota.[3] In seguito Willner si è ripetuto, pubblicando altri tributi a Kurt Weill, Charles Mingus e Harold Arlen tra gli altri. In Italia, invece, uno dei primi casi di album tributo è del 1974, quando il gruppo dei Nomadi volle omaggiare l'amico Francesco Guccini con il disco I Nomadi interpretano Guccini.

L'album tributo di maggior successo è Garage Inc. del gruppo heavy metal Metallica, che raggiunse la cima delle classifiche internazionali nel 1998 e venne certificato disco d'oro e di platino in tutto il mondo, oltre a essere inserito tra i 500 migliori album rock e metal della storia da Rock Hard[4].

Caratteristiche modifica

In un album tributo le cover in esso contenute possono essere eseguite in uno stile musicale totalmente differente dalle composizioni originali, come gli album del collettivo Easy Star All-Stars, un gruppo di artisti reggae che hanno rifatto musiche dei Radiohead e dei Pink Floyd; o come la serie di album dei Vitamin String Quartet, che hanno pubblicato un grandissimo numero di album eseguendo ogni canzone solamente con in quartetto d'archi: sono presenti omaggi ad artisti quali HIM, Madonna, Panic! at the Disco, ecc. Il loro Exit... Stage Right: String Quartet Tribute to Rush è stato anche nominato per un Grammy Award.

Le cover possono essere inoltre cantate in una lingua diversa dall'originale: ad esempio risale al 1999 il tributo ai The Cure cantato in spagnolo Porque no puedo ser tu (traduzione di Why Can't I Be You? del gruppo britannico).

Note modifica

  1. ^ Tom Waits, a novembre un album tributo tutto al femminile, su Rolling Stone Italia, 24 agosto 2019. URL consultato il 22 ottobre 2019.
  2. ^ In uscita il 15 novembre un album tributo a Francesco Guccini, su Rolling Stone Italia, 15 ottobre 2019. URL consultato il 22 ottobre 2019.
  3. ^ (EN) Godfather of Italian music in The Guardian del 4 agosto 2000
  4. ^ Michael Rensen, Best of Rock & Metal die 500 stärksten Scheiben aller Zeiten, a cura di Rock Hard, Heel, 2005, ISBN 3-89880-517-4.

Voci correlate modifica

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