Ballota nigra

specie di pianta della famiglia Lamiaceae

Il marrubio selvatico o cimiciotta comune (Ballota nigra L., 1753) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia Lamiaceae. È originaria della regione mediterranea e dell'Asia centrale, e può essere trovata in Europa. Inoltre è naturalizzata in Argentina, Nuova Zelanda, e gli Stati Uniti occidentali.[1][2][3][4][5] Fiorisce nell'emisfero settentrionale da maggio ad agosto.

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Ballota nigra
Ballota nigra subsp. uncinata
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Lamiales
Famiglia Lamiaceae
Genere Ballota
Specie B. nigra
Nomenclatura binomiale
Ballota nigra
L., 1753
Nomi comuni

Marrubio selvatico
Cimiciotta comune

Sottospecie
  • B. nigra subsp. nigra
  • B. nigra subsp. meridionalis
  • B. nigra subsp. uncinata

Etimologia modifica

Il nome Ballota viene dal greco ballo (rifiutare), poiché a causa del forte odore della pianta, questa era rifiutata dal bestiame. L'epiteto specifico nigra potrebbe derivare dal colore nero che assumono le foglie essiccate.

Descrizione modifica

È una pianta che può crescere fino a 40 – 130 cm, riconoscibile per il suo odore sgradevole e intenso, un po' come sudore stantio. Ha una radice a fittone e fusti eretti erbacei, legnosi e ramificati in basso. Il fusto è coperto di peli ripiegati verso il basso.

Le foglie sono opposte e decussate, con forma che va da ovale-lanceolata a cuoriforme, con un bordo crenato o dentato. Le foglie, di colore verde scuro e generalmente pubescenti, misurano 3-8 per 2–6 cm, con un picciolo di 1–3 cm. La faccia superiore è rugosa, con venature disposte a rete.

I fiori sono organizzati in verticillastri, di forma da subsferica a circa unilaterale, di 15-30 fiori ciascuno. Ogni verticillastro consiste in realtà in due cime all'ascella di foglie normali.

Il fiore ha un calice attinomorfo (lungo 9–10 mm e largo 7 mm), composto da cinque sepali fusi in un tubo con cinque denti, e una corolla bilabiata di 12–13 mm, di un colore che va dal rosa al viola pallido al biancastro. La corolla consiste in un tubo di circa 6 mm e due labbra, il superiore leggermente convesso (a forma di cappuccio) e peloso superiormente, l'inferiore glabro, con due lobi laterali minori e un lobo centrale bifido. Il fiore ha quattro stami didinami, paralleli e aderenti al labbro superiore della corolla, con filamenti glabri e antere gialle. L'ovario è supero e ha un unico stilo terminante in uno stimma bifido.

Al di sotto del calice si trovano cinque brattee filiformi, lunghe 8 mm.

Ogni fiore fecondato produce un tetrachenio, composto da quattro semi, neri a maturità, di forma cilindrica o ovoide, lunghi 2 mm, parzialmente o completamente nascosti dal calice. L'estremità basale è attaccata al ricettacolo, mentre l'estremità superiore è arrotondata o appuntita.

Tra le sostanze prodotte dalla pianta ci sono diterpenoidi come marrubiina, ballonigrina, ballotinone, ballotenolo e 7-acetossimarrubiina. Contiene inoltre fenilpropanoidi che hanno mostrato un effetto antiossidante.

Distribuzione e habitat modifica

Ballota nigra è presente in tutta Italia; è una pianta nitrofila e cresce in ruderi, incolti e siepi, fino a 1300 m di quota. Preferisce suoli calcarei e di tessitura sciolta, sopporta temperature non inferiori a -5°/-10 °C.

Tassonomia modifica

La pianta è stata descritta nel maggio 1753 da Linneo in Species Plantarum.

Sottospecie riconosciute[1]

  1. Ballota nigra sottospecie anatolica P.H.Davis - Iran, Turchia
  2. Ballota nigra sottospecie anomala Greuter - Grecia
  3. Ballota nigra sottospecie foetida (Vis.) Hayek - Europa centrale e meridionale; naturalizzata in Svezia, Ucraina, Cipro, Turchia, Argentina
  4. Ballota nigra sottospecie kurdica P.H.Davis - Iran, Iraq, Turchia
  5. Ballota nigra sottospecie. nigra - Europa meridionale, Gran Bretagna, Svezia, Caucaso, Iran, Turchia; naturalizzata in Belgio, Nuova Zelanda, Argentina
  6. Ballota nigra sottospecie ruderalis (Sw.) Briq. - Mediterranean region; Canary Islands, Madeira, Azores
  7. Ballota nigra sottospecie sericea (Vandas) Patzak - Albania, Macedonia, Grecia
  8. Ballota nigra sottospecie velutina (Posp.) Patzak - Slovenia, Croazia; naturalizzata in Argentina

Usi modifica

  Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

È una pianta da giardino che ha proprietà medicinali, agisce come un sedativo. La pianta è un antiemetico: è efficace contro la nausea e il vomito soprattutto quando dipendono dal sistema nervoso, come nel caso della cinetosi o della nausea mattutina, ma anche in caso di dispepsia. Questa pianta è anche un espettorante, vermifugo, un normalizzatore mestruale e un rimedio per la gotta e l'artrite. Inoltre è un astringente per la pelle. La pianta, raccolta durante la fioritura, viene utilizzata in seguito ad essiccazione. Dalle piante fresche può essere ricavato uno sciroppo.

Note modifica

  1. ^ a b World Checklist of Selected Plant Families: Royal Botanic Gardens, Kew, su apps.kew.org. URL consultato il 23 marzo 2015.
  2. ^ Ballota nigra (Cimiciotta comune), su luirig.altervista.org. URL consultato il 23 marzo 2015.
  3. ^ CJ Webb, WR Sykes e PJ Garnock-Jones, Flora of New Zealand, vol. 4, Wellington, R.E.Owen, Government Printer, 1988, pp. 1-1365.
  4. ^ Castroviejo, S. e al. (eds.), Flora Iberica, vol. 12, Madrid, Real Jardín Botánico, CSIC, 2010, pp. 1-650.
  5. ^ Lazkov, G.A. e Sultanova, B.A., Checklist of vascular plants of Kyrgyzstan, vol. 24, Norrlinia, 2011, pp. 1-166.

Bibliografia modifica

  • Fabio Conti, Carlo Blasi; Alessandro Alessandrini; Giovanna Abbate, An annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, maggio 2005, p. 60, ISBN 88-7621-458-5.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia, vol. 2, Bologna, Edagricole, 1982, p. 462, ISBN 88-506-2449-2.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Wild Plants of Malta, su maltawildplants.com. URL consultato il 28 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2010).
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