Alfonso Sabella

magistrato italiano

Alfonso Sabella (Bivona, 21 novembre 1962) è un magistrato italiano. È stato sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo di Gian Carlo Caselli ed è stato Assessore alla legalità di Roma Capitale[1] con delega sul litorale di Ostia.[2]

Biografia modifica

Nato da genitori avvocati a Bivona, in provincia di Agrigento, e fratello maggiore della magistrata Marzia Sabella, conseguì la maturità classica presso il Liceo Ginnasio Statale Luigi Pirandello. Studiò Giurisprudenza a Milano nell'Università Cattolica del Sacro Cuore, dopo aver vinto una borsa di studio per il Collegio Augustinianum. Iniziò la carriera come avvocato, poi entrò in magistratura nel 1989, anno in cui incontrò il procuratore aggiunto di Palermo Giovanni Falcone e decise di impegnarsi sul fronte antimafia. Dal 1990 lavorò come sostituto procuratore alla procura di Termini Imerese fino al novembre 1993.

Quindi fu uno dei Pubblici ministeri della procura di Palermo, nel pool antimafia guidato da Gian Carlo Caselli.[3][4][5] Durante gli anni trascorsi alla procura antimafia di Palermo le forze dell'ordine arrestarono decine di mafiosi tra cui i latitanti Leoluca Bagarella, Giovanni ed Enzo Brusca, Pietro Aglieri, Nino Mangano, Vito Vitale, Mico Farinella, Cosimo Lo Nigro, Carlo Greco e Pasquale Cuntrera.[6][7][8]

Nel settembre 1999 lasciò Palermo e venne distaccato al ministero di Giustizia come magistrato di collegamento con la Commissione parlamentare antimafia. Quello stesso anno fu chiamato da Caselli al DAP (Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria - Polizia Penitenziaria) del Ministero della giustizia, come capo del servizio ispettivo. Durante il G8 di Genova del luglio 2001 fu responsabile delle carceri provvisorie di Bolzaneto e San Giuliano, nelle quali ci furono gravi violazioni dei diritti umani che portarono alla tortura dei detenuti[9]. Nel dicembre 2001 a causa di contrasti con il nuovo direttore del DAP Giovanni Tinebra, Sabella fu rimosso dal suo incarico dal ministro della giustizia Roberto Castelli.[10][11][12] Dal 2005 ha prestato servizio alla procura di Firenze ed è stato giudice al tribunale di Roma.[13]

Dal 2003 al 2006 è consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull'affare Mitrokhin.

Nel 2008 Sabella pubblicò il suo libro, Cacciatore di mafiosi,[14] in cui descrisse i retroscena delle indagini, dei pedinamenti e degli arresti di alcuni latitanti che condusse in prima persona. Nel 2018 dal libro viene tratta la fiction Il cacciatore trasmessa da Rai 2 ed interpretata da Francesco Montanari.[15][16]

Nel gennaio 2014 viene nominato vice capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del ministero della giustizia.[17]

L'11 dicembre 2014 con lo scoppio del caso Mafia Capitale, il Sindaco di Roma Ignazio Marino nominò Sabella assessore alla Legalità e Trasparenza del Comune di Roma.[18] Il 18 marzo 2015 il sindaco Marino assegnò a Sabella anche la delega al litorale di Ostia,[19][20] in seguito alle dimissioni del presidente del X Municipio Andrea Tassone, che aveva dichiarato di dimettersi a causa della "forte presenza della mafia sul litorale romano",[21] ma che in seguito fu condannato con sentenza definitiva a 5 anni per i fatti relativi all'inchiesta Mondo di Mezzo di Mafia Capitale.[22][23]

Il 30 ottobre 2015 Sabella si dimette da assessore, insieme ad altri, provocando la caduta della giunta Marino. A riguardo di questa vicenda dichiarerà di aver vissuto come una sconfitta la caduta della giunta Marino, e di essersi dimesso solo perché non sussisteva più una maggioranza a sostegno della giunta.[24]

In marzo 2016 riprende l'attività di magistrato presso il Tribunale di Napoli con le funzioni di giudice.[25][26]

In giugno 2020, in seguito alle inchieste giudiziarie sulle modalità di assegnazione degli incarichi in magistratura,[27] Sabella ha dichiarato di aver presentato la propria candidatura alla Direzione nazionale antimafia dopo la sua esperienza nel pool antimafia della procura di Palermo, ma la sua candidatura a suo dire "non è stata nemmeno valutata" a causa della sua non appartenenza a nessuna corrente della magistratura.[28][29][30][31]

Ruolo nel G8 di Genova modifica

Sabella rivestì durante il G8 di Genova il ruolo di capo ispettore del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e responsabile delle carceri provvisorie di Bolzaneto e San Giuliano. Nei processi penali sui fatti di Genova la posizione di Sabella venne archiviata, in quanto non fu a conoscenza delle violenze accadute nella caserma di Bolzaneto. La Corte dei Conti però, nel 2018, condannò 28 persone, tra le quali Alfonso Sabella, al risarcimento dei danni per i fatti di Bolzaneto, con la motivazione, per i magistrati contabili, che per la sua “elevata posizione” ricoperta nell’amministrazione penitenziaria avrebbe dovuto “controllare e vigilare” affinché non avvenissero “violenze o comportamenti scorretti” da parte dei suoi sottoposti.[32]

Riguardo alla condanna ricevuta dalla Corte dei Conti ha dichiarato: «Farò appello e spero che mi consentano di far sentire almeno un testimone, perché la mia posizione è pacifica: dove, e solo dove, ero presente io non è stato torto un capello agli arrestati e le disposizioni da me date sono state ritenute pienamente corrette dal Tribunale. Ma se non mi daranno nemmeno questa possibilità, significa che la decisione è stata presa, significa che sto pagando il fatto di aver detto frammenti di quella verità sul G8 di Genova che nessuno ha voglia di sentire, su quello che è accaduto a Genova realmente in quei giorni: il piano degli arresti preventivi cambiato in corso d’opera per aizzare i manifestanti, le responsabilità della Procura… Sono l’unico tra gli uomini dello Stato che ha raccontato le verità che sapeva. Di fatto mi stanno condannando a morte».[33] Sabella precisò inoltre di trovarsi nel Forte San Giuliano quando si verificarono le violenze nella caserma di Bolzaneto.[34]

Sabella fu critico riguardo alla gestione del G8 di Genova già in quei giorni del 2001 e successivamente rivelò pubblicamente il piano, che definì "folle", per fare arresti preventivi e senza prove, con l'obiettivo di fermare i manifestanti ritenuti pericolosi. Invece questo piano in corso d'opera venne messo da parte e al suo posto si scelse la strada opposta, quella di non intervenire sui primi atti di violenza e vandalismi, fino all'esplosione degli scontri. Secondo Sabella questa scelta aveva motivazioni politiche e serviva ad aizzare gli scontri per screditare tutti i manifestanti.[34][35]

In appello la richiesta di risarcimento danni della Corte dei Conti è stata ridotta da un milione e 100mila euro a 56mila euro ritenendo che “Alfonso Sabella ha avuto chiara contezza, in almeno due occasioni, di anomalie gravi nello svolgimento dell’attività e si è accontentato di generiche spiegazioni, senza porre in essere successive necessarie verifiche”.[36]

Opere modifica

Note modifica

  1. ^ Comune, il Consiglio superiore della magistratura dà l'ok: "Sabella sarà assessore alla legalità" - Repubblica.it, su roma.repubblica.it. URL consultato il 1º febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2014).
  2. ^ Municipio X, si dimette il minisindaco Tassone. Marino: "A Sabella la delega sul litorale" - Repubblica.it, su roma.repubblica.it. URL consultato il 19 marzo 2015 (archiviato il 21 marzo 2015).
  3. ^ Sara Iacono, Alfonso Sabella, chi è? Nella serie si chiama Saverio Barone, su YouMovies, 28 febbraio 2020. URL consultato il 1º luglio 2020.
  4. ^ Alfonso Sabella, un giudice stritolato dalla Trattativa., su Ho visto cose che voi umani..., 13 novembre 2009. URL consultato il 1º luglio 2020.
  5. ^ Barbara Marinello, Alfonso Sabella chi è | carriera | vita privata del magistrato, su meteoweek.com, 19 febbraio 2020. URL consultato il 4 luglio 2020.
  6. ^ Marco Grieco, Il magistrato Sabella e quella stretta di mano a Brusca, su Interris.it, 10 ottobre 2019. URL consultato il 1º luglio 2020.
  7. ^ Sabella alla Voce: La mia lotta alla mafia nel segno di Falcone e Borsellino, su Polizia Penitenziaria, 11 agosto 2018. URL consultato il 1º luglio 2020.
  8. ^ Il Cacciatore - Alfonso Sabella ad "Annozero" - Prima parte - Video, su RaiPlay, 25 novembre 2010. URL consultato il 1º luglio 2020.
  9. ^ Copia archiviata, su ansa.it. URL consultato il 9 maggio 2020 (archiviato il 19 febbraio 2019).
  10. ^ Redazione, Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria sopprime Ispettorato, su Vita, 8 gennaio 2002. URL consultato il 1º luglio 2020.
  11. ^ Licenziato Alfonso Sabella, su ristretti.it. URL consultato il 1º luglio 2020.
  12. ^ Mafia Capitale, penalisti contro assessore-pm Sabella: "Prassi pericolosa" - Il Fatto Quotidiano, su ilfattoquotidiano.it. URL consultato il 9 maggio 2020 (archiviato il 27 giugno 2018).
  13. ^ Sabella: sono stato da ostacolo alla trattativa, su antimafiaduemila.com. URL consultato il 14 novembre 2009 (archiviato il 23 settembre 2015).
  14. ^ Sabella, Alfonso. e Vitale, Francesco., Cacciatore di mafiosi : le indagini, i pedinamenti, gli arresti di un magistrato in prima linea, Oscar Mondadori, 2009, ISBN 978-88-04-58699-9, OCLC 876663946. URL consultato il 1º luglio 2020.
  15. ^ Il Cacciatore, su RaiPlay. URL consultato il 1º luglio 2020.
  16. ^ Rai Fiction, Cross Productions e Beta Film, Il cacciatore, Palermo, 14 marzo 2018. URL consultato il 1º luglio 2020.
  17. ^ cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 9 maggio 2020 (archiviato il 17 marzo 2018).
  18. ^ Campidoglio, il giudice Sabella entrerà in giunta: sarà assessore alla Legalità, su la Repubblica, 11 dicembre 2014. URL consultato il 4 luglio 2020.
  19. ^ Ostia, Marino nomina Sabella delegato del X municipio: in squadra anche Decina, su RomaToday, 29 aprile 2015. URL consultato il 4 luglio 2020.
  20. ^ Il sindaco Marino ed l'assessore Sabella ad Ostia per l'apertura dei varchi al mare e la demolizione dei chioschi abusivi, su Video: ultime notizie - Corriere TV, 14 aprile 2015. URL consultato il 4 luglio 2020.
  21. ^ Ostia, mafia e corruzione: si dimette Tassone. Marino nomina Sabella commissario, su leggo.it, 19 marzo 2015. URL consultato il 4 luglio 2020.
  22. ^ Mondo di mezzo, condanna definitiva per nove: eseguito l'arresto. In carcere l'ex presidente dell'Assemblea capitolina Coratti, su Il Fatto Quotidiano, 23 ottobre 2019. URL consultato il 4 luglio 2020.
  23. ^ Per la Corte di Cassazione il "Mondo di Mezzo" non era mafia, su Agi, 16 giugno 2020. URL consultato il 4 luglio 2020.
  24. ^ Dimissioni Marino, Sabella "era l'ultimo baluardo contro il malaffare", su TVSvizzera. URL consultato il 9 giugno 2020.
  25. ^ Alfonso Sabella: torno a fare il magistrato a Napoli, su askanews.it. URL consultato il 9 maggio 2020 (archiviato il 13 maggio 2016).
  26. ^ Non è l'Arena, il magistrato Sabella: "Magistratura? Morirò giudice di primo grado, ma sono libero", su liberoquotidiano.it, 25 maggio 2020. URL consultato il 3 luglio 2020.
  27. ^ Lo scandalo nella magistratura italiana, spiegato, su Il Post, 5 giugno 2019. URL consultato il 3 luglio 2020.
  28. ^ Alfonso Sabella: 'La magistratura ha un problema etico serio", su YouTube, 27 maggio 2020. URL consultato il 3 luglio 2020.
  29. ^ Massimo Giletti, Non è l'arena - Puntata 31/05/2020, 31 maggio 2020. URL consultato il 3 luglio 2020.
  30. ^ "Tutti sapevano della spartizione delle poltrone", dice Alfonso Sabella, su Agi, 19 luglio 2019. URL consultato il 3 luglio 2020.
  31. ^ Csm, Sabella: "Inchiesta Perugia? Correnti sono ignominia, ma ormai re è nudo", su Adnkronos, 16 maggio 2020. URL consultato il 3 luglio 2020.
  32. ^ redazionegenova, Bolzaneto G8 2001: Corte dei Conti condanna il magistrato Alfonso Sabella, su Liguria Notizie, 6 aprile 2018. URL consultato il 9 giugno 2020.
  33. ^ Alfonso Sabella: «Mi hanno condannato a morte», su VanityFair.it, 17 maggio 2018. URL consultato il 9 giugno 2020.
  34. ^ a b G8, Sabella nella bufera. "Io vittima di una regia, la politica cercava il morto per demonizzare la piazza", su la Repubblica, 9 aprile 2015. URL consultato il 9 giugno 2020.
  35. ^ "A Genova la politica voleva il poliziotto morto per demonizzare i no global", su L'HuffPost, 10 aprile 2015. URL consultato il 9 giugno 2020.
  36. ^ Violenze nella caserma di Bolzaneto al G8, ridotto in appello il maxi risarcimento chiesto al magistrato Sabella - Genova 24, su Genova24.it, 9 ottobre 2020. URL consultato il 25 maggio 2022.

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Collegamenti esterni modifica

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