Arcidiocesi di Minsk-Mahilëŭ

arcidiocesi cattolica in Bielorussia

L'arcidiocesi di Minsk-Mahilëŭ (in latino: Archidioecesis Minscensis Latinorum-Mohiloviensis Latinorum) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Bielorussia. Nel 2021 contava 667.980 battezzati su 4.453.200 abitanti. È retta dall'arcivescovo Iosif Staneŭski.

Arcidiocesi di Minsk-Mahilëŭ
Archidioecesis Minscensis Latinorum-Mohiloviensis Latinorum
Chiesa latina
 
Mappa della diocesi
Diocesi suffraganee
Hrodna, Pinsk, Vicebsk
 
Arcivescovo metropolitaIosif Staneŭski
AusiliariJuryj Kasabucki[1],
Aljaksandr Jašėŭski, S.D.B.[2]
Arcivescovi emeritiTadeusz Kondrusiewicz
Presbiteri132, di cui 67 secolari e 65 regolari
5.060 battezzati per presbitero
Religiosi82 uomini, 62 donne
 
Abitanti4.453.200
Battezzati667.980 (15,0% del totale)
StatoBielorussia
Superficie69.800 km²
Parrocchie122 (6 vicariati)
 
Erezione15 aprile 1783 (Mahilëŭ)
16 ottobre[3] 1798 (Minsk)
unite il 13 aprile 1991
Ritoromano
CattedraleSanto Nome di Maria
ConcattedraleAssunzione di Maria e Santo Stanislao
Indirizzoul. Revolucionnaja 1/a, 220030 Minsk, Belarus'
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Bielorussia
La concattedrale di Mahilëŭ.
Il santuario mariano di Nostra Signora Assunta a Budslaŭ, distretto di Mjadzel.

Territorio modifica

L'arcidiocesi si estende nella parte centrale della Bielorussia e comprende le due regioni di Minsk e di Mahilëŭ.

Sede arcivescovile è la città di Minsk, dove si trova la cattedrale della Santa Vergine Maria. A Mahilëŭ sorge la concattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine e Santo Stanislao. Nel territorio dell'arcidiocesi sorge anche la basilica minore e santuario mariano nazionale di Nostra Signora Assunta a Budslaŭ, nel distretto di Mjadzel.

Il territorio si estende su 69.800 km² ed è suddiviso in 122 parrocchie, raggruppate in 6 decanati.

Provincia ecclesiastica modifica

La provincia ecclesiastica di Minsk-Mahilëŭ comprende, come suffraganee, tutte le diocesi della Bielorussia, e cioè:

Storia modifica

Arcidiocesi di Mahilëŭ modifica

Nel 1772, in seguito alla prima spartizione della Polonia, diverse comunità cattoliche di rito latino vennero a trovarsi entro i confini dell'impero russo. Si trattava di 45 parrocchie della diocesi di Vilnius, 4 parrocchie della diocesi di Smolensk e altre parrocchie della diocesi di Livonia, per un totale di poco meno di 90.000 fedeli cattolici di rito latino.[4] Per queste comunità Caterina II creò[5] unilateralmente la diocesi di Mahilëŭ (chiamata Mogilёv o Mohilev fino al 1991), affidandola a uno dei vescovi ausiliari di Vilnius, Siestrancevic, dotandola riccamente e promuovendola ad arcidiocesi dieci anni dopo.[6] Durante questo primo periodo resta interessante il fatto che nella diocesi i gesuiti non vennero soppressi nel 1773 (come nel resto del mondo), ma anzi continuarono la loro missione fino alla riforma dell'ordine nel 1814.

La situazione di fatto fu regolarizzata da Roma quando l'arcidiocesi metropolitana di Mahilëŭ fu eretta canonicamente il 15 aprile 1783 con il breve Onerosa pastoralis officii cura di papa Pio VI, riconoscendo il vescovo scelto dall'Imperatrice. La sede di fatto dell'arcidiocesi era la città di San Pietroburgo. Mahilëŭ fu la prima sede di rito latino eretta nell'impero russo ed aveva giurisdizione su tutti i fedeli cattolici della Russia, Siberia compresa.[7] Nelle trattative per il riconoscimento dell'arcidiocesi di Mahilëŭ e sulla questione dei gesuiti in Russia importante fu la missione pontificia di Giovanni Andrea Archetti che proprio per questo motivo venne promosso a cardinale su invito della stessa Caterina II.

In seguito all'ultima spartizione della Polonia (1795), diverse diocesi cattoliche di rito latino si vennero a trovare entro in confini dell'impero. Dopo la missione diplomatica guidata dal futuro cardinale Lorenzo Litta nel 1797, il 16 ottobre 1798, in virtù della bolla Maximis undique dello stesso Pio VI, furono assegnate all'arcidiocesi di Mahilëŭ cinque diocesi suffraganee: Vilnius e Samogizia, già suffraganee di Gniezno; Luc'k (unita aeque principaliter a quella di Žytomyr) e Kam"janec', in precedenza suffraganee di Leopoli; e la nuova diocesi di Minsk.[8] La bolla inoltre modificò i territori delle diocesi per farli coincidere con quelli dei governatorati russi: l'arcidiocesi di Mahilëŭ si ampliò con l'annessione della città di Kiev e della sua circoscrizione civile, già appartenuti alla diocesi di Kiev-Černihiv (oggi Kiev-Žytomyr).

All'inizio dell'Ottocento, l'arcidiocesi di Mahilëŭ contava 185 parrocchie, 74 monasteri maschili, 4 femminili, 204 sacerdoti, 621 sacerdoti diocesani, 621 monaci, 44 monache e un totale di 225.936 fedeli.[9]

Dopo il concordato con la Russia del 1847, il 3 luglio 1848 fu pubblicata la bolla Universalis Ecclesiae con cui papa Pio IX estese la giurisdizione dei metropoliti di Mahilëŭ al granducato di Finlandia e ne confermò la giurisdizione su tutti i territori dell'impero russo non compresi nelle altre diocesi di rito latino; agli stessi metropoliti fu affidata inoltre la cura pastorale dei soldati cattolici dell'esercito imperiale.[10] Con la stessa bolla fu eretta la diocesi di Chersoneso, con territorio ricavato dall'arcidiocesi di Mahilëŭ, di cui la nuova diocesi fu resa suffraganea.

L'arcivescovo di Mahilëŭ Eduard von der Ropp fu arrestato dalle autorità sovietiche nell'aprile del 1919 con l'accusa di attività controrivoluzionaria e rilasciato nell'ottobre dello stesso anno, grazie all'intervento del nunzio apostolico Achille Ratti, il futuro papa Pio XI.[11]

L'8 giugno 1920 e il 1º dicembre 1921 l'arcidiocesi di Mahilëŭ cedette porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione rispettivamente del vicariato apostolico di Finlandia (oggi diocesi di Helsinki) e del vicariato apostolico della Siberia (successivamente diocesi di Vladivostok).[12]

Durante l'epoca sovietica, l'aridiocesi rimase vacante per decenni. In questo periodo fu affidata in amministrazione apostolica a Boļeslavs Sloskāns, vescovo titolare di Cillio, di cui è in corso il processo di beatificazione. Il resto dell'immenso territorio dell'arcidiocesi fu suddiviso fra diversi amministratori apostolici, segretamente consacrati vescovi da Michel d'Herbigny, inviato speciale di papa Pio XI in Russia: Mieczysław Michailas Joudokas a Kazan'-Samara-Simbirsk, Antoni Malecki a Leningrado, Pie Eugène Neveu a Mosca, Wincenty Ilgin a Charkiv.[13]

Diocesi di Minsk modifica

La diocesi di Minsk fu eretta da Lorenzo Litta, legato apostolico, durante la sua missione diplomatica in Russia, con il decreto In omnes agri Dominici del 9 agosto 1798.[14] La nuova diocesi, che aveva giurisdizione sull'intero governatorato di Minsk, raggruppava 60 parrocchie, già appartenute alla diocesi di Vilnius, e 35 parrocchie della diocesi di Luc'k.[15] Queste decisioni furono confermate da papa Pio VI con la bolla Maximis undique del 16 ottobre successivo.

All'inizio dell'Ottocento la diocesi comprendeva 94 parrocchie, 47 monasteri, 143 sacerdoti, 353 religiosi, 108 religiose e 112.274 fedeli.[16]

In seguito al concordato stipulato tra la Santa Sede e il governo russo nel 1847[17], il 3 luglio 1848, con la bolla Universalis Ecclesiae di papa Pio IX, furono rivisti i confini delle diocesi russe per adattarli ai governatorati imperiali, secondo la configurazione territoriale stabilita dalla riforma amministrativa del 1832. La diocesi di Minsk comprese ancora il governatorato omonimo, ma con uno scambio di decanati con la diocesi di Vilnius.[15]

Un decreto del governo zarista del 15 luglio 1869 soppresse la diocesi di Minsk unendone il territorio a quello della diocesi di Vilnius. La decisione, non riconosciuta da Roma, impedì tuttavia alla Santa Sede di nominare un vescovo per Minsk. Grazie ad accordi presi alla fine del 1882, la sede di Minsk fu affidata in amministrazione apostolica alle cure pastorali del metropolita di Mahilëŭ;[18] questa situazione durò fino al 1917.

In seguito alla restaurazione dello stato polacco dopo la fine della prima guerra mondiale, il territorio della diocesi si trovò diviso, parte nella Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa e parte nella Seconda Repubblica di Polonia; 4 parrocchie inoltre erano in Lituania. Il 28 ottobre 1925, la diocesi di Minsk cedette le 53 parrocchie in territorio polacco a vantaggio dell'erezione della diocesi di Pinsk, e le parrocchie in territorio lituano alla sede di Vilnius.[15]

Durante l'epoca sovietica, la diocesi rimase vacante per decenni; in questo periodo fu affidata in amministrazione apostolica a Boļeslavs Sloskāns.

Le sedi unite modifica

Con la fine del regime sovietico e la nascita della repubblica indipendente di Bielorussia, la Santa Sede intervenne per modificare l'assetto geo-ecclesiastico della regione. Il 13 aprile 1991 con la bolla Ex quadam di papa Giovanni Paolo II le due sedi sono state unite acquisendo il nome attuale; i confini della nuova arcidiocesi furono fatti coincidere con quelli della neonata repubblica. La sede della nuova circoscrizione ecclesiastica è stata posta nella città di Minsk, capitale della repubblica bielorussa.

Inoltre, alla stessa data, l'arcidiocesi di Mahilëŭ ha ceduto le porzioni del suo territorio che si trovavano nella Federazione russa a vantaggio dell'erezione delle amministrazioni apostoliche di Mosca dei Latini (oggi arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca) e di Novosibirsk dei Latini (oggi diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk) mentre la giurisdizione sull'Asia centrale (Kazakistan, Tagikistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Turkmenistan) fu concessa all'amministrazione apostolica del Kazakistan (oggi diocesi di Karaganda). Infine, anche i territori ucraini dell'arcidiocesi furono ceduti a vantaggio della diocesi di Žytomyr.

Il 13 ottobre 1999 la nuova arcidiocesi ha ceduto un'altra porzione di territorio per l'erezione della diocesi di Vicebsk.

Cronotassi dei vescovi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi di Minsk modifica

  • Jakub Ignacy Dederko † (ottobre o novembre 1798 - 13 febbraio 1829 deceduto)
  • Mateusz Lipski † (28 febbraio 1831 - 21 novembre 1839 deceduto)
    • Sede vacante (1839-1852)
  • Adam Wojtkiewicz † (18 marzo 1852 - 23 dicembre 1869 deceduto)
    • Sede amministrata dagli arcivescovi di Mahilëŭ (1869-1917)
  • Zygmunt Łoziński † (2 novembre 1917 - 28 ottobre 1925 nominato vescovo di Pinsk)
    • Sede vacante (1925-1991)

Arcivescovi di Mahilëŭ modifica

Arcivescovi di Minsk-Mahilëŭ modifica

Statistiche modifica

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 4.453.200 persone contava 667.980 battezzati, corrispondenti al 15,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1990 250.000 10.000.000 2,5 62 50 12 4.032 12 162
1999 350.000 6.200.000 5,6 73 39 34 4.794 54 90 132
2000 210.000 4.800.000 4,4 51 28 23 4.117 42 52 79
2001 210.000 4.800.000 4,4 58 31 27 3.620 41 68 79
2002 210.000 4.800.000 4,4 56 31 25 3.750 35 54 84
2003 210.000 4.800.000 4,4 66 32 34 3.181 44 60 84
2004 210.000 4.800.000 4,4 66 35 31 3.181 43 65 89
2013 610.000 4.709.000 13,0 122 57 65 5.000 76 69 222
2016 625.000 4.401.000 14,2 122 62 60 5.122 77 68 222
2019 670.200 4.467.700 15,0 126 67 59 5.319 79 73 122
2021 667.980 4.453.200 15,0 132 67 65 5.060 82 62 122

Note modifica

  1. ^ Vescovo titolare di Scilio.
  2. ^ Vescovo titolare di Forno Maggiore.
  3. ^ Non è chiara la data di fondazione della diocesi: l'Annuario Pontificio ha la data del 9 agosto; la bolla Maximis undique, pubblicata da Mercati, la data del 16 ottobre; Eubel, vol. VI p. 291, la data del 17 novembre.
  4. ^ Marek Inglot, La Compagnia di Gesù nell'Impero Russo (1772-1820) e la sua parte nella restaurazione generale della Compagnia, Roma, 1997, p. 48, nota 13.
  5. ^ Ukaz del 14 dicembre 1772 in latino in: Augustin Theiner, Die neuesten Zustände der katholischen Kirche beider Ritus in Polen und Rußland seit Katharina II. bis auf unsere Tage, Augsbug, 1841, Dokumente nº LXX, pp. 224-226.
  6. ^ Giuseppe Sebastiano Pelczar, Pio IX e il suo pontificato sullo sfondo delle vicende della Chiesa nel secolo XIX, vol. I, Torino, 1909, p. 227.
  7. ^ (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, pp. 284-286.
  8. ^ Sipovic, The Diocese of Minsk, its Origin, Extent and Hierarchy, p. 182. Mercati, op. cit., pp. 540-541.
  9. ^ (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, p. 289.
  10. ^ Girolamo Petri, L'Orbe Cattolico ossia Atlante geografico storico ecclesiastico, vol. II, Roma, 1859, pp. 227-228.
  11. ^ Chiron Yves, Pio XI: il papa dei Patti Lateranensi e dell'opposizione ai totalitarismi, Edizioni Paoline, 2006, p. 106, ISBN 88-215-5692-1, OCLC 799344444.
  12. ^ Dopo la prima guerra mondiale anche i territori della Lettonia e dell'Estonia furono resi indipendenti da Mahilëŭ con la restaurazione della diocesi di Riga e l'istituzione dell'amministrazione apostolica di Estonia.
  13. ^ (EN) Christopher Lawrence Zugger, The Forgotten: Catholics of the Soviet Empire from Lenin through Stalin, Syracuse University Press, 2001, pp. 228-240. Anche: Apollinaris, 1993, p. 592.
  14. ^ Testo del decreto in: (RULA) Akty i gramoty o ustrojstvě i upravlenīi Rimsko-Katoličeskoj cerkvi v" Imperīi Rossījskoj i Carstvě Pol'skom", 1849, pp. 94-106.
  15. ^ a b c (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, p. 298.
  16. ^ (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, p. 299.
  17. ^ Testo del concordato in: Angelo Mercati, (a cura di) Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra la Santa Sede e le autorità civili, Roma 1919, pp. 751-765.
  18. ^ Sipovic, The Diocese of Minsk, its Origin, Extent and Hierarchy, pp. 186-187. Testo degli accordi del 1882 in: Angelo Mercati, (a cura di) Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra la Santa Sede e le autorità civili, Roma, 1919, p. 1016.
  19. ^ Dal 3 gennaio 2021 al 23 ottobre 2021, giorno della presa di possesso di Iosif Staneŭski, fu amministratore Kazimierz Wielikosielec, O.P., vescovo ausiliare di Pinsk.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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