Anselmo di Lucca

cardinale cattolico e santo italiano
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Anselmo da Baggio o Anselmo II di Lucca (Milano, 1035 circa – Mantova, 18 marzo 1086) è stato un cardinale e vescovo italiano, nipote di papa Alessandro II: è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, che lo considera patrono della città di Mantova e ne celebra la memoria il 18 marzo. Nipote di Alessandro II (al secolo Anselmo I da Baggio, già vescovo di Lucca e papa dal 1061 al 1073), venne creato cardinale dallo zio.

Sant'Anselmo di Lucca
 

Vescovo

 
NascitaMilano, 1035 circa
MorteMantova, 18 marzo 1086
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazione1087 da papa Vittore III[1]
Santuario principaleDuomo di Mantova
Ricorrenza18 marzo
AttributiBastone pastorale
Patrono diMantova
Anselmo da Baggio, O.S.B.
cardinale di Santa Romana Chiesa
 
TitoloCardinale
Incarichi ricopertiVescovo di Lucca
 
Nato1035 circa a Milano
Creato cardinale1062 da papa Alessandro II
Deceduto18 marzo 1086 a Mantova
 

Biografia modifica

Ebbe come insegnante Lanfranco da Pavia e fu educato presso la scuola cluniacense di Berengario di Tours. Entrò quindi nell'ordine di San Benedetto.

Fu nominato cardinale nel 1062, ma non ne è noto il titolo.

Sembra che, prima di ricevere l'ufficio vescovile da Enrico IV - cosa che avvenne per la pressione di Gregorio VII nella seconda metà di aprile del 1074 quando Enrico IV fu assolto dalla scomunica - sia stato monaco,[2] come in effetti accenna anche Rangerio nel suo poema[3] e come ebbe a ribattere un canonico di San Martino al discorso sinodale di Anselmo ai canonici.[4] È certo che dopo l'investitura regia rinunci alla carica episcopale ritirandosi nel monastero di di Saint-Gilles, da cui lo richiama Gregorio VII.[5]

Eletto vescovo di Lucca nel 1073 (all'epoca della lotta per le investiture), inizialmente rifiutò la nomina per non ricevere dall'imperatore Enrico IV le regalie connesse al suo ufficio, ma accettò l'elezione il 29 settembre 1074: per il suo forte sostegno al movimento riformatore della Chiesa, nel 1081 venne esiliato dall'imperatore e si ritirò come monaco nell'abbazia di San Benedetto in Polirone, sotto la protezione dalla contessa Matilde di Canossa della quale divenne consigliere spirituale. In seguito fu reintegrato nel suo ufficio da papa Gregorio VII.

I papi Vittore III e Urbano II lo scelsero come legato pontificio in Lombardia: Anselmo fissò la sua residenza a Mantova (sempre sotto la protezione di Matilde) e si dedicò al radicamento dei principi della riforma gregoriana e si impegnò a contrastare l'antipapa Clemente III.

A partire dal 1081, curò la redazione della Collectio canonum, una raccolta in tredici libri di fonti del diritto canonico (attinte soprattutto dalle Regulae Ecclesiasticae di Burcardo di Worms); ha lasciato anche una difesa di Gregorio VII.

Morì a Mantova il 18 marzo 1086. Anselmo aveva espresso il desiderio di essere sepolto nell'Abbazia di Polirone ma Bonizone di Sutri presente alle esequie assieme a Matilde di Canossa, ed al vescovo Ubaldo, sostenne che la sepoltura adatta ad un vescovo doveva essere in cattedrale e così fu tumulato sotto l'altare maggiore della cattedrale cittadina[6].

Il suo corpo, esumato alcuni secoli dopo, fu trovato integro, e tale rimane ancora oggi[7]. Ogni anno nella ricorrenza della morte, viene tolta la copertura esterna dell'altare ed il corpo del santo è reso visibile: è venerato come patrono della città lombarda.

Genealogia episcopale modifica

La genealogia episcopale è:

Note modifica

  1. ^ Anselmo di Lucca.
  2. ^ Anselmo II sarebbe entrato nel monastero di San Benedetto di Polirone presso Mantova, che poco dopo (fra il 27 genn. 1076 e il 7 apr. 1080, ma probabilmente all'inizio del 1077) passò sotto l'obbedienza cluniacense, secondo gli studi effettuati da G.B.Borino "Il monacato e l'investitura" ( da nota 24 p.11 in Rangerio Il poema di Anselmo, vescovo di Lucca di Roberta Amari, Pisa Univerversity Press, 2015)
  3. ^ Rangerius Lucensis ,Vita metrica Anselmi Lucensis episcopi. Edizione: E. SACKUR, G. SCHWARTZ, B. SCHEIDLER, in Monumenta Germaniae Historica, SS 30,2, Hannoverae1834, pp. 1152- 1307, vv. 1455-1466 e vv.1123-1158
  4. ^ Rangerius Lucensis ,Vita metrica Anselmi Lucensis episcopi. Edizione: E. SACKUR, G. SCHWARTZ, B. SCHEIDLER, in Monumenta Germaniae Historica, SS 30,2, Hannoverae1834, pp. 1152- 1307 vv.1595-1704
  5. ^ Raffaele Savigni, Episcopato e società cittadina a Lucca da Anselmo II (+1086) a Roberto (+1225), p. 400, Lucca, 1996
  6. ^ Brunelli 1986,  pp. 35-36.
  7. ^ Grazie ai principi della termodinamica che impediscono ad un corpo di deteriorarsi ulteriormente una volta raggiunto il grado di entropia di equilibrio, proprio come avviene per alcuni ritrovamenti preistorici.[senza fonte]

Bibliografia modifica

  • Andrey Mitrofanov, L'ecclésiologie d'Anselme de Lucques (1036-1086) au service de Grégoire VII: Genèse, contenu et impact de sa "Collection canonique", Instrumenta Patristica et Mediaevalia 69, Turnhout, Brepols Publishers, 2015. ISBN 978-2-503-55489-1
  • Bardone, Vita di Anselmo, Finisterrae, Mantova 2009.
  • Renata Salvarani, Liana Castelfranchi, Matilde di Canossa, il papato, l'Impero, Cinisello Balsamo, 2008.
  • Cesarina Casanova, Regine per caso: donne al governo in età moderna, Bari, 2014.
  • Roberto Brunelli, Diocesi di Mantova, in Adriano Caprioli, Antonio Rimoldi, Luciano Vaccaro (a cura di), Storia religiosa della Lombardia, vol. 8, Brescia, La Scuola, 1986, ISBN 88-350-7765-6.

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Controllo di autoritàVIAF (EN265853214 · ISNI (EN0000 0003 8251 412X · SBN LO1V177155 · BAV 495/22643 · CERL cnp00540335 · LCCN (ENn88001526 · GND (DE118853392 · BNF (FRcb119860886 (data) · J9U (ENHE987007587624305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n88001526