Antonio Chiri

militare e aviatore italiano

Antonio Chiri (Locana, 26 agosto 1894[2]Torino, 6 gennaio 1971) è stato un militare e aviatore italiano, pluridecorato con medaglia d'argento al valor militare. Asso dell'aviazione da caccia, è accreditato di 6 abbattimenti durante la prima guerra mondiale[3].

Antonio Chiri
Antonio Chiri in posa davanti alla sua prima vittoria, un Hansa-Brandenburg C.I costretto all'atterraggio il 19 marzo 1917
NascitaLocana, 26 agosto 1894
MorteTorino, 6 gennaio 1971
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
CorpoCorpo aeronautico militare
Unità77ª e 78ª Squadriglia Caccia
Anni di servizio1916-1918
Gradosergente maggiore
GuerrePrima guerra mondiale
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare (3)
wwiaviation.com[1]
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Biografia modifica

Figlio di un mugnaio, ancora ragazzo emigrò in Francia. Allo scoppio della prima guerra mondiale tornò in Italia, dove inizialmente fu arruolato in un reggimento di artiglieria.[3] Fece domanda come volontario per il Servizio Aeronautico, dove entrò nel maggio 1916. Il 19 marzo 1917 volando su un Nieuport 11 della 78ª Squadriglia Caccia il Sergente Chiri abbatté il suo primo aereo, un Hansa-Brandenburg C.I della Flik 21, costringendolo all'atterraggio entro le linee italiane presso Gallio ed il cui equipaggio (pilota korporal Emannuel Mattle osservatore oberleutnant Franz Resch) finì prigioniero. Il 17 maggio 1918, in un'azione che coinvolse anche gli assi italiani Francesco Baracca, Gastone Novelli e Cesare Magistrini, Chiri abbatté Franz Gräser, che con 18 vittorie in quel momento era il secondo asso della k.u.k. Luftfahrtruppen.[2] A Chiri furono accreditati complessivamente 6 abbattimenti, l'ultimo dei quali effettuato il 31 agosto 1918.[2][3] Il 21 dicembre dello stesso, subito dopo aver decollato dall'aeroporto di San Giacomo di Veglia, il suo Hanriot HD.1 subì un malfunzionamento ai comandi e precipitò. Nell'impatto rimasero uccise alcune persone a terra, e Chiri finì in ospedale, dove rimase in coma fino al 6 gennaio 1919.[3] Nel corso del conflitto fu decorato tre volte con la Medaglia d'argento al valor militare.[3] Congedato nel 1920, si trasferì a Torino dove da civile lavorò alle Poste italiane fino alla pensione. Morì nel capoluogo piemontese il 6 gennaio 1971.[3]

Onorificenze modifica

«Pilota addetto ad una squadriglia da caccia, con sereno sprezzo del pericolo affrontava con rara ed perizia e ardimento un potente velivolo nemico, riuscendo, dopo vari attacchi, col fuoco della propria mitragliatrice a determinare la precipitosa caduta nel nostro territorio. Cielo di Bassano-Gallio 19 marzo 1917.»

Note modifica

  1. ^ William Ira Boucher, Italian Aces of WW1 - Antonio Chiri, su wwiaviation.com. URL consultato il 13 agosto 2014.
  2. ^ a b c (EN) Antonio Chiri, su theaerodrome.com. URL consultato il 31 dicembre 2012.
  3. ^ a b c d e f (EN) Paolo Varriale, Italian Aces of World War I, Osprey Publishing, 2009, pp. 33-34, ISBN 978-1-84603-426-8. URL consultato il 31 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2014).

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