Atsuko Nishida (...) è un artista giapponese.

Ha realizzato una serie di creature per il franchise Pokémon, inclusa la mascotte Pikachu.

Biografia modifica

Nishida ha iniziato a lavorare a Game Freak sul gioco Pulseman assieme al direttore artistico di Pokémon, Ken Sugimori. Sebbene i primi design da lei realizzati fossero spaventosi, si rese conto che desiderava che fossero presenti anche personaggi carini nel gioco.[1][2] Ciò ha portato al design di Pikachu, che originariamente era basato su un daifuku, un dolce giapponese.[2][3] In seguito si basò però su uno scoiattolo, in virtù della sua ossessione per gli scoiattoli di quel periodo.[4][5] Gli scoiattoli sono stati anche la sua ispirazione per le guance elettriche, poiché tendono a conservare il cibo nelle loro guance. Pikachu è stato successivamente cambiato in un topo da Satoshi Tajiri, uno dei creatori di Pokémon.[6] Il design originale includeva l'evoluzione Raichu, così come una terza evoluzione (Gorochu), che fu successivamente abbandonata.[3]

Nishida ha realizzato inoltre Bulbasaur, Charmander e Squirtle.[1] Ha inoltre progettato alcune delle evoluzioni di Eevee (o "Eevoluzioni"), tra cui Glaceon[7] e Sylveon.[8] Su richiesta di Sugimori, ha aiutato a progettare Xerneas e Yveltal, i due Pokémon leggendari che appaiono sulle copertine dei giochi Pokémon X e Y.[9]. È stata anche l'artista di un gran numero di carte del gioco di carte collezionabili Pokémon[10] inclusa la carta Pikachu Illustrator, che è stata venduta per 195000 $ nel 2019,[11][12] divenendo la carta più costosa del mondo venduta all'asta.[13] Questo ha soppiantato il record precedente del 2016, in cui una carta con lo stesso design di Nishida è stata venduta per 54970 $.[14]

Nishida ha anche lavorato per lo studio giapponese di sviluppo di giochi TOYBOX Inc. su Hometown Story, un gioco per Nintendo 3DS.[15]

Note modifica

  1. ^ a b Creator Profile: The Creators of Pikachu | Pokemon.com, su pokemon.com. URL consultato il 30 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2020).
  2. ^ a b (EN) Pikachu Originally Had A Second Evolution Called 'Gorochu' With Large Fangs And Two Horns, su Siliconera, 3 maggio 2018. URL consultato il 30 novembre 2019.
  3. ^ a b (EN) Petrana Radulovic, An inside look into the creation of Pikachu, su Polygon, 4 giugno 2018. URL consultato il 30 novembre 2019.
  4. ^ 李松, Pikachu inspired by a squirrel, not a mouse - World - Chinadaily.com.cn, su chinadaily.com.cn. URL consultato il 30 novembre 2019.
  5. ^ (EN) Pokemon: Pikachu's original design was based on a squirrel [collegamento interrotto], su Den of Geek. URL consultato il 30 novembre 2019.
  6. ^ (EN) Pikachu Wasn't Based On A Mouse, But A Squirrel, su Kotaku. URL consultato il 30 novembre 2019.
  7. ^ OK! 「DP4」ブロック、ワンモアセッ!│ポケモンカードゲーム開発室|ポケモンカードゲーム トレーナーズウェブサイト, su pokemon-card.com, 13 novembre 2007. URL consultato il 30 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2007).
  8. ^ (EN) Kat Bailey, The New Zygarde Form is a Reminder of How Hard it is to Design a Good Pokémon, su USgamer, 16 settembre 2015. URL consultato il 30 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2019).
  9. ^ (EN) How Europe inspired Pokemon X and Y's creature designs, su Shacknews. URL consultato il 30 novembre 2019.
  10. ^ TCG Card Database | Search the Pokémon TCG Card Database, su pokemon.com. URL consultato il 30 novembre 2019.
  11. ^ (EN) World's rarest Pokémon card sells for £150,000 in New York auction, su Metro, 28 ottobre 2019. URL consultato il 30 novembre 2019.
  12. ^ ADN, Meest zeldzame Pokémon-kaart ter wereld onder de hamer voor recordbedrag, su myprivacy.dpgmedia.be. URL consultato il 30 novembre 2019.
  13. ^ (EN) Most expensive Pokémon trading card (at auction), su Guinness World Records. URL consultato il 30 novembre 2019.
  14. ^ (EN) Most expensive Pokémon card sells for $54,970, su Digital Spy, 22 novembre 2016. URL consultato il 30 novembre 2019.
  15. ^ (EN) Samit Sarkar, Harvest Moon creator's Hometown Story leads Natsume's E3 slate, su Polygon, 29 maggio 2013. URL consultato il 30 novembre 2019.