Arcidiocesi di Salta

arcidiocesi cattolica romana in Argentina

L'arcidiocesi di Salta (in latino: Archidioecesis Saltensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Argentina. Nel 2020 contava 914.100 battezzati su 1.017.300 abitanti. È retta dall'arcivescovo Mario Antonio Cargnello.

Arcidiocesi di Salta
Archidioecesis Saltensis
Chiesa latina
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Diocesi suffraganee
Cafayate, Catamarca, Humahuaca, Jujuy, Orán
 
Arcivescovo metropolitaMario Antonio Cargnello
Vicario generaleEdgardo César Correa,
Dante Bernacki
Presbiteri99, di cui 85 secolari e 14 regolari
9.233 battezzati per presbitero
Religiosi24 uomini, 135 donne
Diaconi4 permanenti
 
Abitanti1.017.300
Battezzati914.100 (89,9% del totale)
StatoArgentina
Superficie92.860 km²
Parrocchie69
 
Erezione28 marzo 1806
Ritoromano
Cattedraledi Nostro Signore e della Vergine del Miracolo
Santi patroniSanti Filippo e Giacomo
IndirizzoEspaña 596, A4400ANL Salta, Argentina
Sito webwww.arzobispadodesalta.org.ar
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Argentina
La basilica minore di San Francesco a Salta.

Territorio modifica

L'arcidiocesi comprende parte del dipartimento di Susques della provincia di Jujuy e quindici dipartimenti della provincia di Salta: Anta, Metán, Rosario de la Frontera, La Candelaria, Guachipas, La Viña, Chicoana, General Güemes, Capital, La Caldera, Rosario de Lerma, Cachi, La Poma, Los Andes e Cerrillos.

Sede arcivescovile è la città di Salta, dove si trova la cattedrale di Nostro Signore e della Vergine del Miracolo. Nella stessa città sorge anche la basilica minore di San Francesco.

Il territorio si estende su 92.860 km² ed è suddiviso in 69 parrocchie.

Provincia ecclesiastica modifica

La provincia ecclesiastica di Salta, istituita nel 1934, comprende cinque suffraganee:

Storia modifica

La diocesi di Salta fu eretta il 28 marzo 1806 con la bolla Regalium Principum di papa Pio VII, ricavandone parte del territorio dalla diocesi di La Plata o Charcas (oggi arcidiocesi di Sucre)[1] e parte dalla diocesi di Tucumán (oggi arcidiocesi di Córdoba).

Nel 1812 il primo vescovo Nicolás Videla del Pino, accusato di parteggiare per la Corona spagnola, fu obbligato dal generale Manuel Belgrano ad abbandonare la città. Per quasi cinquant'anni Salta non ebbe più un suo vescovo e fu retta da un vicario apostolico e altri vicari capitolari; José Eusebio Colombres, eletto vescovo nel 1858, morì prima di essere consacrato.

Originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di La Plata o Charcas (oggi arcidiocesi di Sucre in Bolivia), il 5 marzo 1865 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Buenos Aires.

Il 15 febbraio 1897 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Tucumán (oggi arcidiocesi).

Il 22 maggio 1920 acquisì dalla diocesi di Catamarca il territorio del dipartimento di Los Andes;[2] il 2 luglio 1944 cedette alla diocesi di Catamarca il dipartimento di Antofagasta de la Sierra.[3]

Il 20 aprile 1934 per effetto della bolla Nobilis Argentinae nationis di papa Pio XI ha ceduto un'ulteriore porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Jujuy e contestualmente è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana.

Il 10 aprile 1961 e l'8 settembre 1969 ha ceduto ancora porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione rispettivamente della diocesi di Orán e della prelatura territoriale di Cafayate.

Il 21 gennaio 1972 si è ampliata, incorporando la parte del dipartimento di Susques a sud del Tropico del Capricorno dalla prelatura territoriale di Humahuaca.[4]

Cronotassi dei vescovi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Nicolás Videla del Pino † (23 marzo 1807 - 17 marzo 1819 deceduto)
  • Buenaventura Rizo Patrón, O.F.M. † (13 luglio 1860 - 13 novembre 1884 deceduto)
    • Sede vacante (1884-1893)
  • Pablo Padilla y Bárcena † (19 gennaio 1893 - 8 febbraio 1898 nominato vescovo di Tucumán)
  • Matías Linares y Sanzetenea † (8 febbraio 1898 - 2 aprile 1914 deceduto)
  • José Calixto Gregorio Romero y Juárez † (29 ottobre 1914 - 17 agosto 1919 deceduto)
    • Sede vacante (1919-1923)
  • Julio Campero y Aráoz † (11 giugno 1923 - 22 giugno 1934 dimesso[6])
  • Roberto José Tavella, S.D.B. † (20 settembre 1934 - 21 maggio 1963 deceduto)
  • Carlos Mariano Pérez Eslava, S.D.B. † (26 dicembre 1963 - 7 gennaio 1984 ritirato)
  • Moisés Julio Blanchoud † (7 gennaio 1984 - 6 agosto 1999 ritirato)
  • Mario Antonio Cargnello, succeduto il 6 agosto 1999

Statistiche modifica

L'arcidiocesi nel 2020 su una popolazione di 1.017.300 persone contava 914.100 battezzati, corrispondenti all'89,9% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 290.000 300.000 96,7 124 42 82 2.338 96 145 29
1964 ? 350.000 ? 108 45 63 ? 112 30
1970 320.000 376.000 85,1 114 44 70 2.807 81 115 33
1976 307.722 364.680 84,4 100 40 60 3.077 70 80 37
1980 355.000 417.000 85,1 75 35 40 4.733 1 43 91 35
1990 645.200 715.000 90,2 84 52 32 7.680 8 48 105 40
1999 687.000 791.000 86,9 109 81 28 6.302 7 72 84 49
2000 685.513 791.000 86,7 116 83 33 5.909 7 82 87 50
2001 690.428 800.000 86,3 107 73 34 6.452 6 78 85 52
2002 677.678 752.976 90,0 106 72 34 6.393 6 61 74 52
2003 677.678 752.976 90,0 111 77 34 6.105 6 71 78 52
2004 677.678 752.976 90,0 113 79 34 5.997 6 63 78 53
2010 717.000 797.000 90,0 138 90 48 5.195 7 86 166 57
2014 745.000 860.000 86,6 121 87 34 6.157 5 65 128 60
2017 886.700 986.800 89,9 129 91 38 6.873 4 42 125 68
2020 914.100 1.017.300 89,9 99 85 14 9.233 4 24 135 69

Note modifica

  1. ^ Nel 1825 questo territorio, composto dalle regioni di Tarija e Chichas, fu incorporato alla Bolivia e di fatto tornò all'arcidiocesi di Charcas.
  2. ^ (LA) Bolla Semper Romani, AAS 12 (1920), pp. 323-324.
  3. ^ (LA) Sacra Congregazione Concistoriale, Decreto Cum nuper, AAS 36 (1944), p. 291.
  4. ^ (LA) Congregazione per i Vescovi, Decreto Maiori Christifidelium, AAS 64 (1972), pp. 316-317.
  5. ^ Dall'11 luglio 1836 al 1º ottobre 1838 la sede fu retta, in qualità di vicario apostolico, da José Agustín Molina y Villafañe, vescovo titolare di Camaco.
  6. ^ Nominato vescovo titolare di Sofene.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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