Attilio Mastino

storico e epigrafista italiano (1949-)

Attilio Mastino (Bosa, 29 luglio 1949) è uno storico e saggista italiano, rettore dell'Università di Sassari dal 2009 al 2014.

Biografia modifica

Ha studiato Lettere classiche presso l'Università di Cagliari, è stato allievo di Giovanni Lilliu, Pietro Meloni, Giovanna Sotgiu, Enzo Degani, Bruno Luiselli, Mario Torelli. Ha pubblicato la tesi discussa nel 1972 sulle titolature di Caracalla e Geta. Si è specializzato nella Scuola superiore di Giornalismo all'Università di Urbino e nella Scuola di specializzazione in Studi Sardi a Cagliari, svolgendo attività di ricerca al Centre Glotz di Parigi, all'Ausonius di Bordeaux e all'Institut National du Patrimoine di Tunisi[1].

Dopo un'esperienza decennale presso l'Università di Cagliari (borsista di Epigrafia Latina e Contrattista di Antichità Romane), ha insegnato Storia Romana ed Epigrafia Latina (occasionalmente Antichità romane e Civiltà greca) presso l'Università di Sassari dal I gennaio 1981 al 30 ottobre 2019; ha rivestito presso l'Università di Sassari l'incarico di direttore del Dipartimento di Storia e del Centro sulle province romane, dal 1995 al 1998 Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e coordinatore del Dottorato di ricerca "Il Mediterraneo in età antica". Per dieci anni è stato prorettore con delega alla ricerca e al bilancio. Oggi lavora come epigrafista nei circuiti internazionali, dopo aver coordinato gli scavi archeologici di Uchi Maius[2] dal 1994 al 2014, e le ricerche epigrafiche a Thignica dal 2015 al 2019. Socio Corrispondente della Real Academia de la Historia di Madrid (Académicos Correspondientes extranjeros - Real Academia de la Historia, rah.es).

Dal 2009 al 2014 è stato rettore dell'Università di Sassari ed ha pubblicato due volumi su questa sua esperienza, che ha coinciso con l'applicazione della Riforma[3]. Da 35 anni presiede il Comitato organizzatore dei Convegni sull'“Africa Romana”, per cui ha ottenuto l'"Onorificenza dello storico arabo". Ha fondato la Scuola archeologica italiana di Cartagine, della quale è stato eletto presidente nel 2016 confermato fino al 2024 ed ha lavorato per il comitato scientifico dell’Istituto superiore regionale etnografico fondato da Giovanni Lilliu.

A livello amministrativo ha amministrato l'USL e la Comunità Montana di Macomer negli anni Ottanta come Assessore alla sanità e per quattro legislature il Comune di Bosa (1975-1995). Ha poi ricoperto il ruolo di assessore all’Ambiente della Provincia di Nuoro[4] all'inizio degli anni Novanta.

Negli anni dal 2015 ha presieduto la giuria del Premio Città di Ozieri e del Premio Grazia Deledda[5] a Nuoro. È membro del Consiglio di Amministrazione dei Musei Reali di Torino, nominato con DM 23 dicembre 2020 dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il turismo, su designazione da parte del Consiglio superiore Beni culturali e paesaggistici.

Pubblicazioni modifica

  • Gli Acta urbis. Il "giornalismo" nell'antica Roma, Montefeltro, Urbino 1978, pp. 1-82.
  • Cornus nella storia degli studi (con catalogo delle iscrizioni rinvenute nel territorio del comune di Cuglieri), Società Poligrafica Sarda, Cagliari 1979 (1982, 2ª ed.), pp. 1-243 e tavv. I-LXXIV.
  • Le titolature di Caracalla e Geta attraverso le iscrizioni. Indici (Studi di Storia Antica dell'Università di Bologna, 6), CLUEB, Bologna 1981, pp. 1-207.
  • Bosa in età giudicale. Nota sugli affreschi del Castello di Serravalle, Gallizzi, Sassari 1991
  • Turris Libisonis (Sardegna archeologica, guide ed itinerari, 23), in collaborazione con C. Vismara, Delfino, Sassari 1994.
  • Mare Sardum. Merci, mercati e scambi marittimi della Sardegna antica (Tharros felix, 1), Carocci, Roma 2005 (in collaborazione con P.G. Spanu e R. Zucca).
  • Storia della Sardegna antica (La Sardegna e la sua storia, 2), Edizioni il Maestrale, ISBN 88-86109-98-9, Nuoro 2005, con la collaborazione di Piero Bartoloni, Giovanni Lupinu, Paola Ruggeri, Pier Giorgio Spanu, Raimondo Zucca.
  • Storia della Sardegna, in collaborazione con M. Brigaglia e G.GF. Ortu, in La Grande Enciclopedia della Sardegna, 11, Bari 2007.
  • Il titolo di “Magno” dalla Repubblica all’Impero al Papato, Giovanni Paolo Magno, I Quaderni dell’”Archivio Giuridico, 2, a cura di :M. Baccari e A. Mastino, Mucchi editore Modena 2010.
  • Tharros Felix 2, ISBN 88-430-3830-3, Carocci 2006, pp. 1-271 (in collaborazione con Pier Giorgio Spanu e Raimondo Zucca)
  • Naves plenis velis euntes, Tharros Felix 3, a cura di Attilio Mastino, Pier Giorgio Spanu, Raimondo Zucca, Carocci, Roma 2009, ISBN 978-88-430-4856-4, pp. 1-311
  • Tharros felix 4, a cura di A. Mastino. P.G. Spanu, A. Usai, R. Zucca, Carocci, Roma 2010.
  • Tharros Felix 5, in collaborazione con Pier Giorgio Spanu e Raimondo Zucca, Carocci, Roma 2013, pp. 1-591
  • Carthage, maîtresse de la Méditerranée, capitale de l’Afrique (Histoire & Monuments, 1), (IXe siècle avant J.-C. — XIIIe siècle). AMVPPC, SAIC Sassari, Tunisi 2018, S. Aounallah, A. Mastino (cur.), pp. 1-500
  • Altri cinque magnifici anni (2014-2019), Sassari 2020, pp. 1-652

Note modifica

  1. ^ ATTILIO MASTINO, su uniss.academia.edu.
  2. ^ A Uchi Maius gli scavi archeologici riportano alla luce epigrafi e mosaici, su sassarinotizie.com, 17 dicembre 2010. URL consultato il 12 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2022).
  3. ^ Quei nostri cinque magnifici anni (2009-2014), Carocci, Roma, 2014, ISBN 978-88-430-7942-1; Quei nostri cinque magnifici anni (2009-2014), Supplemento (giugno-ottobre 2014), Delfino, Sassari, 2014, ISBN 978-88-7138-852-6: Università: fine mandato rettore Mastino, su ansa.it, 31 ottobre 2014.
  4. ^ Mastino «bacchetta» Arbau, su lanuovasardegna.it, 8 settembre 2011.
  5. ^ Fondazione Premio letterario "Grazia Deledda" (PDF), su fondazionepremioletterariograziadeledda.it, ottobre 2019.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN54162650 · ISNI (EN0000 0001 1644 8027 · SBN CFIV015372 · BAV 495/298494 · ORCID (EN0000-0001-6641-2305 · LCCN (ENn83214051 · GND (DE1161650733 · BNE (ESXX4445109 (data) · BNF (FRcb12029308m (data) · J9U (ENHE987007421809605171 · CONOR.SI (SL35731043 · WorldCat Identities (ENlccn-n83214051
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