Atletica leggera ai Giochi della XI Olimpiade - Staffetta 4×100 metri maschile

La competizione della staffetta 4×100 metri maschile di atletica leggera ai Giochi della XI Olimpiade si è disputata nei giorni 8 e 9 agosto 1936 allo Stadio Olimpico di Berlino.

Bandiera olimpica 
Staffetta 4×100 metri maschile
Berlino 1936
Owens, Metcalfe, Draper e Wykoff.
Informazioni generali
LuogoStadio Olimpico di Berlino
Periodo8 - 9 agosto 1936
Partecipanti15 squadre
Podio
Medaglia d'oro Jesse Owens
Ralph Metcalfe
Foy Draper
Frank Wykoff
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Medaglia d'argento Orazio Mariani
Gianni Caldana
Elio Ragni
Tullio Gonnelli
Bandiera dell'Italia Italia
Medaglia di bronzo Wilhelm Leichum
Erich Borchmeyer
Erwin Gillmeister
Gerd Hornberger
Bandiera della Germania Germania
Edizione precedente e successiva
Los Angeles 1932 Londra 1948
Video della Finale (film ufficiale dei Giochi)
Atletica leggera ai
Giochi olimpici di
Berlino 1936
Corse piane
100 m piani   uomini   donne
200 m piani uomini
400 m piani uomini
800 m piani uomini
1500 m piani uomini
5000 m piani uomini
10000 m piani uomini
Corse ad ostacoli
110 / 80 m hs uomini donne
400 m hs uomini
3000 m siepi uomini
Prove su strada
Maratona uomini
Marcia 50 km uomini
Salti
Salto in alto uomini donne
Salto con l'asta uomini
Salto in lungo uomini
Salto triplo uomini
Lanci
Getto del peso uomini
Lancio del disco uomini donne
Lancio del martello uomini
Lancio del giavellotto uomini donne
Prove multiple
Decathlon uomini
Staffette
Staffetta 4×100 m uomini donne
Staffetta 4×400 m uomini

L'eccellenza mondiale modifica

Record mondiale ed olimpico: 1932 40”0   Stati Uniti Presenti
Record europeo (1932) 40”6   Germania Presente

La gara modifica

Le nazioni partecipanti alla finale si possono dividere in due categorie: gli Stati Uniti, che schierano un quartetto di "marziani", e il resto del mondo, con Germania, Canada, Italia, Paesi Bassi e Argentina a contendersi i gradini più bassi del podio.
Inizialmente la staffetta degli Stati Uniti doveva essere composta dagli atleti che si erano piazzati dal terzo al sesto posto ai Trials (Wykoff, Draper, Sam Stoller e Marty Clickman). Ma poi gli americani cambiano idea e schierano il quartetto più forte[1]. A differenza di Los Angeles 1932, dove era stata approntata una staffetta di soli bianchi, i dirigenti USA hanno ammesso per la prima volta i neri in squadra, pur inserendoli nelle due frazioni iniziali.

In semifinale gli Stati Uniti eguagliano il record mondiale con 40”0.
In finale schierano Owens in prima frazione, che corre da par suo distanziando subito gli avversari. Al primo cambio inseguono l'Italia, la Germania e i Paesi Bassi. Al terzo ed ultimo cambio, quando gli USA si stanno già involando verso la vittoria con Wykoff a tempo di nuovo record del mondo, l'Italia è in vantaggio di circa due metri su tedeschi e olandesi. Questi ultimi schierano uno dei migliori velocisti d'Europa, Martinus Osendarp, che si lancia in una rincorsa forsennata, tanto da perdere il bastoncino a 25 metri dall'arrivo. I Paesi Bassi vengono squalificati dopo essere arrivati terzi.
Il primato mondiale stabilito dagli Stati Uniti durerà ben vent'anni.

Frank Wykoff è l'unico uomo nella storia dei Giochi olimpici che sia riuscito a vincere tre medaglie d'oro nelle staffette. A livello femminile, sempre nella 4x100, il suo record sarà eguagliato dalla connazionale Evelyn Ashford (1984-88-92).

Risultati modifica

Turni eliminatori modifica

3 Batterie 8 agosto 15 nazioni Si qualificano le prime 2.
Finale 9 agosto 6 nazioni

Batterie modifica

1ª serie
Pos. Nazione Atleti Tempo
1   Stati Uniti Jesse Owens
Ralph Metcalfe
Foy Draper
Frank Wykoff
40"0
 
2   Italia Orazio Mariani
Gianni Caldana
Elio Ragni
Tullio Gonnelli
41"1
3   Sudafrica Eric Grimbeek
Pat Dannaher
Tom Lavery
Marthinus Theunissen
41"7
4   Finlandia Toivo Ahjopalo
Toivo Sariola
Palle Virtanen
Aki Tammisto
42"0
-   Giappone Takayoshi Yoshioka
Monta Suzuki
Mutsuo Taniguchi
Masao Yazawa
Squal.
2ª serie
Pos. Nazione Atleti Tempo
1   Paesi Bassi Tjeerd Boersma
Wil van Beveren
Chris Berger
Tinus Osendarp
41"3
2   Argentina Juan Lavenás
Antonio Sande
Carlos Hofmeister
Tomás Beswick
41"9
3   Ungheria Mario Minai
Gyula Gyenes
József Kovács
József Sír
42"0
4   Gran Bretagna Charles Wiard
Don Finlay
Walter Rangeley
Alan Pennington
42"4
5   Francia Maurice Carlton
Pierre Dondelinger
Paul Bronner
Robert Paul
42"6
6   Repubblica di Cina Poh Kimseng
Huang Yingjie
Chen Kingkwan
Liu Changchun
44"8
3ª serie
Pos. Nazione Atleti Tempo
1   Germania Wilhelm Leichum
Erich Borchmeyer
Erwin Gillmeister
Gerd Hornberger
41"4
2   Canada Sam Richardson
Bruce Humber
Lee Orr
Howie McPhee
41"5
3   Svezia Lennart Lindgren
Irvin Ternström
Östen Sandström
Åke Stenqvist
41"5
4   Svizzera Albert Jud
Bernard Marchand
Georges Meyer
Paul Hänni
42"2

Finale modifica

Pos. Corsia Nazione Atleti Tempo
  4   Stati Uniti Jesse Owens
Ralph Metcalfe
Foy Draper
Frank Wykoff
39"8
 
  5   Italia Orazio Mariani
Gianni Caldana
Elio Ragni
Tullio Gonnelli
41"1
  2   Germania Wilhelm Leichum
Erich Borchmeyer
Erwin Gillmeister
Gerd Hornberger
41"2
4 1   Argentina Juan Lavenás
Antonio Sande
Carlos Hofmeister
Tomás Beswick
42"2
5 6   Canada Sam Richardson
Bruce Humber
Lee Orr
Howie McPhee
42"7
- 3   Paesi Bassi Tjeerd Boersma
Wil van Beveren
Chris Berger
Tinus Osendarp
(41"2)
Squal.

Note modifica

  1. ^ Secondo Giulio Signori, giornalista, i dirigenti USA vollero far gareggiare Owens e Metcalfe, neri, per tenere fuori squadra Sam Stoller e Marty Glickman, gli unici due componenti della nazionale USA di religione ebraica. Stoller e Glickman erano finiti quinto e sesto nelle selezioni, ma in un test a Berlino, giudicato decisivo, avevano battuto il quarto dei Trials, Foy Draper. Quando si dovette formare la squadra, anche Owens si dichiarò pronto a fare posto ai due, ma l'allenatore dei velocisti decise di far correre Metcalfe e lo stesso Owens

Bibliografia modifica

  • (EN) Organisationskomitee für die XI. Olympiade Berlin 1936 e. V., Athletics (PDF), in The XIth Olympic Games Berlin, 1936 Official Report Volume 2, Berlino, 1937, pp. 601-704. URL consultato il 7 marzo 2014.

Collegamenti esterni modifica