Arcidiocesi di Antinoe

L'arcidiocesi di Antinoe (in latino Archidioecesis Antinoensis seu Antinoitana) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Antinoe
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Antinoensis seu Antinoitana
Patriarcato di Alessandria
Sede titolare di Antinoe
Mappa della diocesi civile dell'Egitto (V secolo)
Arcivescovo titolaresede vacante
IstituitaXVIII secolo
StatoEgitto
Arcidiocesi soppressa di Antinoe
Diocesi suffraganeeAnteopoli, Apollonopoli Minore, Cuse, Ermopoli Maggiore, Ipseli, Licopoli, Panopoli, Oasi Maggiore
ErettaIV secolo
SoppressaVII secolo ?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche
Resti archeologici di Sheykh Abade.

Storia modifica

Antinoe (o Antinopoli), che occupa l'area dove è attualmente il villaggio di Sheykh Abade, fu una sede metropolitana della provincia romana della Tebaide Prima nella diocesi civile di Egitto e nel patriarcato di Alessandria.

L'alto numero di martiri segnalati ad Antinoe durante le persecuzioni di Diocleziano indica che nella città esisteva una numerosa comunità cristiana tra la fine del III secolo e gli inizi del IV secolo. Il martirologio romano[1] ricorda diversi santi di Antinoe: i martiri Giuliano e Basilissa (6 gennaio), Ascla (20 gennaio), Apollonio e Filemone (8 marzo), Timoteo e Maura (3 maggio).

La diocesi, eretta nel IV secolo e originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Tolemaide, fu elevata al rango di sede metropolitana nel V secolo. Le Quien elenca otto sedi vescovili della provincia della Tebaide Prima, dipendenti da Antinoe: Ermopoli Maggiore, Cuse, Licopoli, Ipseli, Anteopoli, Panopoli, Oasi Maggiore, Apollonopoli Minore.

L'arcidiocesi scomparve con la conquista araba dell'Egitto. Tuttavia l'esistenza di due vescovi copti nell'VIII secolo (Menna) e nell'XI secolo (Isacco) indica che sopravvisse una comunità cristiana.

I musulmani ebbero una particolare venerazione per il vescovo Ammon, che chiamavano el-Adeb, ossia l'Educatore. Sembra che derivi da qui il nome del villaggio di Sheykh Abade.

Dal XVIII secolo Antinoe è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 23 dicembre 1999. Nelle fonti la sede è chiamata anche Antinopoli.

Cronotassi modifica

Arcivescovi residenti modifica

Arcivescovi titolari modifica

Note modifica

  1. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004.
  2. ^ (FR) Annick Martin, Athanase d'Alexandrie et l'Église d'Égypte au IVe siècle (328-373), École Française de Rome, 1996, pp. 31 e 68.
  3. ^ (FR) Annick Martin, Athanase d'Alexandrie et l'Église d'Égypte au IVe siècle (328-373), pp. 52 e 71.
  4. ^ (FR) Annick Martin, Athanase d'Alexandrie et l'Église d'Égypte au IVe siècle (328-373), pp. 68-69 (nota 1), p. 71 (nota 172).
  5. ^ (FR) Annick Martin, Athanase d'Alexandrie et l'Église d'Égypte au IVe siècle (328-373), p. 654.
  6. ^ (FR) Annick Martin, Athanase d'Alexandrie et l'Église d'Égypte au IVe siècle (328-373), pp. 653-656. Un vescovo di nome Macario è menzionato anche in un papiro datato verso il 350 (Worp, A Checklist of Bishops in Byzantine Egypt, p. 296).
    Secondo Martin, Macario potrebbe essere o un vescovo meleziano di Antinoe, successore di Lucio, oppure un vescovo ortodosso di Ermopoli Maggiore, successore di Dios. In questo secondo caso, potrebbe essere identificato con l'omonimo vescovo, indicato senza menzione della sede di appartenenza, che prese parte al sinodo alessandrino del 362 e che sottoscrisse il Tomos ad Antiochenos (p. 656 e nota 70).
    Dopo Macario, Le Quien inserisce il vescovo Ammon, che tuttavia era metropolita di Adrianopoli di Emimonto. (FR) Ernest Honigmann, Trois mémoires posthumes d'histoire et de géographie de l'Orient chrétien, Bruxelles, 1961, p. 38. (FR) Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. II, Paris, 1914, col. 1310.
  7. ^ (EN) Amin Benaissa, Two Bishops Named Senuthes: Prosopography and New Texts, Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 166 (2008), pp. 179-194.
  8. ^ Così Klaas A. Worp; secondo Fedalto, che riprende Le Quien per il quale trattasi di un vescovo copto ortodosso, è datato al 1086.
  9. ^ Eubel, vol. 8, p. 107, succeduto a Giovanni Domenico Faustino Ceretti, vescovo titolare di Anteopoli.
  10. ^ Eubel, vol. 8, p. 107, succeduto a Matthias Paulus Steindl, vescovo titolare di Anteopoli.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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