Arcidiocesi di Larissa

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L'arcidiocesi di Larissa (in latino Archidioecesis Larissensis in Thessalia) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Larissa di Tessalia
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Larissensis in Thessalia
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Larissa di Tessalia
Mappa della diocesi civile di Macedonia (V secolo)
Arcivescovo titolaresede vacante
IstituitaXV secolo
StatoGrecia
Arcidiocesi soppressa di Larissa
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

Storia modifica

Larissa è l'antica sede metropolitana della provincia romana della Tessaglia in Grecia, dipendente dapprima dal patriarcato di Roma, e dall'VIII secolo sottoposta al patriarcato di Costantinopoli.

Il cristianesimo penetrò ben presto a Larissa, anche se il suo primo vescovo storicamente documentato è Claudiano, che prese parte del concilio di Nicea del 325.[1] Il menologio greco ricorda sant'Achilleo, vissuto agli inizi del IV secolo, noto per i suoi miracoli e al quale fu dedicata la cattedrale.

Agli inizi del V secolo era già costituita la provincia ecclesiastica della Tessaglia, come documentano gli atti del concilio di Efeso del 431, al quale partecipò il primo metropolita noto di Larissa, Basilio, che prese nettamente posizione in favore di Nestorio e per questo fu destituito.

Nella Notitia Episcopatuum attribuita all'imperatore Leone VI (inizio X secolo), sono attribuite a Larissa 10 diocesi suffraganee: Demetriade, Farsalo, Taumaco, Zetonio,[2] Ezero, Lidoricio, Tricca, Echino, Calidro[3] e Stagoi.[4] In una Notitia della metà circa del XII secolo, a Larissa sono attribuite ben 28 suffraganee, tra cui quelle di Cardicio e di Scopelo.[5]

In seguito alla quarta crociata vi fu eretta una arcidiocesi di rito latino, istituita da papa Innocenzo III. Di questa sede sono noti alcuni anonimi arcivescovi all'inizio del XIII secolo, menzionati nella corrispondenza dei papi Innocenzo III (1198-1216) e Onorio III (1216-1227). Uno di questi è nominato amministratore apostolico di Daulia e di Termopili nel 1222. Nel 1241 terminò la presenza latina nella città di Larissa.

Le provinciali dell'epoca assegnano all'arcidiocesi latina di Larissa 6 diocesi suffaganee. Di queste, tre sono sedi note: Cardicio, Demetriade e Taumaco (sede Dimicensis). Sono poi menzionate: una sede Nazarotensis, forse la diocesi di Ezero; la sede Sidoniensis, sconosciuta; e la sede Almirensis, sede associata dalle fonti alla diocesi di Tebe di Ftiotide.[6]

Dal XIV secolo Larissa è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 9 marzo 1980.

Larissa è anche una sede vescovile della Chiesa ortodossa di Grecia con il nome di metropolia di Larissa e Tyrnavos.

Cronotassi modifica

Arcivescovi greci modifica

  • Sant'Achilleo
  • Claudiano † (menzionato nel 325)
  • Alessandro † (menzionato nel 344)
  • Basilio † (menzionato nel 431)
  • Vigilanzio † (prima del 449 - dopo il 458)
  • Proclo † (? - prima del 531 deceduto)
  • Stefano † (menzionato nel 531)
  • Giovanni I † (al tempo di papa Gregorio I)
  • Costantino † (menzionato nell'865 circa)
  • Eutimio † (menzionato nell'869)
  • Basilio † (menzionato nell'879)
  • Giovanni II † (circa 960/970 - ? nominato arcivescovo di Sinnada di Frigia)

Arcivescovi latini modifica

  • Anonimo † (menzionato tra il 1208 e il 1210)
  • Anonimo † (menzionato nel 1213)
  • Anonimo † (menzionato nel 1218)
  • B. † (menzionato il 14 ottobre 1222)
  • Anonimo † (menzionato nel 1224)

Arcivescovi titolari modifica

Note modifica

  1. ^ Così riporta Vailhé in Catholic Encyclopedia. Gelzer, Patrum Nicaenorum nomina, Lipsia, 1898, p. 70, nº 207. Altre fonti indicano semplicemente "Claudiano di Tessaglia".
  2. ^ Di questa sede sono noti due vescovi: Giorgio (869) e Gregorio (879). Le Quien, op. cit., coll. 113-114.
  3. ^ Sede sconosciuta a Michel Le Quien. Forse Calidone.
  4. ^ (DE) Heinrich Gelzer, Ungedruckte und ungenügend veröffentlichte Texte der Notitiae episcopatuum, in: Abhandlungen der philosophisch-historische classe der bayerische Akademie der Wissenschaften, 1901, p. 557, nnº 545-555.
  5. ^ La Notitia 3 pubblicata da (LA) Gustav Parthey in: Hieroclis Synecdemus et notitiae graecae episcopatuum, Berlino, 1866, pp. 120-121, nnº 493-521.
  6. ^ (LA) Konrad Eubel, Hierarchia catholica, vol. I, p. 544.
  7. ^ I vescovi da Giovanni Fabri a Giovanni di Meppen potrebbero appartenere, come indica Eubel (vol. II, p. 172), sia a questa sede che a quella omonima in Siria.
  8. ^ Moroni, op. cit., p. 131.
  9. ^ Pubblicato nel concistoro del 3 luglio 1919.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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