Arthur Schnitzler

scrittore, drammaturgo e medico austriaco

Arthur Schnitzler (Vienna, 15 maggio 1862Vienna, 21 ottobre 1931) è stato uno scrittore, drammaturgo e medico austriaco. È conosciuto soprattutto per aver messo a punto un artificio narrativo conosciuto come monologo interiore al quale fece spesso ricorso nelle sue opere per descrivere lo svolgersi dei pensieri dei suoi personaggi.

Arthur Schnitzler

La grande notorietà e il successo che lo accompagnarono in vita provocarono un interesse per lui e la sua opera da parte del padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, il quale lo considerava un po' una specie di suo "doppio". Questo fatto gli provocava un misto di attrazione e timore.

Di fatto, l'opera di Freud sembra aver influenzato notevolmente la produzione di Schnitzler e all'inizio della carriera medica dello scrittore vi fu anche una sorta di contiguità di interessi scientifici come ad esempio per gli studi sull'ipnosi. I due si frequentarono poco ma rimangono varie lettere che si scambiarono. In una di queste Freud si chiede come Schnitzler avesse potuto conseguire conoscenze che a lui stesso erano costate anni di studi e sacrificio "sul campo"[1].

Biografia modifica

Schnitzler nasce da famiglia ebraica a Vienna,[2] figlio di Johann, laringoiatra molto noto e apprezzato in città, e di Louise Markbreiter. I genitori appartengono alla borghesia liberale cittadina, che in quel periodo domina la vita viennese e austriaca. Dopo Arthur, figlio primogenito, nascono il futuro chirurgo Julius (1865-1939) e la sorella Gisela (1867-1953). Arthur cresce in una famiglia che ama la musica - la madre è un'ottima pianista - e il teatro, dove gli Schnitzler sono degli habitué, al punto che i più celebri cantanti e attori viennesi scelgono Johann come medico di fiducia, e ne frequentano assiduamente la casa.[3] Arthur frequenta l'Akademisches Gymnasium dal 1871 al 1879. Nel 1879 si iscrive alla facoltà di medicina dell'Università di Vienna e consegue la laurea nel 1885. Dall'età di diciassette anni tiene un diario in cui descrive le sue numerose esperienze sessuali trasferendo poi questa sua ossessione autobiografica nei suoi personaggi e durante gli studi universitari emerge la sua inclinazione letteraria[4], la sua prima opera è del 1888: l'atto unico L'avventura della sua vita. In essa compare per la prima volta il personaggio di Anatol, che darà il nome ad un ciclo di atti unici.[5]

 
Monumento a Vienna

Alla morte del padre, nel 1893, lascia l'impiego ospedaliero e apre uno studio medico privato. Nel 1895 viene rappresentato al Burgtheater di Vienna, Amoretto che dà subito notorietà e successo all'autore. Nel 1900 pubblica Il sottotenente Gustl che provoca la sua radiazione da tenente medico dell'esercito, a seguito della impietosa rappresentazione della vita militare fatta nel romanzo.

Nel 1902 nasce il figlio Heinrich, avuto dalla cantante Olga Gussmann, con la quale si sposa nel 1903. Nello stesso anno va in scena a Monaco di Baviera Girotondo, scritto tre anni prima e mai pubblicato, causando un notevole scandalo per il presunto cinismo con cui vengono rappresentati i rapporti tra cinque uomini e altrettante donne che sono uniti da un filo comune. Il testo teatrale viene pubblicato dopo pochi mesi dalla rappresentazione, riportando un successo di vendite strepitoso. Girotondo è tuttora un lavoro molto rappresentato.

Nel 1905 debutta Intermezzo con cui otterrà il Premio Grillparzer per la commedia. Nel 1909 nasce la figlia Lili. Nel 1913 pubblica Beate e suo figlio. L'anno successivo esce un film tratto dalla commedia Amoretto, con sceneggiatura dell'autore. È l'inizio di un filone di opere cinematografiche basate, più o meno strettamente, sull'opera di Schnitzler che arriva fino ai giorni nostri con Eyes Wide Shut (1999) di Stanley Kubrick versione cinematografica di Doppio sogno.

Nel 1917 pubblica Il dottor Gräsler medico termale e nel 1918 Il ritorno di Casanova. Schnitzler era molto attratto dalla vita dell'avventuriero veneziano e ne fece il protagonista di opere di pura invenzione che riuscivano però a rendere con grande precisione introspettiva il carattere del personaggio. Nel 1924 pubblica La signorina Else. Tra il 1925 e il 1926 esce, pubblicato su una rivista, Doppio sogno.

Il 26 luglio del 1928 la figlia Lili si suicida a Venezia, dove abita con il marito italiano. È un atto inspiegabile e per il padre un durissimo colpo dal quale non si riprenderà più.
Tre anni dopo Schnitzler muore, a Vienna, per un ictus.

Opere modifica

  • L'avventura della sua vita (Das Abenteuer seines Lebens) (1888)
  • Anatol, ciclo di atti unici (1893)
  • Morire (1895)
  • Amoretto (Liebelei), lavoro teatrale (1895)
  • L'eredità (Vermaechtnis,1898), rappresentato in Italia col titolo Scandalo nel 2015
  • Al pappagallo verde (Der grüne Kakadu), 1899[6]
  • Il sottotenente Gustl (Leutnant Gustl), 1900
  • Girotondo (Das Reigen), 1900
  • Die grüne Krawatte, 1901
  • La signora Berta Garlan (Frau Bertha Garlan) 1901, (Rizzoli, BUR, Milano, 1986 ISBN 88-17-16568-9)
  • La strada solitaria (Der Einsame Weg), opera teatrale (1904)
  • Intermezzo (Zwischenspiel) 1905
  • Verso la libertà (Der Weg ins Freie), primo dei due unici romanzi di Schnitzler, 1908
  • La contessina Mitzi (Komtesse Mitzi), 1909
  • Commedia delle parole (Komödie der Worte), 1909–1914
  • Il velo di Pierrette (Der Schleier der Pierrette), 1910 (IkonaLiber, Roma, 2014 ISBN 978-88-97778-28-8)
  • Terra Sconosciuta (Das weite Land), 1911
  • Professor Bernhardi, 1912
  • Fuga nelle tenebre (Flucht in die Finsternis); prima pubblicazione nel 1931, stesura originaria anni 1912-1917
  • Beate e suo figlio (Frau Beate und ihr Sohn) 1913
  • Il dottor Gräsler, medico termale (Doktor Gräsler, Badearzt), 1917[7]
  • Il ritorno di Casanova (Casanovas Heimfahrt), 1918
  • Le sorelle ovvero Casanova a Spa (Die Schwestern oder Casanova in Spa), 1919
  • La signorina Else (Fräulein Else), 1924
  • Doppio sogno (Traumnovelle), 1926
  • Gioco all'alba (Spiel im Morgengrauen), 1927
  • Therese (Therese. Chronik eines Frauenlebens), secondo dei due unici romanzi di Schnitzler, 1928[8]
  • Giovinezza a Vienna (Jugend in Wien - autobiografia dal 1862 al 1889 pubblicata postuma a cura di Therese Nickl e Heinrich Schnitzler)
  • La piccola commedia (Die Kleine Komödie), prima pubblicazione Vienna 1932
  • Novella dell'avventuriero (Abenteurernovelle), prima pubblicazione Vienna 1937
  • Sulla guerra e sulla pace (Über Krieg und Frieden, postumo, Stockholm 1939, versione ridotta da Und einmal wird der Friede wiederkommen)
  • Diari (Briefe) pubblicati in dieci volumi dall'Accademia austriaca delle scienze 1981-2000
  • Lettere (Aufzeichnungen), pubblicate in due volumi dalla casa editrice S. Fischer 1981-1984,
  • Diari e Lettere, Traduzione di G. Farese, Collana Le Comete, Feltrinelli ISBN 88-07-53016-3
  • (a cura di T. Nickl e H. Schnitzler), Giovinezza a Vienna. Autobiografia, Traduzione di A. Di Donna, Collana Testi e Documenti n. 18, Editore ES, 2007 ISBN 88-7710-694-8
  • Sogni, a cura di Peter Michael Braunwarth e Leo A. Lensing. Edizione italiana a cura di Agnese Grieco. Traduzione di Fernanda Rosso Chioso Con il saggio Il sogno si fa vita di Agnese Grieco e Vittorio Lingiardi, Collana La Cultura n. 826, Il Saggiatore, 2013 ISBN 978-88-428-1849-6
  • La danzatrice greca, Casa editrice Barion (2013) ISBN 978-88-6759-008-7
  • Fama tardiva (Spater Ruhm), Ugo Guanda Editore, Parma, 2014 - Traduzione di Alessandra Iadicicco - ISBN 978-88-235-1127-9
  • Fink e Fliederbusch (Fink und Fliederbusch), Analogon, Asti, 2016 - Traduzione e cura di Fabrizio Cambi
  • I morti tacciono (Die toten Schweigen) traduzione di Elisa Occhipinti e Marco Patrone, Palermo, Urban Apnea Edizioni, 2018
  • Il ritorno di Casanova - Le sorelle ovvero Casanova a Spa (Casanovas Heimkehr - Die Schwestern oder Casanova in Spa) - Traduzione e cura di Giulio Schiavoni, Milano, Rizzoli, 2022 ISBN 978-88-17-16067-4

Film tratti da sue opere modifica

Note modifica

  1. ^ Freud a S., 8 maggio 1906
  2. ^ Sull'atteggiamento di Schnitzler nei confronti dell'ebraismo vedi Fausto Cercignani, Il fine secolo viennese. Arthur Schnitzler, Richard Beer-Hofmann e Karl Kraus, in Studia austriaca – “Sprach-Wunder”. Il contributo ebraico alla letteratura austriaca, Milano, CUEM, 2003, pp. 33-49.
  3. ^ G. Farese, Arthur Schnitzler. Una vita a Vienna. 1862-1931, Milano 1997, pp. 12-14.
  4. ^ Eric R. Kandel: L'età dell'inconscio. Arte, mente e cervello dalla grande Vienna ai nostri giorni , Milano, Raffaello Cortina Editore, 2012 ,ISBN 978-88-6030-491-9
  5. ^ Vedi Fausto Cercignani, Arthur Schnitzler. Da Anatol ad Amoretto, in Il teatro tedesco del Novecento, a cura di M. Freschi, Napoli, CUEN, 1998, pp. 47-52.
  6. ^ Radiocorriere TV, 1956, n. 10, p. 43
  7. ^ Vedi Fausto Cercignani, Arthur Schnitzler e il solitario cammino dell'io. «Doktor Gräsler», «Frau Berta Garlan», «Frau Beate und ihr Sohn», «Der Weg ins Freie», in Studia austriaca [I], Milano, 1992, pp. 61-88.
  8. ^ Vedi Fausto Cercignani, Arthur Schnitzler. La ridda di Therese e l'inganno del vissuto, in Studia schnitzleriana, a cura di F. Cercignani, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 1991, pp. 123-133.

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Collegamenti esterni modifica

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