Animella

parte bianca e spugnosa reperibile nelle interiora di bovini ed ovini

L'animella è il nome con cui in gastronomia si definisce il timo, un organo linfoepiteliale, dalla consistenza cedevole, spongiosa e un colore biancastro. È situato nel mediastino craniale in tutti i mammiferi domestici[1], anche se maggiormente sviluppato nei bovini e nei suini, in cui consta di una porzione cervicale e una craniale, e corrisponde filogeneticamente al timo umano[2].

La posizione delle animelle nel vitellone
Animelle crude di agnello

L'organo è la sede dello sviluppo dei linfociti T, e in condizioni normali inizia un'involuzione poco prima del sopraggiungere della pubertà, anche se piccole porzioni del parenchima possono rimanere attive anche in età adulta[3].

Terminologia modifica

In Piemonte l'animella viene chiamata anche lacetto. Il termine definisce anche, nel Lazio, il pancreas di bovini od ovini. Spesso il termine animelle viene esteso ad altre frattaglie del vitello, del vitellone o dell'agnello, quali il pancreas e le ghiandole salivari.

Composizione chimica e valore energetico modifica

  Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

La tabella che segue riporta la composizione e il valore energetico delle animelle di vitello (per 100g di parte edibile)[4]:

Acqua (g) Proteine(g) Lipidi (g) Carboidrati (g) Ceneri (g) Energia (Kcal)
70,6 15 13,1 0,0 1,3 182

Utilizzo modifica

 
Animella cucinata di vitello
 
Animelle con asparagi

Considerato un "cascame", uno scarto di difficile reperibilità, ha un elevato contenuto nutrizionale, nonché un elevato tasso di colesterolo. Di gusto delicatissimo rievocante il sapore del latte, è avvolto da una membrana che viene tolta dopo che l'organo è stato sbollentato per alcuni minuti. Spesso viene cotta alla brace[5]. L'animella di vitello si trova nella finanziera piemontese, nel fritto misto alla milanese sotto il nome di laccett, nella cucina romana e nella cucina calabrese sotto il nome di durcimuorzu, inteso come animella di capretto e di maiale. L'animella è anche alla base di varie ricette dalla cucina francese come il ris en cassolettes, en papillotes, à l'allemande, en hâtelet.[5].

Note modifica

  1. ^ Barone, Robert. e Callegari, Emilio., Anatomia comparata dei mammiferi domestici, Edagricole, 1980-, ISBN 8820614537, OCLC 799059695. URL consultato il 2 gennaio 2019.
  2. ^ Le Animelle, su lamiavitatralacarne.it. URL consultato il 01/04/2014.
  3. ^ . Animella, su tusciamedia.com. URL consultato il 01/04/2014.
  4. ^ Timo (animelle): calorie e valori nutrizionali, dati on-line su www.dietabit.it
  5. ^ a b (FR) Dictionnaire général de la cuisine française ancienne et moderne ainsi que de l'office et de la pharmacie domestique: ouvrage où l'on trouvera toutes les prescriptions nécessaires à la confection des aliments nutritifs ou d'agrément, à l'usage des plus grandes et des plus petites fortunes…, Plon Frères, 1853. URL consultato il 19 marzo 2021..

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