BT Group

società di telecomunicazioni britannica

BT Group Plc (in precedenza British Telecom Plc), abbreviato in BT, è una società di telecomunicazioni britannica. Ex monopolista statale, svolge il servizio universale in tutto il Regno Unito (a eccezione della città di Kingston upon Hull) ed è il più grande operatore telefonico della nazione. Negli anni le attività si sono espanse nel settore della telefonia mobile e all'estero, attraverso consociate che operano in 170 paesi. È proprietaria del gruppo di canali televisivi sportivi BT Sport.

BT
Logo
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StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Forma societariaPublic limited company
Borse valoriLSE: BT.A
NYSE: BT
ISINGB0030913577
Fondazione1981
Fondata da
Sede principaleLondra
Persone chiaveJean du Plessis (Presidente)
SettoreTelecomunicazioni
ProdottiVendita al dettaglio e commercio prodotti nazionali ed internazionali, servizi di telecomunicazioni,
Broadband e prodotti e servizi di Internet,
IT e Network
Servizio mobile
Fatturato£ 24,062 miliardi[1] (2017)
Utile netto£ 1,908 miliardi[1] (2017)
Dipendenti106.400[2] (2017)
Slogan«Beyond Limits»
Sito webwww.bt.com/about

È quotato alla Borsa di Londra e alla Borsa di New York. Fa parte dell'Indice FTSE 100.

È membro dell'Istituto europeo per le norme di telecomunicazione (ETSI).[3]

Storia modifica

Nel 1969 il General Post Office, un'azienda di stato, si trasformò nel Post Office, un'impresa a partecipazione statale, ma separata dal governo. Post Office Telecommunications era uno dei settori dell'impresa[4], quello che si occupava dei servizi telefonici e telegrafici.

British Telecom modifica

Il marchio British Telecom venne introdotto nel 1980. Il 1º ottobre 1981 questo divenne il nome ufficiale del Post Office Telecommunications, che divenne un'impresa di proprietà statale separata dal Post Office. Nel 1982 il monopolio della British Telecom cessò con il rilascio di una concessione alla Mercury Communications[5].

Il 19 luglio 1982 il governo britannico annunciò la propria intenzione di offrire al pubblico le azioni detenute nella British Telecom. Contestualmente il 1º aprile 1984 venne costituita la British Telecommunications come public limited company (Plc) in vista dell'approvazione del Telecommunications Bill. Questa legge venne promulgata il 12 aprile ed il trasferimento dalla British Telecom alla British Telecommunications Plc delle attività, delle proprietà, dei diritti e dei debiti ebbe luogo il 6 agosto 1984[6].

La società cambiò il suo marchio commerciale in "BT" il 2 aprile 1991.

Nel giugno 2018 viene licenziato Gavin Patterson, AD della società da 14 anni. Un mese prima aveva chiesto 13.000 licenziamenti,[7][8] pari al 12% della forza lavoro.

Note modifica

  1. ^ a b BT Annual Report 2017 (PDF), in BT Group plc. URL consultato il 16 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2017).
  2. ^ BT Group plc Fact Sheet (PDF), su btplc.com. URL consultato il 29 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2018).
  3. ^ (EN) List of All ETSI Full Members - ETSI Associate Members - Observers - Counsellors
  4. ^ Post Office and British Telecommunications Public Corporations, su archiveshub.jisc.ac.uk, Archives Hub. URL consultato il 2 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2019).
  5. ^ Mercury Communications Ltd, su api.parliament.uk, Hansard, 14 giugno 1982. URL consultato il 2 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2019).
  6. ^ 3 December 1984: BT is sold off in a gamble over privatisation, su moneyweek.com, Money Week, 3 dicembre 2015. URL consultato il 2 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2019).
  7. ^ Licenziato l'AD di British Telecom. Un mese prima aveva annunciato 13 mila licenziamenti, su it.businessinsider.com, 8 giugno 2018. URL consultato il 24 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2018).
  8. ^ BT a caccia di un nuovo CEO, l'era Patterson verso il tramonto, su corrierecomunicazioni.it, 8 giugno 2018. URL consultato il 24 ottobre 2018.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN150346426 · ISNI (EN0000 0001 1091 7144 · BNF (FRcb123469670 (data) · J9U (ENHE987007259033505171 · WorldCat Identities (ENlccn-nb2004306440
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