Antonella Bellutti

ostacolista, pistard e bobbista italiana

Antonella Bellutti (Bolzano, 7 novembre 1968) è un'ostacolista, pistard e bobbista italiana.

Antonella Bellutti
Antonella Bellutti as EWOS Ambassador 2018
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 180 cm
Peso 68 kg
Ciclismo
Specialità Pista, strada
Termine carriera 2004
Carriera
Squadre di club
1996-1997S.C. Adriana Bolzano
1998Vittorio Veneto Sprint
Palmarès
 Giochi olimpici
Oro Atlanta 1996 Inseguimento
Oro Sydney 2000 Corsa a punti
 Mondiali
Argento Bogotà 1995 Inseguimento
Bronzo Manchester 1996 Inseguimento
 Europei
Oro Berlino 1997 Omnium end.
Bob
Specialità bob a due
Termine carriera 2002
 

È stata due volte campionessa olimpica, in due diverse discipline del ciclismo su pista: ad Atlanta 1996 vince la specialità dell'inseguimento sui 3 km ed a Sydney 2000[1] la specialità dell'individuale a punti.

Carriera modifica

Nella giovinezza Bellutti, allenata da Claudio Vantini[2], fu un'ottima interprete dei 100 m ostacoli, diventando primatista italiana juniores nei 100 metri ad ostacoli e vincendo sette titoli giovanili italiani;[3] praticò anche la pallacanestro.[1] Nel 1991, in seguito a un infortunio alla gamba, iniziò a praticare il ciclismo; passata all'agonismo, nel 1992 si classificò seconda nella specialità dell'inseguimento ai campionati italiani. Si tesserò con la S.C. Adriana Bolzano.

La prima soddisfazione internazionale arrivò ai mondiali 1995 a Bogotà, in cui ottenne la medaglia d'argento nell'inseguimento individuale, battuta da Rebecca Twigg.[1] Il 6 aprile 1996 a Cali, adottando la posizione "Superman" già introdotta da Chris Boardman,[1] stabilì il nuovo record del mondo sui 3 chilometri da fermo (3'31"924);[4] in stagione partecipò ai Giochi olimpici di Atlanta, vincendo la medaglia d'oro nell'inseguimento e si aggiudicò inoltre il bronzo mondiale d'inseguimento. Nel 2000 prese parte ai Giochi olimpici di Sydney, vincendo un'altra medaglia d'oro, questa volta nella corsa a punti, prima ciclista italiana a vincere due ori in due edizioni consecutive dei Giochi;[3] fu invece quinta nell'inseguimento.[1]

Altri successi del periodo furono tre Coppe del mondo di specialità (inseguimento nel 2000, corsa a punti nel 1999 e 2000) e quattordici singole prove di Coppa, l'oro agli europei di omnium endurance di Berlino del 1997, due omnium alla Sei giorni di Milano, nel 1998 e nel 1999, oltre a sedici titoli italiani:[1] sette nell'inseguimento (consecutivi, dal 1994 al 2000), sei nei 500 metri a cronometro (consecutivi, dal 1995 al 2000), due nella velocità (1997 e 2000) e uno nella corsa a punti (1997).

Ritiratasi dal ciclismo a fine 2000 (nonostante qualche sporadica apparizione tra 2003 e 2004), nel 2002 partecipa come frenatrice di Gerda Weissensteiner alla prova di bob a due ai Giochi olimpici invernali di Salt Lake City, piazzandosi in settima posizione.[1]

Attività extra-agonistica modifica

Insegnante di educazione fisica diplomata all'Isef di Firenze nel 1993, poi iscritta all'Albo Pubblicisti dal 1997, tra anni '90 e 2000 Bellutti collabora con il Gazzettino di Venezia curando per sei anni la rubrica "A ruota libera". Il 18 aprile del 2001 viene eletta nella Giunta Nazionale del Comitato olimpico nazionale italiano, e nel gennaio del 2003 entra, come rappresentante unica degli atleti, nella Commissione ministeriale antidoping e nella commissione ministeriale per le pari opportunità nello sport.[5]

Nell'aprile del 2002 torna nel mondo del ciclismo in qualità di direttore tecnico del settore pista della Nazionale di ciclismo, dimettendosi però pochi mesi dopo per contrasti con la Federazione. Nel frattempo collabora con Tv private per rubriche e programmi sportivi.

Dal 2005 al 2013 è insegnante e coordinatrice dell'opzione sportiva del liceo scientifico "G. Toniolo" di Bolzano, per cui elabora e implementa un modello di didattica flessibile per la doppia carriera.

Dal 2011 al 2013 progetta, implementa e monitora il progetto UniFit per l'Università di Trento, al fine di creare un protocollo di screening motorio e di relativi programmi di attività, dedicato alla promozione dello stile di vita sano e attivo tra gli studenti sedentari. Dal 2012 al 2013 è anche responsabile del settore volontari del Comitato Organizzatore della XXVI Universiade invernale,[3] svoltasi in Trentino-Alto Adige dall'11 al 21 dicembre 2013.

Nel 2014 si trasferisce da Rovereto ad Andogno, frazione del comune di San Lorenzo Dorsino nel Parco naturale Adamello Brenta, dove ristruttura la vecchia locanda dei bisnonni Bellutti, riportandola in attività come locanda con cucina bio-vegana.[5] che chiuderà, causa covid nel 2021.

Nel 2017 esce il suo libro La vita è come andare in bicicletta,[3] edizioni Sonda, in cui racconta la sua scelta alimentare, i motivi per cui ha prediletto l'alimentazione vegetale e parla dei disturbi del comportamento alimentare nello sport agonistico. Grazie a questo libro vince il premio Rotary Trentino con cui apre il primo corso di alimentazione vegetale in relazione alla performance sportiva nel corso di scienze motorie dell'Università di Verona.

Il 7 dicembre 2020 annuncia la sua candidatura alla Presidenza del Comitato olimpico nazionale italiano:[5][6] della sua squadra fanno parte, fra gli altri, anche le campionesse Manuela Benelli e Stefania Passaro. Nel maggio 2021 viene riconfermato presidente Giovanni Malagò[7]

Palmarès modifica

Pista modifica

Campionati italiani, Inseguimento
Campionati italiani, 500 m a cronometro
Campionati italiani, Inseguimento
6ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Manchester)
1ª prova Coppa del mondo, 500 m a cronometro (Cali)
1ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Cali)
3ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Atene)
Giochi olimpici, Inseguimento (Atlanta)
Campionati italiani, Inseguimento
Campionati italiani, 500 m a cronometro
1ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Cali)
1ª prova Coppa del mondo, Corsa a punti (Cali)
3ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Fiorenzuola d'Arda)
4ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Quartu Sant'Elena)
4ª prova Coppa del mondo, Corsa a punti (Quartu Sant'Elena)
5ª prova Coppa del mondo, Corsa a punti (Atene)
6ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Adelaide)
Campionati italiani, 500 m a cronometro
Campionati italiani, Inseguimento
Campionati italiani, Corsa a punti
Campionati italiani, Velocità
Campionati europei, Omnium endurance
Sei giorni di Milano, Omnium
1ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Cali)
1ª prova Coppa del mondo, Corsa a punti (Cali)
Campionati italiani, 500 m a cronometro
Campionati italiani, Inseguimento
Sei giorni di Milano, Omnium
Campionati italiani, 500 m a cronometro
Campionati italiani, Corsa a punti
Campionati italiani, Velocità
3ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Città del Messico)
Campionati italiani, 500 m a cronometro
Campionati italiani, Inseguimento
Giochi olimpici, Corsa a punti (Sydney)

Altri successi modifica

Classifica finale Coppa del mondo, Corsa a punti
Classifica finale Coppa del mondo, Inseguimento individuale
Classifica finale Coppa del mondo, Corsa a punti

Strada modifica

3ª tappa Giro della Provincia di Pordenone
Prologo Giro del Trentino (cronometro)
Giro dei 6 Comuni
Classifica generale Giro della Provincia di Pordenone
Gran Premio di Correggio
Chilometro del Corso
Prologo Giro di Bolzano (cronometro)
Classifica generale Giro di Bolzano
Prologo Giro del Trentino (cronometro)
3ª tappa Giro della Toscana
1ª tappa Giro della Provincia di Pordenone
Gran Premio di Correggio
Chilometro del Corso

Piazzamenti modifica

Competizioni mondiali modifica

Onorificenze modifica

«Campione olimpico inseguimento individuale e corsa a punti»
— Roma, 1996.[8]

Riconoscimenti modifica

Pubblicazioni modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g (EN) Antonella Bellutti, su olympedia.org. URL consultato il 21 novembre 2021.
  2. ^ Bolzano, morto Vantini: il dolore della Bellutti, «un fratello e un maestro», in Alto Adige, 19 novembre 2010. URL consultato il 21 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2010).
  3. ^ a b c d ANTONELLA BELLUTTI PISTARD DA RECORD: È ANCORA D’ORO QUATTRO ANNI DOPO ATLANTA, su coni.it. URL consultato il 21 novembre 2021.
  4. ^ (ENFR) WOMEN - FEMMES (PDF), su uci.org. URL consultato il 21 novembre 2021.
  5. ^ a b c Antonella Bellutti: «Il mio nuovo traguardo è la presidenza del Coni», su iodonna.it. URL consultato il 21 novembre 2021.
  6. ^ Antonella Bellutti candidata alla presidenza del Coni: "Libera contro pregiudizi", su Dire.it, 7 dicembre 2020. URL consultato il 30 marzo 2021.
  7. ^ Malagò riconfermato al Coni, l’appello di Antonella Bellutti: «Il gender gap è una partita da vincere», su ladige.it. URL consultato il 21 novembre 2021.
  8. ^ Benemerenze sportive di Antonella Bellutti, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  9. ^ Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig.ra Antonella Bellutti, su quirinale.it. URL consultato il 10 aprile 2011.
  10. ^ Gran Premio Sanson - 1997, su tuttobicitech.it. URL consultato il 21 novembre 2021.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN75012773 · ISNI (EN0000 0001 1448 1771 · SBN CFIV233922 · LCCN (ENno2006118117 · GND (DE132432358 · WorldCat Identities (ENlccn-no2006118117