Aldo Bocchese

aviatore italiano

Aldo Bocchese (Milano, 23 dicembre 1894Firenze, 19 marzo 1976) è stato un militare e aviatore italiano, pluridecorato asso dell'aviazione da caccia durante la prima guerra mondiale, è accreditato di 6 abbattimenti[1].

Aldo Bocchese
Aldo Bocchese davanti ad un Hanriot HD.1 di produzione Macchi nel 1918
NascitaMilano, 23 dicembre 1894
MorteFirenze, 19 marzo 1976
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
CorpoCorpo Aeronautico
SpecialitàCaccia
Unità70ª Squadriglia Caccia
Anni di servizio1915-1919
GradoSergente maggiore
GuerrePrima guerra mondiale
Decorazionivedi qui
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Biografia modifica

Nacque a Milano il 23 dicembre 1894,[2] e con l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 24 maggio 1915, fu arruolato[2] nel Regio Esercito. Assegnato al 49º Reggimento di fanteria, con la promozione al grado di sergente fece domanda[2] di trasferimento al Corpo Aeronautico Militare. Iniziò l'addestramento presso il campo d'aviazione di Cascina Costa il 7 marzo 1917, conseguendo il brevetto di pilota il 29 agosto dello stesso anno. Conseguì l'abilitazione al pilotaggio di quattro tipi di aerei, tra cui il biposto SAML S.1 e i caccia Nieuport,[N 1] e completò l'addestramento al tiro presso l'aeroporto di Furbara il 7 dicembre 1917. Dopo aver conseguito il brevetto di pilota militare, il 20 gennaio 1918.[2] entrò in servizio presso la 70ª Squadriglia Caccia.[1] di stanza a Gazzo, con la quale avrebbe effettuato 119 missioni di combattimento.[1]

Il 17 aprile fu accreditato, insieme a Leopoldo Eleuteri,[3] Flaminio Avet.[3] e Alessandro Resch,[3] dell'abbattimento di due biposto e due caccia.[3] nel cielo di Valdobbiadene.[2] Tre degli abbattimenti[N 2] vennero accreditati a lui, e uno a Eleuteri.[2] Avet e Eleuteri parteciparono anche alle altre sue due vittorie, avvenute 15 luglio[N 3] e il 28 ottobre[N 4] 1918.[1] Nel 1919 la Commissione Bongiovanni, incaricata di esaminare[4] le vittorie aeree reclamate dai piloti italiani durante il conflitto, gli assegnò ufficialmente tutte le sei vittorie reclamate.[2] Congedatosi nel corso di quell'anno con il grado di sergente maggiore, risultava decorato di due Medaglie di bronzo al valor militare.[1] Nel 1963 si trasferì da Milano a Signa,[2] nelle vicinanze di Firenze, e fu proprio in questa città che si spense il 19 marzo 1976.[1]

Onorificenze modifica

«Valoroso ed esperto pilota da caccia, compiva numerose azioni sul nemico in condizioni avverse, superando ogni difficoltà, animato sempre da grande entusiasmo e da profondo senso del dovere. La mattina del 17 aprile 1918, in uno scontro con una forte e minacciosa pattuglia aerea nemica, ne attaccava valorosamente un velivolo e lo abbatteva. Nel corso della successiva offensiva nemica, si portava più volte a bassissima quota a mitragliare fanterie nemiche, sprezzante di ogni pericolo. Zona di guerra, gennaio-giugno 1918.»
«Pilota da caccia di grande coraggio, più volte attaccò apparecchi avversari, anche superiori di numero e di forza, avendone ragione. Il 15 luglio 1918 imbattutosi in una pattuglia nemica forte di ben dieci apparecchi, concorse validamente all'abbattimento di due di questi. Il 28 ottobre successivo, concorse pure a far atterrare in territorio nostro un caccia avversario. Costante esempio di valore anche nelle più difficili circostanze. Cielo degli Altipiani e del Piave, giugno-novembre 1918.»

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ Durante la guerra pilotò anche i caccia Nieuport Ni.17, Hanriot HD.1 e SPAD S.VII.
  2. ^ Si trattava di un Hansa-Brandenburg C.I (matricola 169-35) appartenente alla Flik 52/D, e due Albatros D.III appartenenti alla Flik 42J.
  3. ^ In questo giorno abbatté due aerei, di cui uno era un caccia Albatros D.III (matricola 38-63) appartenente alla Flik 74J.
  4. ^ Si trattava di un Albatros D.I appartenente alla Flik 70/K.

Fonti modifica

  1. ^ a b c d e f Franks, Guest, Alegy 1997, pp. 134-135.
  2. ^ a b c d e f g h Varriale 2009, p. 26.
  3. ^ a b c d Guttman 2001, p. 68.
  4. ^ Franks, Guest, Alegy 1997, p. 116.

Bibliografia modifica

  • Massimo Ferrari, Giancarlo Garello, Le ali del ventennio: l'aviazione italiana dal 1923 al 1945. Bilanci storiografici e prospettive di giudizio, Milano, Franco Angeli Storia, 2005, ISBN 88-464-5109-0.
  • (EN) Norman Franks, Russell Guest, Gregory Alegi, Above the War Fronts: The British Two-seater Bomber Pilot and Observer Aces, the British Two-seater Fighter Observer Aces, and the Belgian, Italian, Austro-Hungarian and Russian Fighter Aces, 1914–1918: Volume 4 of Fighting Airmen of WWI Series: Volume 4 of Air Aces of WWI, London, Grub Street, 1997, ISBN 978-1-898697-56-5.
  • Roberto Gentili, A. Iozzi, Paolo Varriale, Gli Assi dell'Aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Adel Grafica S.rl., 2002.
  • Roberto Gentili, Paolo Varriale, I reparti dell'Aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • (EN) Jon Guttman, SPAD VII Aces of World War 1, Botley, Osprey Publishing Company, 2001, ISBN 1-84176-222-9.
  • (EN) Paolo Varriale, Italian Aces of World War 1, Botley, Osprey Publishing Company, 2009, ISBN 978-1-84603-426-8.

Voci correlate modifica

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