Archelao di Chersoneso

poeta greco antico

Archelao (in greco antico: Ἀρχέλαος?, Archélaos; Chersonesus Parva, ... – ...; fl. IV, II o III ? secolo a.C.) è stato un poeta greco antico.

Poeta dell’Antica Grecia, è detto egiziano dalle fonti antiche, in particolare nativo di una città chiamata Chersoneso (odierno El Mandara o Al Mandarah, quartiere di Alessandria d'Egitto) e quindi egli definito “Chersonesita”.[1][2]
Fu autore di epigrammi, alcuni dei quali tramandati nella Antologia greca.

Cronologia incerta modifica

Il filologo classico tedesco Friedrich Jacobs pare inferire da un suo epigramma su Alessandro Magno che Archelao sarebbe vissuto al tempo di Alessandro stesso e di Tolomeo Soter, quindi verso la fine del IV secolo a.C.[3]
Lo studioso Christian Lobeck lo situa cronologicamente durante il regno di Tolomeo Evergete II, nel II sec. a.C. exeunte.[4]

Entrambe tali ipotesi presentano tuttavia difficoltà cronologiche, mentre invece William L. Westermann, storico e papirologo della Columbia University alla fine della metà del XX sec., e poi all’Università di Alessandria in Egitto, poté dimostrare che Archelao con ogni probabilità sia fiorito sotto Tolomeo Filadelfo, quindi intorno alla metà del III sec. a.C.; per il quale sovrano, secondo Antigono di Caristo, Archelao scrisse epigrammi.[5]

Scrittore di epigrammi e Paradossografo modifica

Secondo Antigono di Caristo, Archelao compose per Tolomeo Filadelfo "storie portentose" (o παράδοξα, “paradossi”) in epigrammi.[5][6]

L'epigramma 16.120 modifica

«τόλμαν Ἀλεξάνδρου καὶ ὅλαν ἀπεμάξατο μορφὰν
Λύσιππος· τίν᾽ ὁδὶ χαλκὸς ἔχει δύναμιν·
αὐδασοῦντι δ᾽ ἔοικεν ὁ χάλκεος ἐς Δία λεύσσων·
γᾶν ὑπ᾽ ἐμοὶ τίθεμαι, Ζεῦ, σὺ δ᾽ Ὄλυμπον ἔχε».[7][8]

Attribuzione incerta modifica

Il manoscritto planudeo ascrive questo epigramma a Archelao o a Asclepiade.[9][10]. «Archelao non ha scritto epigrammi di questo genere: l'attribuzione quindi è incerta. Quanto a Asclepiade, i suoi epigrammi spesso accompagnano quelli di Posidippo: sarà questa le ragione della seconda attribuzione in A.Pl. 119 di Posidippo? Si veda Gow-Page, Garland of Philip, II, 147».[11] in[9]. «Nessun altro epigramma nell’Antologia viene attribuito a Archelao e l’unico Archelao noto cui siano ascritti epigrammi è uno scrittore del III sec. a.C. di cui Antigono di Caristo ne cita tre e Varrone un quarto […] I frammenti non provano che questo Archelao non sia l’autore di questo epigramma ma non avvalorano la convinzione che sia così; il nome è comune, altri omonimi potrebbero aver scritto epigrammi, e questa apparizione solitaria nell'Antologia disorienta. [...] L’accostamento di questo epigramma a uno di, o attribuito a, Posidippo, e il fatto che i due autori siano giustapposti e scrivano su argomenti collegati altrove (vedi p. 116) potrebbe essere ritenuto a favore di Asclepiade».[12] in[9].

′Iδιοφυῆ modifica

Oltre a questa particolare tipologia di epigrammi, il poeta fu autore di un’opera chiamata ἰδιοφυῆ ("mostri, animali strani o particolari"),[13][14] strutturata in componimenti che sembrano esser stati scritti in versi e anch’essi incentrati su soggetti straordinari e paradossali, come i suoi epigrammi.[15][16][17]

Opere modifica

I frammenti rimasti di Archelao sono editi in (LADE) Anton Westermann, Paradoxographi scriptores rerum mirabilium Graeci, Amsterdam, Hakkert, 1963, pp. 158ss.

Note modifica

  1. ^ Ant.Car. 19.
  2. ^ Athen. 12,554.
  3. ^ Antologia di Planude, 120.
  4. ^ (LA) Christian Lobeck, Aglaophamus sive de teologia mysticae Graecorum causis, Königsberg, Borntraeger, 1829, p. 749.
  5. ^ a b (LADE) Anton Westermann, Paradoxographi scriptores rerum mirabilium Graeci, Amsterdam, Hakkert, 1963, pp. xxii ss..
  6. ^ Ant.Car. 89.
  7. ^ Epigr. 16,120.
  8. ^ Una traduzione (non letterale) possibile: «Lisippo imprigionò l'audacia e l'aspetto di Alessandro: quale potere ha il bronzo! pare che l'Alessandro bronzeo guardi a Zeus sfidandolo: io pongo la terra sotto il mio dominio, tu reggi/a te basti il cielo!»
  9. ^ a b c (ELFREN) Antologia greca. Epigramma 16.120, su anthologiagraeca.org. URL consultato il 7 aprile 2024.
  10. ^ (EN) Heinz-Günther Nesselrath, Hugh Lloyd-Jones, Peter J. Parsons, Supplementum Hellenisticum, Berlin, Boston, De Gruyter, 2011, ©1983. URL consultato il 7 aprile 2024.
  11. ^ «Les Belles Lettres, t. XIII, p. 126».
  12. ^ «Gow-Page, Hellenistic Epigrams II p.146-147».
  13. ^ Athen. 9,409.
  14. ^ Diog.Lae. 2,17.
  15. ^ Plin. N.h. xxviii.
  16. ^ Scholia ad Nic. Ther. 822.
  17. ^ Artem. Onir. 4.22.

Bibliografia modifica

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