Armando Brancia

attore italiano (1917-1997)

Armando Brancia (Napoli, 9 novembre 1917Anzio, 20 giugno 1997[1]) è stato un attore italiano, attivo come caratterista negli anni settanta e ottanta del XX secolo.

Armando Brancia ne Il piatto piange (1974)

Biografia modifica

Nato a Napoli nel 1917, si arruolò nell'esercito come volontario. L'armistizio dell'8 settembre 1943 lo sorprese nella regione croata, dove fu fatto prigioniero dell'esercito tedesco e deportato in un campo di concentramento, dal quale riuscì a fuggire pochi giorni prima della fine della guerra.

Tornato a Napoli, nel 1947 sposò una giovane dalla quale poi si separò nel 1970. Fu introdotto nel mondo artistico grazie a un agente di spettacolo che ne seguì da allora in poi la carriera, iniziata a metà degli anni sessanta con piccole partecipazioni a sceneggiati televisivi.

A partire dall'inizio degli anni settanta, Armando Brancia ha preso parte a diversi film: nel 1972 fu selezionato dal regista Federico Fellini per il film Amarcord, uscito nelle sale alla fine del 1973, nel quale ricoprì il ruolo di Aurelio Biondi, il padre di Titta.

Trasferitosi a Roma in seguito al divorzio e in occasione delle lunghe riprese felliniane, ha poi preso parte anche a film comici a fianco di Giorgio Bracardi (Vinella e Don Pezzotta), Lino Banfi (Cornetti alla crema) e Carlo Verdone (Grand Hotel Excelsior).

Per la televisione è stato interprete in Il segreto di Luca, sceneggiato televisivo Rai nel 1969, Storie della camorra, sceneggiato televisivo trasmesso da Rai nel 1978, diretto da Paolo Gazzara, e di alcune campagne pubblicitarie.

Nel 1982 partecipa al film corale Grand Hotel Excelsior, nei panni dell'allenatore di boxe di Pericle Coccia (Carlo Verdone).

Muore il 20 giugno 1997 a Lavinio, dove si era ritirato da qualche tempo.

Filmografia parziale modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatori modifica

Note modifica

Collegamenti esterni modifica

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