Alessandro Araldi

pittore italiano

Alessandro Araldi (Parma, 1460 circa – Parma, 1528) è stato un pittore italiano, tra i maggiori artisti attivi a Parma negli anni che precedettero l'arrivo in città del Correggio.

Ritratto di Barbara Pallavicino, Firenze, Galleria degli Uffizi

Biografia modifica

Non si hanno notizie sulla sua formazione artistica, ma nelle sue prime opere note (affresco per il duomo di Parma con Madonna col Bambino, San Giuseppe e donatore, datato 1496) è evidente, oltre l'influsso della scuola di Melozzo da Forlì, il legame con la maniera del Mantegna e dei veneti in generale: le due scuole, peraltro, quella forlivese e quella veneta, presentano elementi di intersezione; inoltre, anche alcuni importanti artisti parmigiani suoi coevi (Filippo Mazzola, padre del Parmigianino, e Cristoforo Caselli) si erano formati nell'ambiente belliniano.

A partire dal 1500 lavorò prevalentemente per il monastero benedettino di San Paolo: realizzò gli affreschi del coro della chiesa abbaziale (oggi perduti) e, dopo un probabile soggiorno a Roma (1510 circa), la decorazione della cappella di Santa Caterina di Alessandria e di alcune stanze dell'appartamento della badessa (1514), in cui mostra influenze del Pinturicchio, ma anche di Marco Palmezzano, del Francia e di Costa il Vecchio.

Tentò di imitare lo stile di Leonardo (nel 1516 realizzò una copia del Cenacolo), la cui influenza è evidente nella Madonna col Bambino, sant'Antonio Abate, san Paolo e un devoto inginocchiato, pala d'altare che realizzò (forse con la collaborazione di Cristoforo Caselli) per la Cappella Centoni nella cattedrale di Parma (1516).

Si sposò con Paola de Plombo e con lei tra il 1488 e il 1493 ebbe quattro figli, ma tutti e quattro morirono prima del padre. Conobbe persone illustri quali Ludovico III Gonzaga marchese di Mantova, Aristotile Zucchi, Bartolomeo Roxeto. Nel 1503 diede in sposa la figlia quindicenne Orselina a Filippo Porzioli. Nel 1514 ricevette da Cristoforo Torelli sedici ducati d'oro e nove soldi imperiali per la commissione di un quadro. Nel 1516 dipinse per la chiesa di Casalmaggiore una tavola firmata e datata raffigurante San Rocco tra San Sebastiano e Paolo Eremita, che andò disperso. Fu testimone di tanti rogiti per esempio quello di Galeazzo Piazza (1521).

Opere (parziale) modifica

Bibliografia modifica

  • Roberto Lasagni, Dizionario biografico dei Parmigiani, vol. I, Parma, PPS, 1999

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Collegamenti esterni modifica

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