Angelo Capranica

cardinale, arcivescovo cattolico e politico italiano

Angelo Capranica (anche Crapanica) (Capranica Prenestina, 1415 circa – Roma, 3 luglio 1478) è stato un cardinale, arcivescovo cattolico e politico italiano.

Angelo Capranica
cardinale di Santa Romana Chiesa
Antoniazzo Romano, Madonna con bambino, un santo vescovo e sant'Agnese, affresco, Roma, Collegio Capranica; in ginocchio i cardinali Domenico (a sin.) e Angelo Capranica.
 
Incarichi ricoperti
 
Nato1415 circa a Capranica Prenestina
Ordinato presbiteroin data sconosciuta
Nominato arcivescovo17 marzo 1438 da papa Eugenio IV
Consacrato arcivescovoin data sconosciuta
Creato cardinale5 marzo 1460 da papa Pio II
Deceduto3 luglio 1478 a Roma
 

Biografia modifica

 
Stemma di Angelo Capranica sulla facciata della Cattedrale di Rieti

Il cognome originario della famiglia era Pantagati; ma Angelo, come peraltro aveva fatto il più anziano fratello Domenico, anch'egli cardinale, cambiò il cognome con quello del paese natale[1][2]. Dopo aver completato gli studi, fu creato da papa Eugenio IV arcivescovo di Siponto il 17 marzo 1438, da Niccolò V vescovo di Ascoli Piceno il 5 maggio 1447 e vescovo di Rieti il 25 settembre 1450. Contemporaneamente svolgeva attività di governo nello Stato della Chiesa dapprima come governatore di Foligno e poi come legato pontificio di Bologna, per cui nel concistoro di Siena del 5 marzo 1460, Pio II lo nominò cardinale prete di Santa Croce in Gerusalemme, in successione al fratello Domenico morto nel 1458, e legato della Romagna.

Il fratello Domenico, morto nel 1458, lo aveva nominato esecutore testamentario; le volontà di Domenico, che aveva fatto costruire un palazzo (Palazzo Capranica) nei pressi della chiesa di Santa Maria in Aquiro con l'intenzione di destinarlo a sede di un collegio (il futuro Almo collegio Capranica)[3], vennero tuttavia in parte disattese da Angelo, il quale destinò al collegio solo parte del palazzo, riservandone il resto alla famiglia, che successivamente lo trasformò in parte in teatro (Teatro Capranica)[2][4][5].

Nel 1473 papa Sisto IV lo nominò arcivescovo di Fermo, rimasta libera per la morte del nipote Niccolò Capranica; Angelo si dimise nel 1474 per ritornare a Rieti. Morì a Roma nel 1478, quando era vescovo di Palestrina; fu sepolto in Santa Maria sopra Minerva, chiesa dell'ordine domenicano, nella cappella del Rosario di Santa Caterina da Siena, accanto al fratello Domenico.

Successione apostolica modifica

La successione apostolica è:

Note modifica

  1. ^ Dirk van Ameyden, La storia delle famiglie romane di Teodoro Amayden, con note ed aggiunte di Carlo Augusto Bertini. Sala Bolognese : Forni, ristampa 1979, Vol. I, p. 349
  2. ^ a b Notizie sul già Teatro Capranica dalla sua origine ad oggi. Roma : Tipografia Innocenzo Artero, 1914
  3. ^ Carlo Pietrangeli (a cura di), SPQR, Assessorato per le antichità, belle arti e problemi della cultura, Guide rionali di Roma, Rione III: Colonna, parte I. Roma : Fratelli Palombi, 1977, pp. 54-56
  4. ^ Alessandro Ademollo, I teatri di Roma. Roma : Pasqualucci, 1888
  5. ^ Saverio Franchi, Drammaturgia romana. II, 1701-1750 : annali dei testi drammatici e libretti per musica pubblicati a Roma e nel Lazio dal 1701 al 1750, con introduzione sui teatri romani nel Settecento e commento storico-critico sull'attività teatrale e musicale romana dal 1701 al 1730; ricerca storica, bibliografica e archivistica condotta in collaborazione con Orietta Sartori. Roma : Edizioni di storia e letteratura, 1997, ISBN 88-87114-06-4, pp. XXXII-XLVII
 
Monumento funebre di Angelo Capranica, sulla facciata della Cattedrale di Rieti

Bibliografia modifica

  • Lorenzo Cardella, Memorie storiche de' cardinali della Santa Romana Chiesa. Roma : Stamperia Pagliarini, 1793, Vol. III, pp. 136–137 (on-line)
  • Gaetano Moroni, "CAPRANICA Angelo, Cardinale". In: Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Venezia: Tipografia Emiliana, 1841, Vol. IX, p. 213-4 (on-line)
  • Alfred A. Strnad, CAPRANICA, Angelo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 19, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976. URL consultato il 16 luglio 2014.  

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN257363948 · ISNI (EN0000 0003 7903 968X · CERL cnp02054769 · GND (DE1023867508 · WorldCat Identities (ENviaf-257363948