Anna Maria Taigi

beata italiana

Anna Maria Giannetti Taigi (Siena, 29 maggio 1769Roma, 9 giugno 1837) è stata una terziaria secolare italiana dell'Ordine della Santissima Trinità, proclamata beata da papa Benedetto XV nel 1920.

Beata Anna Maria Taigi
Il corpo della beata, conservato nella basilica di San Crisogono a Trastevere (Roma)
 

Religiosa

 
NascitaSiena, 29 maggio 1769
MorteRoma, 9 giugno 1837 (68 anni)
Venerata daChiesa cattolica
Beatificazione30 maggio 1920 da papa Benedetto XV
Ricorrenza9 giugno

Biografia modifica

Anna Maria Giannetti Taigi nacque a Siena il 29 maggio 1769 e fu battezzata il giorno seguente. In seguito a dissesti finanziari i genitori, Luigi Giannetti, un farmacista, e Maria Masi, si trasferirono in cerca di occupazione a Roma, quando lei aveva solo sei anni. A Roma Anna Maria Giannetti studiò inizialmente presso le Maestre Pie, poi, dopo aver contratto il vaiolo, in una scuola di lavori femminili. Iniziò a lavorare come cameriera a palazzo Maccarani, dove conobbe il futuro marito Domenico Taigi, servitore dei principi Chigi. I due si sposarono nel 1789 ed ebbero sette figli, tre dei quali morirono in tenera età.[1]

Rimasta scossa per aver ascoltato da sua madre una lettura sul Giudizio Universale, decise di abbracciare una vita di digiuno e penitenza. Nel 1790, presso la chiesa di San Carlino alle Quattro fontane, fu aggregata al terz'ordine secolare dei trinitari scalzi.

Ebbe fama di possedere doti mistiche e operare guarigioni: a lei si rivolse anche Maria Luisa di Borbone-Spagna, regina consorte d'Etruria, affetta da crisi epilettiche dalle quali sarebbe guarita grazie all'intercessione della futura santa.[2] Tra i suoi carismi spicca quello di un globo luminoso come un sole in miniatura, che avrebbe brillato davanti ai suoi occhi per 47 anni, dal 1790 alla morte: in esso, sospeso a una distanza di un metro dal suo viso e sovrastandolo di circa venticinque centimetri,[3][4] avrebbe visto avvenimenti passati e futuri, e lo stato delle anime di vivi e defunti.[5][6][7] Riferì che le causava dolore soprattutto vedere le anime finire all'inferno, dopo aver assistito al loro giudizio e conoscendo quindi le ragioni della condanna.[8] Morì a Roma il 9 giugno 1837.

Il culto modifica

La causa di canonizzazione fu introdotta l'8 gennaio 1863 da papa Pio IX, che ordinò la traslazione del corpo nella chiesa di San Crisogono.[9] Il 4 marzo 1906 papa Pio X decretò le sue virtù eroiche dichiarandola venerabile. Papa Benedetto XV la beatificò il 30 maggio 1920.

La memoria liturgica ricorre il 9 giugno, giorno della sua morte. Il suo corpo incorrotto è venerato nella basilica di San Crisogono a Trastevere.

Un'orazione, scritta da Anna Maria Taigi, ma pubblicata sotto altro nome, che inizia con le parole Prostrato a' vostri piedi santissimi, o gran Regina del cielo, fu approvata da papa Pio VII il 6 marzo 1809. Egli concesse l'indulgenza di 100 giorni per ogni volta che la si recitasse, mentre plenaria per coloro che l'avessero recitata tutti i giorni per un mese intero.[10]

La profezia dei "Tre giorni di buio" modifica

Ad Anna Maria Taigi viene attribuita l'origine della profezia dei "Tre giorni di buio", ripresa in seguito da altri mistici, tra i quali la beata Elena Aiello e, senza però riferimenti alla durata, da santa Maria Faustina Kowalska[11][12]. Della profezia, citata da diversi autori, non risulta però con certezza una fonte originaria direttamente attribuibile alla Taigi stessa.[13]

«Dio manderà due castighi: uno sarà sotto forma di guerre, rivoluzioni e altri mali; avrà origine sulla terra. L'altro sarà mandato dal Cielo. Verrà sopra la terra l'oscurità immensa che durerà tre giorni e tre notti. Nulla sarà visibile e l'aria sarà nociva e pestilenziale e recherà danno, sebbene non esclusivamente ai nemici della Religione. Durante questi tre giorni la luce artificiale sarà impossibile; arderanno soltanto le candele benedette. Durante tali giorni di sgomento, i fedeli dovranno rimanere nelle loro case a recitare il Rosario e a chiedere Misericordia a Dio...Tutti i nemici della chiesa (visibili e sconosciuti) periranno sulla Terra durante questa oscurità universale, eccettuati soltanto quei pochi che si convertiranno...L'aria sarà infestata da demoni che appariranno sotto ogni specie di orribili forme. […] Dopo i tre giorni di buio, San Pietro e San Paolo...designeranno un nuovo papa...Allora il Cristianesimo si diffonderà in tutto il mondo.[…][14]»

Note modifica

  1. ^ Beata Anna Maria Taigi, su santiebeati.it.
  2. ^ Mancinelli 2016, p. 16.
  3. ^ Giovetti 1991, p. 34.
  4. ^ Gaeta 2018, p. 97.
  5. ^ Luigi Mori, La figura e l'opera della Beata Anna Maria Taigi (1769-1837), terziaria dell'Ordine della Santissima Trinità, in L'Osservatore Romano, [TotusTuus Pagine cattoliche], 8 febbraio 1997. URL consultato il 9 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  6. ^ Elena Buia Rutt, Sotto un sole infuocato, su osservatoreromano.va, 2 giugno 2014. URL consultato il 10 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  7. ^ (EN) A Summary of the Life of Blessed Anna Maria Taigi, su Taigi Vision.
  8. ^ Mancinelli 2016, p. 17.
  9. ^ La scienza e la fede 1865, p. 5.
  10. ^ La scienza e la fede 1865, pp. 11-12.
  11. ^ “Arriveranno tre giorni di buio sulla Terra”. Ecco perché la profezia non è vera, su Aleteia, 29 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2017).
  12. ^ Le 3 richieste di Santa Faustina prima di morire, su Aleteia, 29 settembre 2018.
  13. ^ Gaeta 2018, p. 231.
  14. ^ Mancinelli 2016, pp. 83-84.

Bibliografia modifica

  • La scienza e la fede, vol. 59, Napoli, Biblioteca Cattolica, 1865, pp. 5-24.
  • Saverio Gaeta, Le veggenti: le anime-vittima che salvano il mondo, Milano, Salani, 2018, ISBN 978-88-93814-20-1.
  • Paola Giovetti, Madri e mistiche: Anna Maria Taigi ed Elisabetta Canori Mora, Cinisello Balsamo, Edizioni Paoline, 1991, ISBN 88-215-2329-2.
  • Sandro Mancinelli, Vita e profezie della beata Anna Maria Taigi, Udine, Segno, 2016, ISBN 978-88-9318-078-8.
  • Guido Pettinati, I santi canonizzati del giorno, vol. 6, Udine, Segno, 1991, pp. 118-125, ISBN 88-7282-040-5.

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