Antonio Paolucci

storico dell'arte, funzionario e museologo italiano (1939-2024)

Antonio Paolucci (Rimini, 29 settembre 1939Firenze, 4 febbraio 2024) è stato uno storico dell'arte, funzionario e museologo italiano.

Antonio Paolucci

Ministro per i beni culturali e ambientali
Durata mandato17 gennaio 1995 –
18 maggio 1996
Capo del governoLamberto Dini
PredecessoreDomenico Fisichella
SuccessoreWalter Veltroni

Dati generali
Partito politicoIndipendente
Titolo di studioLaurea in Lettere
ProfessioneStorico dell'arte

Fu ministro per i beni culturali e ambientali dal 1995 al 1996 nel governo Dini, oltreché soprintendente per il Polo Museale Fiorentino e direttore dei Musei Vaticani.

Biografia modifica

Laureato in storia dell'arte nel 1964 con Roberto Longhi,[1], iniziò la sua carriera al Ministero della Pubblica Istruzione (cui fino al 1975 spettavano le competenze in seguito devolute al Ministero della Cultura) sin dal 1969, avvicinandosi al mondo delle soprintendenze. Rivestirà poi dal 1980 il ruolo di Soprintendente prima a Venezia, poi a Verona, a Mantova e infine a Firenze, dove fu Soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure, per poi passare alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici (diventata poi Soprintendenza speciale per il Polo Museale Fiorentino) ed essere nominato anche Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana sino al collocamento a riposo per raggiunti limiti d'età, avvenuto nel 2006.

Per i meriti conseguiti nell'ambito della sua attività culturale, fu inoltre eletto Accademico ordinario dall'Accademia delle arti del disegno di Firenze. Nel 2007 fu incaricato dal Ministro Francesco Rutelli di far parte dei quattro membri esperti affiancanti Salvatore Settis nel coordinare i lavori del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici.

Dal 2004 fu socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei (Socio Nazionale dal 2018).

Dal gennaio 1995 al maggio 1996 ricoprì la carica di Ministro per i beni culturali e ambientali durante il Governo Dini. Dopo il terremoto che colpì l'Umbria e le Marche nel 1997 fu nominato Commissario straordinario del Governo per il restauro della Basilica di San Francesco ad Assisi.

Scrisse e collaborò con diverse testate (Paragone, Il bollettino d'arte, Il Giornale dell'Arte, Il Sole 24 Ore, La Repubblica, La Nazione e Avvenire); pubblicò numerose monografie sempre a carattere storico artistico e curò alcune importanti mostre sul Rinascimento in Italia (ad esempio, quella di Forlì su Marco Palmezzano) e all'estero.

A novembre 2007 fu nominato da Papa Benedetto XVI direttore dei Musei Vaticani, in sostituzione dell'archeologo Francesco Buranelli il cui incarico era scaduto nel maggio 2007. Nel luglio 2016 Papa Francesco scelse il suo successore, Barbara Jatta, entrata in carica il 1º gennaio 2017, che nei precedenti sei mesi lo aveva affiancato come vicedirettrice[2][3].

Nella primavera del 2008 venne chiamato a presiedere una speciale commissione tecnico-scientifica per il progetto di risistemazione della antica piazza Duca Federico a Urbino. La piazza sarà poi riportata all'antico splendore sulla base di documenti storici. Il 6 dicembre 2008, per ricambiare il suo impegno profuso nel progetto della piazza di Urbino, Paolucci fu nominato cittadino onorario della città.

In agosto 2013 fu nominato consigliere della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

Dal marzo 2016 iniziò a condurre un programma televisivo in onda su Rai 5, I luoghi del Giubileo, nel quale ha guidato lo spettatore in un viaggio per la città di Roma e in Vaticano alla scoperta dei luoghi principali che hanno interessato il Giubileo della Misericordia.

A maggio 2016 fu chiamato a far parte dello storico Gruppo dei Romanisti, formato da studiosi e cultori di Roma.

Nel 2018 fu nominato presidente della Commissione di indirizzo per il concorso di progettazione internazionale propedeutico alla ricostruzione della Basilica di San Benedetto da Norcia gravemente danneggiata dal sisma dell'Italia centrale del 2016.

Controversie modifica

  • Nel novembre 2008 suscitò vivaci polemiche la scelta del Ministro per i beni culturali e ambientali Sandro Bondi di affidare a Mario Resca, ex amministratore delegato di McDonald's e reduce dall'aver portato a termine la difficile amministrazione straordinaria della Cirio, dapprima la consulenza e poi la direzione del progetto di gestione e sviluppo dei musei italiani. In un primo momento, il nome che era stato fatto per lo stesso incarico era quello di Paolucci, qualora la scelta fosse stata improntata a criteri di competenza tecnica specifica, in virtù della sua consolidata e riconosciuta esperienza, anche a livello internazionale.[4]

Vita privata modifica

Si sposò nel 1966 con Giulia Pagliazzi, con la quale ebbe un figlio, Fabrizio, archeologo.

Scritti modifica

  • A. Paolucci, Il laboratorio del restauro a Firenze, Istituto bancario San Paolo di Torino, 1986.
  • A. Paolucci, Il Battistero di San Giovanni a Firenze, 1994.
  • A. Paolucci, Museo Italia: diario di un soprintendente-ministro, Sillabe, Livorno, 1996.
  • A. Paolucci, Michelangelo, le Pietà, 1997.
  • A. Paolucci, Mille anni di arte italiana, Giunti, Firenze, 2006.

Onorificenze modifica

Riconoscimenti modifica

Note modifica

  1. ^ Saluto del Direttore, su museivaticani.va. URL consultato il 27 dicembre 2016.
  2. ^ Redazione, Barbara Jatta dirigerà i Musei Vaticani | Artribune, su artribune.com, 4 luglio 2016. URL consultato il 9 febbraio 2022.
  3. ^ Musei vaticani, la prima volta di una donna: la nuova direttrice è Barbara Jatta, su la Repubblica, 20 dicembre 2016. URL consultato il 9 febbraio 2022.
  4. ^ Sul sito del ministero Archiviato il 17 maggio 2009 in Internet Archive. vi è un'indiretta risposta basata sulla necessità di individuare una figura che ritenesse centrale come compito del ruolo affidato il valorizzare il ruolo dei beni artistici per quello che riguarda la promozione del paese. Occorreva, pertanto più una visione strategica del marketing culturale, piuttosto che un tecnicismo estremo ma non proiettato sull'esterno del sistema
  5. ^ Sito web del Quirinale
  6. ^ Sito web del Quirinale
  7. ^ La Repubblica
  8. ^ Acta del Vaticano

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN90146810 · ISNI (EN0000 0001 2282 8456 · SBN CFIV057484 · BAV 495/76204 · LCCN (ENn87879708 · GND (DE115564780 · BNF (FRcb12174533c (data) · J9U (ENHE987007308644705171 · NSK (HR000702414 · NDL (ENJA00515414 · WorldCat Identities (ENlccn-n87879708