Atlante occidentale

romanzo scritto da Daniele Del Giudice

Atlante occidentale è un romanzo di Daniele Del Giudice vincitore nel 1986 del Premio letterario Giovanni Comisso per la Narrativa[1] e del Premio Bergamo.[2]

Atlante occidentale
AutoreDaniele Del Giudice
1ª ed. originale1985
Genereromanzo
Lingua originaleitaliano
PersonaggiPietro Brahe, Ira Epstein, Gilda, Eileen, Sarad, Rüdiger, Wang

In quest'opera, tramite i continui rimandi alla scienza e alla scrittura, generati dal legame tra i due protagonisti, si analizzano gli effetti e le influenze sul mondo esterno generati dall'una e dall'altra[3]. Tra gli altri elementi tipici dello scrittore, qui si ritrovano in particolare le descrizioni della luce e del volo[4]. Utilizzando in modo puntuale ed appropriato un gran numero di termini tecnico-scientifici, nell'opera ci si pone un interrogativo sia sui limiti del nuovo razionalismo (tema già sollevato da Italo Calvino) sia sulla capacità della letteratura di cogliere la profonda complessità del reale[5].

Trama modifica

Pietro Brahe è un fisico ricercatore al CERN di Ginevra. Ira Epstein è un famoso scrittore. La comune passione per il volo e il pilotaggio di piccoli aerei li porta a conoscersi[6] quando Epstein, con una manovra azzardata, sfiora l'aereo di Brahe e gli impedisce il decollo. Brahe vive con Eileen, inglese, e Sarad, indiano. Tra gli amici e frequentatori di Brahe vi sono i colleghi Rüdiger, tedesco, e Wang, cinese, col quale Brahe ha discussioni a causa di un rivelatore per gli esperimenti. Epstein vive invece in una villa in affitto, con un giardiniere e l'assistente Gilda. Tra Epstein e Brahe nasce un'attrazione reciproca. Epstein è affascinato dagli esperimenti di Brahe e dalla descrizione della materia che da essi scaturisce; Brahe, che sente che la scrittura può arricchire gli esperimenti con memoria ed emozioni, acquista i libri di Epstein.

I due cominciano a frequentarsi, visitano Ginevra con Rüdiger e Gilda, fanno un volo insieme. Nasce un'amicizia tra Brahe e Gilda, che trascorrono una giornata insieme tra Ginevra e una villa-castello chiamata Voltaire. Una sera, nella villa di Epstein, guardano uno spettacolo di fuochi d'artificio[4], che Epstein riesce a descrivere da vero scrittore con fantasiose immagini. Epstein, è attratto dal nuovo tipo di percezione legato al lavoro di ricerca di Brahe, poiché nei suoi libri hanno un ruolo importante gli oggetti ed egli vorrebbe imparare a «vedere oltre la forma». Epstein annuncia a Brahe che partirà per la Germania. Proprio il giorno della partenza, Brahe fa un'importante scoperta e corre alla stazione a salutare l'amico, che nel frattempo ha saputo di avere vinto un importante premio.

Edizioni modifica

Note modifica

  1. ^ Archivio Premio Giovanni Comisso, su premiocomisso.it. URL consultato il 3 ottobre 2019.
  2. ^ Raccolta Premio nazionale di narrativa Bergamo, su legacy.bibliotecamai.org. URL consultato il 7 maggio 2019.
  3. ^ Mimma Bresciani Califano, Piccole zone di simmetria: scrittori del Novecento, Firenze University Press, 2011, ISBN 9788864532615. URL consultato il 24 marzo 2018.
  4. ^ a b Cento romanzi italiani (1901-1995), Fazi Editore, 1996, ISBN 9788881120208. URL consultato il 25 marzo 2018.
  5. ^ Emilio Cecchi e Natalino Sapegno (a cura di), Storia della letteratura italiana. Scenari di fine secolo, XII, Milano, Garzanti, 2001, pp. 350-351.
  6. ^ Atlante Occidentale, una recensione, in manteblog, 23 aprile 2015. URL consultato il 24 marzo 2018.

Collegamenti esterni modifica

  • Atlante occidentale, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  
Controllo di autoritàGND (DE1198977159
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