Hinn almáttki áss (l'onnipotente "dio" áss) è una divinità norrena sconosciuta citata in un'invocazione islandese su un diadema ad anello. Questa preghiera viene citata specialmente nel Landnámabók (Hauksbók 268):

Hjálpi mér svá Freyr ok Njörðr ok inn almáttki Áss

Possano Freyr e Njörðr e l'onnipotente ás aiutarmi

Teorie modifica

Sono state avanzate numerose ipotesi sull'identità di questa divinità.

Thor modifica

L'identificazione con Thor è sicuramente la più comune. L'aggettivo "onnipotente" si lega bene con lui[1] ed era una divinità importante al tempo della colonizzazione dell'Islanda.

Ullr modifica

L'"almáttki áss" potrebbe anche essere Ullr, dato che nell'Atlakviða (30) Gudrun cita le preghiere Gunnar presenti sull'anello di Ullr. Secondo Rudolf Simek questa teoria sarebbe in contraddizione con la relativa importanza del culto di Ullr.[2]

Odino modifica

L'espressione potrebbe fare riferimento ad Odino, dato che era il più importante dio del pantheon norreno. Ma oltre al fatto che il suo culto non era molto diffuso in Islanda, la sua natura impredicibile[3] sembra contrastare con questa soluzione.[2]

Týr modifica

Rudolf Simek ipotizza anche che almáttki áss potrebbe essere Týr.[2] Anche se questo dio era poco conosciuto in Islanda, il giuramento era legale, e Týr era storicamente legato alla legge.

Cristianesimo modifica

Infine, dato che la preghiera fu trasmessa da un autore cristiano, l'"almáttki áss" potrebbe avere avuto un significato cristiano. John Lindow quindi ipotizza che forse l'autore «...considerava l'almighty áss come una nobile anticipazione pagana della nuova religione che stava arrivando».[4] Régis Boyer condivide questa ipotesi, sottolineando il fatto che il termine almáttki non si trova in nessun altro contesto pagano.[5]

Note modifica

  1. ^ "Egli è più forte di tutti gli dei e degli uomini" secondo Snorri Sturluson (Gylfaginning (21))
  2. ^ a b c Simek (1996).
  3. ^ Nel Hávamál (110), Odino ad esempio si vanta di aver rotto un giuramento fatto su un anello sacro
  4. ^ Lindow (2002).
  5. ^ Boyer (2000).

Bibliografia modifica

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