Antonio Cercariolo

Monsignor Antonio Cercariolo (Levada, 15 giugno 1877Scorzè, 3 marzo 1952) è stato un presbitero italiano noto soprattutto per la sua attività legata all'opposizione fascista.

Biografia modifica

La formazione giovanile modifica

Allievo del Seminario Vescovile di Treviso, dove completò gli studi di teologia e filosofia, venne ordinato sacerdote il 25 luglio 1902[1]. L'11 settembre dello stesso anno iniziò la carriera sacerdotale come cappellano a Salzano per poi passare alla parrocchia di Pagnano d'Asolo dove rimase per cinque anni[2].

Arciprete di Scorzè modifica

Cercariolo venne nominato arciprete di Scorzè il 2 giugno 1909 e l'8 dicembre dello stesso anno prese possesso della parrocchia ricoprendo la carica fino alla sua morte avvenuta il 3 marzo 1952[3]. L'anno seguente al suo arrivo a Scorzè, il presbitero venne nominato vice presidente della Cassa Rurale[1] e fu protagonista della fondazione dell'associazione di Azione Cattolica Italiana[4].

Gli storici locali sottolineano la presenza del Cercariolo durante gli anni delle guerre[4]. Durante la guerra di Libia (1911-1912) e la Grande Guerra (1915-1918) infatti, assistette i soldati feriti ricoverati presso gli ospedali da campo del paese. Durante la Prima Guerra Mondiale Scorzè non fu coinvolta direttamente durante le fasi del conflitto, tuttavia fu zona di rifugio e di riposo per le truppe impegnate al fronte[5]. Il 30 maggio 1915, pochi giorni dopo l'entrata in guerra dell'Italia a fianco degli Alleati, in occasione della benedizione della nuova campana, Cercariolo tenne una predica volta a confortare la comunità cittadina e a stringersi attorno ai soldati pronti a morire per la patria[6]. Secondo la testimonianza di Don Emilio Spagnolo, il 2 marzo 1916, Cercariolo fu incaricato dal sindaco nella distribuzione dei sussidi militari richiamati nei confronti delle famiglie, compito che ricoprirà fino alla fine della guerra[2]. I giorni successi alla disfatta di Caporetto, il paese scorzettano ospitò diversi reparti di soldati allo sbando, i quali vennero assistiti grazie alle azioni del Sindaco e dell'arciprete. Quest'ultimo verrà premiato con l'onorificenza della Medaglia di Bronzo[7].

L'8 dicembre 1934, in occasione del venticinquesimo anno di attività pastorale a Scorzè, Cercariolo fu nominato monsignore da Papa Pio XI[4].

Gli scritti relativi alla storia del comune veneziano dipingono il presbitero come «un'austera figura che ostenta dolcezza assieme ad una severa gentilezza. Umile di costumi. Sfolgorante di energia. Colto e studioso. Oratore bravissimo, dalla voce possente che dava alla parola un rigoroso accento»[4].

L'opposizione al fascismo modifica

Nel 1922 la penisola italiana vide l'ascesa del fascismo. A Scorzè gli squadristi fascisti trovarono l'opposizione dell'arciprete Antonio Cercariolo[5]. L'8 febbraio 1923 il segretario del Partito Fascista Provinciale di Venezia scrisse all'arciprete di cessare l'opposizione mostrata nei confronti dei fascisti[8].

Cercariolo si distinse per le sue predicazioni domenicali contro i fascisti di Scorzè che aprirono una sala da ballo nel centro del paese[9]. Nei primi mesi del 1924 il Consiglio Comunale licenziò il medico dott. Ulisse Canziani. Il parroco in seguito al licenziamento, volle salutare e ringraziare il medico durante un'omelia domenicale. I fascisti pochi giorni dopo l'omelia, si recarono in canonica per ammonire il Cercariolo[10]. Quest'ultimo fu denunciato, tuttavia, il giudice della Pretura di Mestre dichiarò di non dover procedere per inconsistenza di accuse[11].

Dopo l'inaugurazione del Parco delle Rimembranze nel 1925, i fascisti locali si recarono nella sala da ballo per passare la serata. L'arciprete, ancora una volta, non esitò a denunciare questo comportamento inimicandosi ancor più i fascisti[11].

Un altro episodio di scontro tra don Cercariolo e i fascisti locali si tenne nel 1927. Il Capo Ufficio Segreteria Politica della Federazione Provinciale Fascista di Venezia denunciò il parroco, reo di non aver iscritto dei bambini all'Opera nazionale Balilla[11].

Secondo la testimonianza di un parroco insediatosi a Scorzè dopo la Seconda Guerra Mondiale[12], l'Arciprete, dopo aver appreso la notizia dell'armistizio siglato l'8 settembre 1943, sarebbe uscito dalla chiesa e, rivolgendosi a Fabris, avrebbe gridato "Ludovico xe finia a guerra!"[2]. Inoltre si testimonia che il Monsignor Cercariolo facesse ascoltare Radio Londra, che al tempo era vietata[2].

La morte modifica

Dopo 42 anni di attività morì il 3 marzo 1952. «Nei suoi ultimi anni si muoveva con difficoltà e il cappellano Don Mario Toniato mi ripeteva che l'Arciprete soffriva e aveva difficoltà di cuore e che il medico gli raccomandava di salire le scale il meno possibile: Morì a 74 anni»[2]. I cittadini scorzettani, concordando con gli storici locali, ritengono che il Cercariolo morì talmente povero che la cittadinanza dovette organizzare una colletta improvvisata per provvedere al pagamento della bara e del rituale funebre celebrato il 7 marzo[4][13].

Negli anni successivi alla morte, al Cercariolo fu intitolata una delle vie principali di Scorzè.

Note modifica

  1. ^ a b Emilio Spagnolo, Scorzè-Appunti, Cittadella, Bertoncello Artigrafiche, 1979, p. 325.
  2. ^ a b c d e Mauro Salsone, Ricordo di don Antonio Cercariolo nei 50 anni dalla sua morte, collana ciclostillato, 2002, pp. 1-7.
  3. ^ Mauro Salsone, Scorzè e la sua storia (1152-1952): ottocento anni di storia dalla bolla di Papa Eugenio III alla morte di don Antonio Cercariolo, Comune di Scorzè, 2001, p. 289.
  4. ^ a b c d e Antonio Stangherlin, Scorzè e le sue frazioni, Venezia, La Tipografica, 1968, pp. 160-161.
  5. ^ a b Cenni storici, su Comune di Scorzè - Terra dell'acqua. URL consultato l'11-11-2019 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2019).
  6. ^ Mauro Salsone, Scorzè e la sua storia (1152-1952). Ottocento anni di Storia (dalla bolla di papa Eugenio III alla morte di Don Antonio Cercariolo), Comune di Scorzè, 2001, pp. 407-408.
  7. ^ Emilio Spagnolo, Scorzè-Appunti, Cittadella, Bertoncello-Artigrafiche, 1979, p. 332.
  8. ^ Emilio Spagnolo, Scorzè-Appunti, Cittadella, Bertoncello-Artigrafiche, 1979, p. 337.
  9. ^ Mauro Salsone, Scorzè e la sua storia (1152-1952): ottocento anni di storia dalla bolla di Papa Eugenio III alla morte di Don Antonio Cercariolo, Comune di Scorzè, Assessorato alla Cultura, 2001, pp. 310-311.
  10. ^ Emilio Spagnolo, Scorzè-Appunti, Cittadella, Bertoncello-Artigrafiche, 1979, p. 338.
  11. ^ a b c Mauro Salsone, L'opposizione morale di Monsignor Antonio Cercariolo al Fascismo, in 25 Aprile 1945-2015. 70º anniversario dalla Liberazione dal Nazifascismo, collana L'ESDE, Padova, Cleup, 2015, pp. 138-145.
  12. ^ Morto a 81 anni don Giovanni Zorzetto, su ricerca.gelocal.it, la tribuna di Treviso, 4 maggio 2005. URL consultato il 14-11-2019.
  13. ^ Emilio Spagnolo, Scorzè-Appunti, Cittadella, Bertoncello-Artigrafiche, 1979, p. 367.

Bibliografia modifica

  • Mauro Salsone, Scorzè e la sua storia (1152-1952): ottocento anni di storia dalla bolla di Papa Eugenio III alla morte di Don Antonio Cercariolo, Comune di Scorzè, Assessorato alla Cultura, 2001.
  • Mauro Salsone, Ricordo di don Antonio Cercariolo nei 50 anni dalla sua morte, ciclostillato, 2002.
  • Mauro Salsone, Scorzè: l'opposizione morale di Monsignor Antonio Cercariolo al fascismo. Le violenze dei fascisti repubblichini dopo l'8 settembre 1943, in 70º anniversario dalla Liberazione dal Nazifascismo (pp. 138-145), L'ESDE, Padova, Cleup, 2015.
  • Emilio Spagnolo, Scorzè-Appunti, Cittadella, Bertoncello-Artigrafiche, 1979.
  • Antonio Stangherlin, Scorzè e le sue frazioni: memorie nel cinquantesimo anniversario della Vittoria, edito dall'Amministrazione comunale di Scorzè, La Tipografica, Venezia, 1968.

Voci correlate modifica