Apollo 13 (film)

film del 1995 diretto da Ron Howard

Apollo 13 è un film del 1995, diretto da Ron Howard, ispirato dal libro Lost Moon, scritto da Jim Lovell e Jeffrey Kluger.

Apollo 13
L’equipaggio durante il viaggio: da sinistra Fred Haise (Bill Paxton), Jim Lovell (Tom Hanks) e Jack Swigert (Kevin Bacon)
Titolo originaleApollo 13
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1995
Durata134 min
Rapporto2,35:1
Generestorico, drammatico, avventura
RegiaRon Howard
SoggettoJim Lovell, Jeffrey Kluger
SceneggiaturaWilliam Broyles Jr., Al Reinert
ProduttoreBrian Grazer
Produttore esecutivoTodd Hallowell
Casa di produzioneUniversal Pictures, Imagine Entertainment
Distribuzione in italianoUnited International Pictures
FotografiaDean Cundey
MontaggioDaniel P. Hanley, Mike Hill
Effetti specialiMatt Sweeney, Robert Legato, Michael Kanfer, Leslie Ekker per la Digital Domain
MusicheJames Horner
ScenografiaMichael Corenblith, Merideth Boswell
CostumiRita Ryack
TruccoDaniel C. Striepeke, Hallie D'Amore
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Le vicende narrate sono quelle della missione spaziale omonima, fallita a causa di un grave incidente che mise a rischio la vita dei tre astronauti. Il film è stato inserito nella lista stilata dal New York Times dei 1000 migliori film di sempre.[1]

Trama modifica

Il film si apre con la storica trasmissione TV dello sbarco sul suolo lunare di Neil Armstrong con la missione Apollo 11, della quale Jim Lovell, Bill Anders e Fred Haise erano l'equipaggio di riserva. Giorni dopo la NASA nomina Lovell comandante della missione Apollo 13 dopo che Alan Shepard (precedente comandante) è stato trattenuto a terra per un problema all'apparato uditivo. L'11 aprile 1970 dalla base di Cape Kennedy decolla la missione. Tre giorni dopo il lancio si verifica un incidente: l'esplosione dei serbatoi d'ossigeno durante la procedura di rimescolamento danneggia gravemente la navicella e - oltre ad impedire la prosecuzione della missione, annullando il previsto allunaggio - rende estremamente difficoltoso il rientro sulla Terra, con la possibilità che i tre uomini non sopravvivano. Superati i primi momenti di sconcerto, l'intera NASA si attiva e il direttore di volo Gene Kranz mobilita tutte le forze possibili per porre rimedio alla difficile situazione; si rende determinante anche il richiamo di un componente dell'equipaggio originale: Ken Mattingly, questi trattenuto a terra a causa del sospetto di morbillo, per comporre una procedura straordinaria finalizzata a riportare sulla Terra la navicella nonostante il malfunzionamento o l'indisponibilità di molti sistemi di bordo. Il mondo intero, per tre lunghissimi giorni, seguì la vicenda con il fiato sospeso, nella speranza che i tre astronauti riuscissero a fare ritorno sani e salvi. Dopo il loro rientro, avvenuto nell'Oceano Pacifico, il comandante Lovell si ritirò, lavorando fino al suo pensionamento nella sala controllo della NASA; Fred Haise si ritirò dal lavoro dopo che il progetto dell'Apollo 18 fu annullato per via dei tagli di budget; Jack Swigert lasciò la NASA e fu eletto al congresso per lo stato del Colorado, ma morì di cancro prima di assumere la carica; infine, Ken Mattingly continuò la sua attività di astronauta: raggiunse la Luna con l'Apollo 16 e partecipò al Programma Space Shuttle.

Produzione modifica

Il film è stato girato tra la Florida, Texas e California tra il 15 agosto e il 9 dicembre 1994. Il budget è stato di 52 milioni di dollari.

Le scene di assenza di peso sono state girate in caduta parabolica su un aereo della NASA usato per l'addestramento. Tutti i dialoghi tra il controllo di Terra e la nave spaziale sono tratti integralmente dai dialoghi reali, trascritti o registrati. Per esigenze di sceneggiatura sono state aggiunte frasi e situazioni verificatesi in altre occasioni.

Lovell comunica alla moglie Marilyn che andrà sulla Luna dicendole che dovrà cambiare la destinazione di una progettata vacanza alle Hawaii: con le stesse parole, riferite però a una vacanza ad Acapulco, l'aveva informata che avrebbe partecipato alla missione Apollo 8. La correzione di rotta "a vista" usando come riferimento la linea del Terminatore era già stata sperimentata nella stessa missione Apollo 8 e non fu, quindi, un'idea estemporanea di Lovell. Una fortunata coincidenza fu che chi dovette usarla in situazione d'emergenza fosse la stessa persona che l'aveva provata in sicurezza.

Sempre dopo il ritorno di Apollo 8, alla domanda su chi pilotasse la capsula in orbita intorno alla Luna, Lovell rispose "Isaac Newton"; nel film spegnendo l'autopilota dice "mettiamo Isaac Newton al posto di pilotaggio". Per descrivere la brillante nube di goccioline che si crea durante lo scarico delle urine, gli astronauti usano il termine "Costellazione di Urione", giocando con le parole urina e Orione. Lo scherzoso termine era stato inventato dall'astronauta Walter Schirra.[2]

Cameo modifica

Jim Lovell compare nel film come capitano della nave di recupero USS Iwo Jima. Ron Howard voleva che fosse ammiraglio, ma Lovell disse: "Mi sono ritirato come capitano e capitano sarò!". I genitori del regista Ron Howard, Rance e Jean, appaiono nel film. Jean impersona la madre di Lovell e Rance è il prete che assiste la famiglia. Il fratello di Ron, Clint, appare nella sala di controllo come Seymour "Sy" Liebergot.

Distribuzione modifica

Il film uscì negli USA il 22 giugno 1995 con ottimi incassi: 173 milioni nel mercato nordamericano e circa 185 milioni nel resto del mondo. In totale gli incassi sono stati di 358 milioni di dollari. In Italia uscì il 13 ottobre 1995. Nel 2002 fu pubblicata una versione del film in formato IMAX (più corta di 24 minuti per limiti tecnici di conversione), mentre nel 2005 è stata pubblicata una versione speciale in DVD per il decimo anniversario, comprendente la versione cinematografica, la versione IMAX e altri extra. L'edizione italiana in DVD presenta una pista audio con il commento originale dell'astronauta Lovell e sua moglie, privo però di sottotitoli.

Inesattezze modifica

Nel film, Gene Kranz (Ed Harris) indossa un Seiko 6139-6002[3]. In realtà, Gene Kranz ha indossato sia per la missione Apollo 11 che per la Missione Apollo 13 il suo Seiko 5 6119-8460, venduto all'asta per la cifra di 3500$.[4]

Jim Lovell sta seguendo il roll-out del razzo Saturn V verso la rampa di lancio due giorni prima del decollo, avvenuto l'11 aprile 1970. Il razzo, in realtà, era sulla rampa di lancio già dal dicembre del 1969.

La frase riportata nella pellicola, che, per altro, è quella ormai entrata nell'uso comune, "Houston, abbiamo un problema" (in inglese: "Houston, we have a problem"), in realtà, è leggermente errata, dovendo essere quella effettivamente pronunciata, riportata nel diario di volo, "Houston, abbiamo avuto un problema" (in inglese: "Houston, we've had a problem").

Sul computer dell'astronave i numeri vengono visualizzati mediante un display a sette segmenti, che però nel 1970 ancora non esisteva: negli apparecchi elettronici dell'epoca si utilizzavano infatti i tubi nixie[5].

Riconoscimenti modifica


Note modifica

  1. ^ (EN) The Best 1,000 Movies Ever Made, su nytimes.com, New York Times. URL consultato il 18 febbraio 2012.
  2. ^ APOLLO 13 THE IMAX EXPERIENCE Production Information (PDF), su imax.com. URL consultato il 15 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
  3. ^ Apollo 13 Seiko Sighting, su forums.watchuseek.com. URL consultato il 2 settembre 2019.
  4. ^ The Legend and Lore of the Gene Kranz 6119-8460 - Seiko & Citizen Watch Forum – Japanese Watch Reviews, Discussion & Trading, su thewatchsite.com. URL consultato il 2 settembre 2019.
  5. ^ Apollo 13, su bloopers.it. URL consultato il 18 marzo 2024.
  6. ^ (EN) American Film Institute, AFI's 100 YEARS...100 MOVIE QUOTES, su afi.com. URL consultato il 17 dicembre 2019.

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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