Aurélie Filippetti

politica e scrittrice francese

Aurélie Filippetti (Villerupt, 17 giugno 1973) è una politica e romanziera francese, nipote di un immigrato italiano che partito da Gualdo Tadino[1] si trasferì in Lorena, a Villerupt. È stata ministro francese della Cultura e delle Comunicazioni dal 2012 al 2014, prima nei due governi di Jean-Marc Ayrault e poi nel governo di Manuel Valls.

Aurélie Filippetti
Aurélie Filippetti a Cannes nel 2013

Ministro della cultura e della comunicazione
Durata mandato16 maggio 2012 –
26 agosto 2014
PresidenteFrançois Hollande
Capo del governoJean-Marc Ayrault
Manuel Valls
PredecessoreFrédéric Mitterrand
SuccessoreFleur Pellerin

Dati generali
Partito politicoGénération.s (dal 2018)
In precedenza:
I Verdi (1999-2006)
Partito Socialista (2006-2018)
UniversitàÉcole normale supérieure de Fontenay-Saint-Cloud
ProfessioneDocente

Biografia modifica

Ha passato gran parte della sua giovinezza a Audun-le-Tiche, dove il padre, Angelo Filippetti, è stato sindaco negli anni ottanta. Dal 2007 al 2017 è stata deputata socialista all'Assemblea nazionale[2] (eletta in Mosella nel 2007 e nel 2012).

Nel 2009 è stata candidata anche all'elezione del Parlamento europeo. Nel 2014 è stata eletta nel consiglio comunale di Metz[3], città nella quale ha svolto una parte dei suoi studi.

Aurélie Filipetti è stata ministro della Cultura e delle Comunicazioni in tre governi successivi, il Governo Ayrault I, il Governo Ayrault II, e il Governo Valls I. Su sua iniziativa, l'Assemblea Nazionale ha approvato nel 2013 una legge che impedisce ai librai internet di offrire la consegna gratuita ai clienti, nel tentativo di proteggere le librerie in difficoltà del paese dal crescente predominio del rivenditore online statunitense Amazon. Nel 2014, Filippetti licenziò Anne Baldassari, la direttrice del Musée Picasso, dopo le crescenti critiche alla sua gestione.

In seguito alle dimissioni di Arnaud Montebourg per protestare contro le politiche economiche di Hollande, anche Filippetti e Benoît Hamon si sono dimessi il 25 agosto 2014. Ha lasciato la carica a Fleur Pellerin nella formazione del nuovo Governo Valls II. Nel 2017 si ricandida nel suo collegio per un terzo mandato ma viene clamorosamente battuta al primo turno con appena l'11,8% ed è eliminata dal secondo turno, perdendo il seggio parlamentare.

Nel luglio 2018 si dimette dal seggio di consigliere comunale a Metz.[4]

A partire dal 2017 Aurélie Filippetti si dedica prevalentemente all'insegnamento presso Sciences-Po a Parigi.

Alla fine del 2020 lancia un appello alle forze di sinistra e ecologiste[5] perché esse si presentino unite, fin dal primo turno, alle elezioni regionali della regione Grande Est previste nel 2021. Nonostante l'adesione di molte personalità politiche della regione, nel marzo del 2021 molte forze di sinistra non si mostravano convinte dall'appello di Filippetti.[6] Infatti questa lista è arrivata quinta con l'8,64% dei voti e non è stata ammessa al secondo turno.[7]

Vita privata modifica

Filippetti aveva una relazione con Thomas Piketty. Nel 2009, ha presentato una denuncia di violenza domestica contro di lui; Piketty si scusò e Filippetti lasciò rapidamente cadere le accuse.

Dal 2014 all'inizio del 2017, Filippetti ha avuto una relazione con Montebourg, con cui ha avuto una figlia, Jeanne, nata nel settembre 2015. La sua prima figlia, Clara, proviene da una precedente relazione.

Opere modifica

Romanzi modifica

  • 2003 - Les Derniers Jours de la Classe ouvrière, Stock. Réédité en Livre de Poche (ISBN 2-253-10859-6).
  • 2006 - Un homme dans la poche, Stock.

Note modifica

  1. ^ La nuova gualdese, madeingualdo.it, dicembre 2012.
  2. ^ (FR) Mme Aurélie Filippetti: Assemblée Nationale, su assemblee-nationale.fr, Assemblée Nationale. URL consultato il 17-04-2012.
  3. ^ (FR) Metz, membres du conseil municipal, consultato nel luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2014).
  4. ^ (FR) Aurélie Filippetti démissionne du conseil municipal de Metz, l'ancienne ministre n'a plus de mandats, su actu.fr. URL consultato il 24 gennaio 2020.
  5. ^ (FR) "L'appel inédit", su lappelinedit.fr.
  6. ^ (FR) Gauche: dans le Grand Est, deux accords dissonants, su Libération, 13 marzo 2021.
  7. ^ (FR) Régionales 2021: Jean Rottner largement en tête du premier tour dans le Grand-Est, su Libération, 20 giugno 2021.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN44529559 · ISNI (EN0000 0000 4918 5748 · LCCN (ENno2004092847 · GND (DE1059590646 · BNF (FRcb14493910s (data) · J9U (ENHE987007403041305171 · CONOR.SI (SL102067811 · WorldCat Identities (ENlccn-no2004092847