Automotrici RM 5301-5305

RM MCDUfce 5301 ÷ 5305
poi FS E.15
Automotrice
Anni di costruzione 1903-1904
Anni di esercizio 1903-ca.1939
Quantità prodotta 5
Costruttore OM (parte meccanica)
GE (parte elettrica)
Dimensioni 19.360 mm (lunghezza)
4.125 mm (altezza)
Scartamento 1435 mm
Interperno 13.000 mm
Passo dei carrelli 2.500 mm
Massa in servizio 52 t
Rodiggio Bo'Bo'
Diametro ruote motrici 1.040 mm
Rapporto di trasmissione 17/60
Potenza continuativa 360 kW
Velocità massima omologata 60 km/h
Tipo di motore GE 65
Dati tratti da:
Cornolò, op.cit., p. 29

Le automotrici MCDUfce 5301 ÷ 5305 della Rete Mediterranea erano una serie di automotrici elettriche a terza rotaia, progettate per l'utilizzo sulle linee varesine.

Storia modifica

In seguito ai buoni risultati ottenuti con le automotrici 5111 ÷ 5130, che tuttavia si erano dimostrate inadatte al traino di più rimorchiate, la Rete Mediterranea decise di introdurre una nuova serie di automotrici più potenti[1].

Le nuove elettromotrici, costruite in 5 unità dalle Officine Meccaniche di Milano con equipaggiamento elettrico General Electric, si configuravano come "bagagliai postali automotori", con 40 posti a sedere di terza classe e un ampio scompartimento bagagli[1].

Anche queste automotrici, come le precedenti, erano di concezione americana, ma di dimensioni maggiori e struttura più robusta. L'equipaggiamento elettrico era di maggiore potenza, con 4 motori tipo General Electric 65[2], consentendo il traino di due rimorchiate, anche sulla linea Varese-Porto Ceresio caratterizzata da forti pendenze[3].

Dopo il 1905 le automotrici passarono alle Ferrovie dello Stato, che le classificarono nel gruppo E.15 con numeri E.151 ÷ 155[4].

Nel 1925 alcune unità furono trasferite a Napoli, per l'esercizio sulla nuova "metropolitana" FS, anch'essa elettrificata a terza rotaia[5].

Le E.15 napoletane cessarono l'esercizio dopo il 1935, quando la "metropolitana" fu convertita all'elettrificazione a catenaria alla tensione di 3 kV cc; le unità milanesi alla fine degli anni trenta, sostituite dalle più moderne e potenti E.10 ed E.60[6]. Tutte le E.15 vennero quindi demotorizzate ed utilizzate come carrozze ordinarie sui treni locali intorno a Milano e Torino[6].

Note modifica

  1. ^ a b Cornolò, op. cit., p. 21
  2. ^ Cornolò, op. cit., p. 22
  3. ^ Cornolò, op. cit., p. 24
  4. ^ Cornolò, op. cit., p. 29
  5. ^ Cornolò, op. cit., p. 28
  6. ^ a b Cornolò, op. cit., p. 30

Bibliografia modifica

  • Giovanni Cornolò, Locomotive elettriche FS, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1983, pp. 26-31.
  • Giovanni Cornolò, Automotrici elettriche a 3ª rotaia gr. E.10; E.15; E.20 RM, in Automotrici elettriche. Dalle origini al 1983, (ristampa anastatica di Automotrici elettriche FS, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1985), Ponte San Nicolò (PD), Duegi Editrice, 2011, pp. 17-30, ISBN 88-95096-05-3.

Voci correlate modifica

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