Alfredo Bruniera

nunzio apostolico

Alfredo Bruniera (Treviso, 30 settembre 190626 marzo 2000) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Alfredo Bruniera
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato30 settembre 1906 a Treviso
Ordinato diaconosettembre 1932 dall'arcivescovo Andrea Giacinto Longhin, O.F.M.Cap.
Ordinato presbitero9 luglio 1933 dall'arcivescovo Andrea Giacinto Longhin, O.F.M.Cap.
Nominato arcivescovo12 dicembre 1954 da papa Giovanni XXIII
Consacrato arcivescovo2 gennaio 1955 dal cardinale Celso Benigno Luigi Costantini
Deceduto26 marzo 2000 (93 anni)
 

Biografia modifica

Alfredo Bruniera nacque a San Pelaio, un sobborgo di Treviso, il 30 settembre 1906.

Formazione e ministero sacerdotale modifica

Studiò al seminario vescovile di Treviso. Nel settembre del 1932, al IV anno di teologia, venne ordinato diacono nella cappella del Palazzo vescovile dall'arcivescovo Andrea Giacinto Longhin. Durante il sacro rito, una colomba entrando dalla finestra aperta volteggiò sul capo dell'ordinando e poi si dileguò. Il rettore del seminario, monsignor Vittorio D'Alessi, dopo la cerimonia scherzosamente disse: "Questo è un presagio...!"[1] Il 9 luglio dell'anno successivo venne ordinato presbitero dall'arcivescovo Andrea Giacinto Longhin. Il suo primo incarico fu quello di cappellano a Meolo. Qualche mese dopo, nel 1934, venne nominato segretario dell'arcivescovo Mario Zanin che a quel tempo era delegato apostolico in Cina e che Bruniera raggiunse immediatamente in quel grande Paese. In seguito prestò servizio nelle nunziature del Cile e dell'Argentina.

Ministero episcopale modifica

Il 12 dicembre 1954 papa Pio XII lo nominò arcivescovo titolare di Claudiopoli di Onoriade e delegato apostolico nel Congo belga e nel Ruanda-Urundi.[2] Ricevette l'ordinazione episcopale il 2 gennaio successivo a Roma dal cardinale Celso Benigno Luigi Costantini, cancelliere di Santa Romana Chiesa, coconsacranti l'arcivescovo Pietro Sigismondi, segretario della Congregazione de Propaganda Fide, e il vescovo di Treviso Antonio Mantiero.

Il 25 aprile 1959 fu trasferito nella nunziatura in Ecuador [3] e il 23 ottobre 1965 in quella in Uruguay.[4] Il 23 aprile 1969 venne nominato nunzio apostolico in Libano [5] dove giunse in un momento particolarmente difficile perché il paese era dilaniato dalla guerra. La sua opera di pace, svolta con semplicità ed umile spirito di servizio, venne apprezzata da tutti perché vedevano in lui un pastore che sapeva amare, comprendere ed aiutare. Partecipò alla prima, alla terza e alla quarta sessione del Concilio Vaticano II. Il 7 luglio 1969 venne nominato anche pro-nunzio apostolico in Kuwait.[6] Il 4 aprile 1975 fu sostituito in quest'ultimo ufficio da monsignor Jean Rupp.[7]

Il 6 novembre 1978 papa Paolo VI lo nominò vicepresidente del Pontificio consiglio "Cor Unum".[8]

Il 10 dicembre 1981 papa Giovanni Paolo II accettò la sua rinuncia all'incarico per raggiunti limiti d'età.[9]

Morì il 26 marzo 2000.[10] Le esequie si tennero il 29 marzo nel duomo di Treviso e furono presiedute dall'arcivescovo Carlo Maria Viganò.

È ricordato come un grande benefattore del seminario vescovile di Treviso che tuttora custodisce molti suoi oggetti personali. Diede un grande contributo all'acquisto del castello Mirabello a Lorenzago di Cadore che oggi viene utilizzato dal seminario e come sede di campi-scuola della diocesi di Treviso.[1]

Genealogia episcopale e successione apostolica modifica

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note modifica

  1. ^ a b Articolo "I dieci anni dalla scomparsa di Mons. Bruniera" pagg. 25-26 (PDF), su seminariotreviso.it.
  2. ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), XLVII, 1955, p. 159. URL consultato il 13 luglio 2020.
  3. ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LI, 1959, p. 659. URL consultato il 13 luglio 2020.
  4. ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LVII, 1965, p. 1023. URL consultato il 13 luglio 2020.
  5. ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LXI, 1969, p. 352. URL consultato il 13 luglio 2020.
  6. ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LXI, 1969, p. 552. URL consultato il 13 luglio 2020.
  7. ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LXVII, 1975, p. 386. URL consultato il 13 luglio 2020.
  8. ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LXX, 1978, p. 1001. URL consultato il 13 luglio 2020.
  9. ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LXXIV, 1982, p. 76. URL consultato il 13 luglio 2020.
  10. ^ (FR) Evénements - Hiérarchie: Décès, in La Croix, 10 aprile 2013. URL consultato il 13 luglio 2020.

Collegamenti esterni modifica