Angelo Ambrosini (Desenzano al Serio, 5 maggio 1891Milano, 15 aprile 1980) è stato un aviatore, ingegnere aeronautico e imprenditore italiano.

Angelo Ambrosini

Biografia modifica

Figlio di Alessandro e di Innocente Gallinari, manifesta fin dalla giovane età interesse per tutto ciò che solca il cielo e trasferitosi nei prima anni del novecento con la famiglia a Milano si guadagna ben presto il brevetto di pilota d'aereo. Partecipa alla Campagna di Libia nel 1911 come aviatore tecnico motorista e successivamente alla prima guerra mondiale, come ufficiale di complemento nell'artiglieria, col grado di tenente e a partire dall'ottobre del 1917 nell'arma aeronautica.[1]

Il suo nome è legato all'invenzione nel 1917 di un silenziatore che utilizzava la pressione dei gas di scarico[2] per ridurre il rumore dei motori. Ciò consenti un sensibile miglioramento delle condizioni di guida dei piloti e di chiunque si trovasse in volo. Nel 1950 brevetta inoltre un motore ausiliario a rullo per cicli[3].

Nel 1920 assieme alla moglie impianta un'officina a Milano "Ing. Ambrosini & C" specializzata nella revisione dei motori di aeroplani e nel 1934, successivamente la "Apparecchi Noris Società Anonima Italiana"[4] per la costruzione di strumenti di misura e tachimetri.

Nello stesso anno rileva dall’ing. Prampolini la SAI di Passignano sul Trasimeno e le aziende del gruppo, comprese le distillerie e oleifici di Reggio Emilia e Tripoli in cui si producevano alcol carburante e olio vegetale lubrificante.

L'iniziativa per la produzione di alcool etilico assoluto e di olio di ricino raffinato, fu gestita dal dottor Alberto Di Capua, comasco, laureato in chimica nel 1927 all'Università di Pavia e alunno del Collegio Ghislieri di Pavia. L'attività era tesa ad appoggiare la politica autarchica di Mussolini per la fornitura di carburanti e lubrificanti per la Regia Aeronautica, con stabilimenti a Reggio Emilia e le piantagioni di alberi di ricino nelle colonie italiane in Africa. Purtroppo, a seguito alle leggi razziali del 1938, il dottor Di Capua dovette essere licenziato, ma Ambrosini si attivò per ottenergli il passaporto e favorirne l'emigrazione in Ecuador nel 1939.

A fine degli anni 30 le aziende guidate da Ambrosini contavano milleduecento addetti[5], con sedi a Roma, Milano, Reggio Emilia, Passignano, Tripoli, Vittorio d'Africa e A.O.I..

Nei primi anni '40 è inoltre consigliere delegato nel consiglio di amministrazione dell'Aeronautica Sicula[6].

Durante il secondo conflitto fa parte della Regia Aeronautica e diventa ufficiale del Genio Aeronautico con il grado di Tenente Colonnello. Nel dopoguerra è presidente dell’Aero Club di Milano e membro della Aero Club d'Italia.

Ambrosini nel 1948 si fece promotore di un’impresa per la raccolta fondi in favore dei piccoli invalidi di guerra e civili di Don Gnocchi. Oltre ai finanziamenti mise a disposizione una versione del SAI 1001 Grifo appositamente attrezzato ed alleggerito per trasportare maggior carburante, ribattezzato per l’occasione "Angelo dei bimbi". Alla guida di Leonardo Bonzi e Maner Lualdi partì da Linate il 6 gennaio del 1949 e dopo diverse tappe in città europee e sudamericane arrivò a Buenos Aires il 14 febbraio. L’impresa ebbe una notevole risonanza mediatica e raccolse oltre i cinquecento milioni di lire.

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Claudio Bellaveglia, Aeronautica sul Trasimeno. Storia della “SAI Ambrosini”, Perugia, Murena Editrice, 2015 ISBN 978-88-86200-29-5.
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