Alfredo Castellani

orafo e restauratore italiano

Alfredo Castellani (Roma, 11 maggio 1856Roma, 8 gennaio 1930) è stato un orafo e restauratore italiano.

Alfredo Castellani

Biografia modifica

Alfredo Castellani nasce a Roma l'11 maggio del 1856 da Augusto Castellani e Annetta Farina. Viene avviato alla carriera di orafo così come il padre e il nonno Fortunato Pio Castellani, fondatore del noto studio di oreficeria che a Roma produsse celeberrime opere in stile antiquariale recuperando modi e tecniche della tradizione orafa etrusca e romana[1]. Alfredo studia disegno con il maestro Salvatore Zeri e si specializza nella bottega paterna come orafo e come restauratore.

Restaura il "bisellium" di Amiterno, che presenta all'Esposizione Internazionale di Vienna del 1873, la "tensa capitolina" e la "lettiga esquilina" manufatti di arte etrusco-romana, in seguito donati dal padre al Musei Capitoli[2]. Sempre con Augusto nel 1878 partecipa all'Esposizione Universale di Parigi presentando 40 opere di oreficeria “mediterranea”, “ medievale” e “rinascimentale”, ottenendo la medaglia d'argento per le copie del “bisellium” e della "lettiga capitolina". L'anno successivo (21 gennaio 1879) viene nominato Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia per meriti nella sua professione. Nel 1883 partecipa all'Esposizione di Roma, presentando solo gioielli in argento mentre nel 1884 partecipa all'Esposizione di Torino, con il padre Augusto: i suoi oggetti in ottone e rame con intarsi d'argento, novità della mostra, incontrano l'approvazione della critica. Nel 1887 sposa Ersilia Narducci e sempre lavorando nella bottega di famiglia partecipa nel 1890 alla realizzazione della coperta di messale in oro avorio, mosaici e gemme, che donerà alla sua morte alla Basilica di San Pietro dopo la sua morte nel 1930[3].

Con l'inizio del Novecento e il cambio delle mode e dei gusti nel nuovo secolo lo stile antiquiariale dell'oreficerie Castellani non incontra più il gusto del pubblico ed iniziano le prime difficoltà finanziarie della nota bottega sita a Palazzo Poli in piazza della Fontana di Trevi. Il 22 gennaio 1919 Alfredo firma l'atto di cessione-donazione della collezione Castellani allo Stato Italiano che, compresa la sezione dell'oreficeria moderna, entra a far parte delle raccolte del Museo Etrusco di Villa Giulia ove è tuttora visibile[4]. L'attività viene chiusa definitivamente nel giugno 1927 per difficoltà finanziarie dopo circa novanta anni di prestigiosa produzione. Due anni più tardi (il 20 luglio 1929) Alfredo Castellani fa testamento lasciando tutto il materiale, compresi i disegni e i modelli della bottega-laboratorio al Museo Artistico Industriale[5]. che il padre Augusto aveva fondato per rilanciare a Roma la cultura artistico-artigianale; i libri alla biblioteca Castellani passarono dell'Istituto di archeologia e storia dell'arte dell'Università "La Sapienza" mentre le carte di famiglia ed i documenti vengono inviati all'Archivio di Stato di Roma. Alfredo muore a Roma l'8 gennaio del 1930 e viene sepolto presso il Cimitero del Verano di Roma.

Albero genealogico modifica

Gli orafi Castellani

Note modifica

  1. ^ Susan Walker, La famiglia Castellani da Fortunato Pio ad Alfredo, in "I Castellani e l'oreficeria archeologica italiana, catalogo della Mostra (Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia 11 novembre 2005 – 26 febbraio 2006) a cura di Anna Maria Moretti Sgubini e F. Boitani, Roma, 2005
  2. ^ Marina Bertoletti, Maddalena Cima, Emilia Talamo, Centrale Montemartini. Musei Capitolini, Roma 1997
  3. ^ Sante Guido, L'oreficeria sacra dei Castellani in Vaticano, Città del Vaticano: Edizioni Capitolo Vaticano, 2011
  4. ^ Ignazio Caruso, Collezione Castellani. Le oreficerie. Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma 1988.
  5. ^ Vincenzo Golzio, Il R. Museo Artistico Industriale di Roma, Firenze, 1942

Bibliografia modifica

  • Vincenzo Golzio, Il R. Museo Artistico Industriale di Roma, Firenze, 1942
  • G. Bordenache Battaglia, «CASTELLANI». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana, 1978 (on-line)
  • Ignazio Caruso, Collezione Castellani. Le oreficerie. Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma 1988
  • Marina Bertoletti, Maddalena Cima, Emilia Talamo, Centrale Montemartini. Musei Capitolini, Roma 1997
  • Ministero per i Beni e le Attività culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, I Castellani e l'oreficeria archeologica italiana : New York, the bard graduate center for studies in the decorative arts, 18 novembre 2004-6 febbraio 2005; Londra, Somerset house, 5 maggio-18 settembre 2005; Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, 11 novembre 2005-26 febbraio 2006, Roma: "L'Erma" di Bretschneider, 2005, ISBN 88-8265-354-4

(Google books)

  • Susan Walker, La famiglia Castellani da Fortunato Pio ad Alfredo, in I Castellani e l'oreficeria archeologica italiana, catalogo della Mostra a cura di A.M. Moretti Sgubini e F. Boitani, Roma, 2005
  • Sante Guido, L'oreficeria sacra dei Castellani in Vaticano, Città del Vaticano: Edizioni Capitolo Vaticano, 2011, - (Archivium Sancti Petri). - ISBN 9788863390223
  • Sante Guido, Il Calice Castellani nel Museo della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore , Roma: Lisanti Editore, - (Studia Liberiana IV). ISBN 9788890583810

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN96549738 · SBN CUBV036834 · ULAN (EN500117163 · WorldCat Identities (ENviaf-96549738