La Banca di Oklahoma è stata una impresa artistico-finanziaria e societaria con sede a Crema. La banca è stata attiva tra il 1988 e il 1996 ed è stata diretta da Aldo Spoldi. La sua storia rappresenta una scalata in continua evoluzione. Sono operazioni che possono essere lette come patafisiche, concettuali e relazionali allo stesso tempo, non senza una buona dose di comicità. L'embrione risale alla piccola casa editrice Trieb[1]. Dopo aver assunto il controllo[2], ne continua il pensiero legato agli stretti rapporti tra arte e economia. Con il nome Banca di Oklahoma, nome derivato dal collettivo studentesco Teatro di Oklahoma,[3] è prima chiamato un gruppo artistico, che sarà poi registrato in Oklahoma srl nel 1990 ed infine trasformato in B.D.O. spa nel 1994.

Storia della Banca di Oklahoma modifica

L'embrione della Banca di Oklahoma non risiede solo nel Teatro di Oklahoma del 1975[4], ma anche nel testo del 1973 edito da Trieb "Ataman e la guardia rossa"[5][6]. Viene teorizzata nel pamphlet "Qui comincia l'avventura del Signor Bonaventura", presentato alla Galleria Guido Carbone a Torino nel maggio del 1989[7] ed è, più che un manifesto artistico, tipico delle avanguardie storiche, simile al una campagna pubblicitaria[8]. Qui Aldo Spoldi illustra un'economia che sappia ridere di sé stessa e dichiara il suo desiderio di trasformare il gruppo in srl[9]. Il titolo della brochure diverrà anche l'immagine del logo.[4] Dopo l’esordio presso la Galleria Carbone di Torino, verrà accolta in vari spazi in Italia e all’estero.[10] È frutto di tutta l'esperienza teatrale di Aldo Spoldi portata avanti negli anni 80 ed anticipa la presenza del lavoro artistico nell'aspetto collaborativo.[11] Il 12 febbraio del 1990 la Banca di Oklahoma viene regolarmente registrata presso il tribunale di Crema con il nome di Oklahoma s.r.l. e un capitale sociale di £ 20.000.000 con oggetto sociale "la produzione, il commercio e l'intermediazione di opere d'arte". Le quote societarie sono così distribuite: Aldo Spoldi 51%, Giovanni Rossi 39%, Vittorio Benviolandi 5%, Sergio Fiori 5%.[12] Tale statuto societario, insieme ai documenti riguardanti la contabilità della banca, è stato esposto allo Studio Casoli Milano nel 1990.[13] Ciò è uno dei lati della duplice natura della banca: esporre se stessa attraverso serigrafie di documenti, e produrre oggetti artistici realizzati con l'ausilio di collaboratori esterni.[14] Lo scopo principale della banca è quello di recuperare lo statuto dell'opera d'arte, andato perduto nel processo capitalista, e può trovare il proprio referente nella continuità delle idee di Theodor Adorno, nello specifico la Teoria estetica pubblicata nel 1970.[15] Nel 1994 si trasforma in società per azioni, B.d.O. Ltd, mai emesse sul mercato azionistico. B.D.O. però pubblica all'Accademia di belle Arti di Brera un bando di concorso, indirizzato agli studenti braidensi, mirante la creazione di personaggi virtuali[16] conservando, così, un grande valore critico.[17] Parteciperà alla XV Biennale di Parigi e al simposio internazionale Art est Entreprise tenuto alla Sorbona nel 2006.[18]

I Brunelli modifica

La banca ha prodotto sin dall'inizio una moneta chiamata Brunello, multiplo d'artista finalizzato ad acquistare giovani artisti.[19]Si tratta di un patabusiness.[20] All'inizio ne vengono emessi tre: il primo a £ 800.000 di Piero Gilardi in gommapiuma, un altro di Spoldi a £ 600.000 in terracotta e di Plumcake in vetroresina a £500.000. Si tratta di un ironico ed artistico gioco economico.[21] Sempre lo stesso anno le tre monete realizzate verranno utilizzate nell'opera intitolata "Blue Chips", capace di fornire, come in un grafico di borsa, i prezzi aggiornati in tempo reale.[22]. L'anno successivo (1989) altri due Brunelli vengono coniati di Bertozzi e di Dal Monte Casoni.[23]La prima opera d'arte acquistata con il Brunello è simbolicamente significativa: sottolinea infatti le radici patafisiche e situazioniste della banca.[24]

Il Museo modifica

Le operazioni del sistema dell'arte e del mondo dell'economia industriale si incrociano con le attività della banca[17] La banca di Oklahoma possedeva un museo, risalente al 1988, realizzato attraverso l'acquisto tramite i Brunelli di opere d'arte degli artisti già affermati e degli emergenti degli anni 90.[25]Per la prima volta espone le opere acquistate come proprie alla mostra"For real Now", a Horn, con il titolo "Pony Express", contrapponendosi, così, alla solitudine dell'artista moderno, compiendo il gesto economico di comperare ciò che si ama.[26][27][28] Si tratta di un'operazione che spinge agli estremi la logica del duchampiano ready made[29]: esporre ironicamente le opere acquistate come proprie.[30][31][32]

La Scuderia modifica

Nel 1989 la Scuderia della Banca di Oklahoma produce quattro automobili da corsa. Si chiamano "Barone Rosso", "Barone Rosso GT", "Barone Rosso 2+2" e "Volpaia Gt". Sono dei "giocattoloni patafisici" in sfida comica con le creazioni di Salvatore Scarpitta e la Testa Rossa della Ferrari.[33] I primi tre vengono presentati per la prima volta al Palazzo di Cristallo di Madrid,[34] prima tappa dell'itinerante mostra "L' Altra Scultura" a cura di Renato Barilli nel 1990,[35]La quarta, la "Volpaia Gt", "bollide fiammeggiante"[36], invece è presentata e collaudata alla mostra del settembre 1990 "Inverosimile"[37] al Castello di Volpaia.[36] Le quattro auto infine verranno esposte tra le "Auto più bella del mondo" del 1997 alla Triennale di Milano.[38] Il giornalista di formula uno Giorgio Terruzzi sostiene che le creazioni della scuderia della Banca di Oklahoma hanno modificato sostanzialmente ogni approccio al tema-velocità e al tema-comicità.[39] In seguito ha realizzato una serie di biciclette da corsa in collaborazione con la ditta Bianchi[40], biciclette che ribaltano la ruota di Duchamp riportandola nel quotidiano.[4][41]

La cantina modifica

Oltre al museo e alla scuderia aveva una Cantina, composta da 180 bottiglie in ceramica prodotte dalla Bottega dei Vasai di Corso San Gottardo a Milano, con packaging studiato da Luigi Piola, di recente esposta a Biennolo (2021).[42][43][44]

Le Assicurazioni modifica

«Goethe rimprovera, nel suo diario, i fratelli che rompono le brocche, ma se si dovessero assicurare le brocche.....!»

[45]

Oklahoma Assicurazioni viene aperta in occasione della mostra "Special Offert" tenuta allo Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1991. Avvalendosi della collaborazione di un broker assicurativo, Assieb del gruppo Nikols di Milano, assicura sé stessa e le opere di Ingold Airlines e di Servaas & zn.[46]

Il contesto artistico della seconda metà degli anni '80 modifica

La seconda metà degli anni Ottanta sono gli anni in cui il libro "La condizione postmoderna" di Lyotard (1979) sembra avvolgere la realtà.[47]Le riviste e le gallerie si moltiplicano, l'arte si organizza in "sistema dell'arte" e diventa affare di promozione e di consenso.[48]Lo spartiacque artistico è il 1985.[49] Sono anni della simulazione[50], di rifiuto verso la pittura, del neo-concettuale e del neo-minimale[51], e sono caratterizzati dalla nascita di molti gruppi artistici, esperienze che più tardi verranno definiti da Bourriaud relazionali.[52] [53]Il discorso economico è assunto non solo come argomento e rappresentazione, ma come modello dell'organizzazione artistica: museo, critica, gallerie diventano gli strumenti, non più le finalità.[54]

Opere nei musei modifica

  • Iscrizione alla camera di commercio, 1990, Groninger Museum, Groninga[55]
  • Marchio Banca di Oklahoma 1990, serigrafia su metallo, Museo d'Arte Contemporanea all'Aperto di Maglione[56]
  • Marchio Banca di Oklahoma 1993, serigrafia su metallo, Groninger Museum, Groninga[57]
  • Mountainbike,1993, Groninger Museum, Groninga[58]
  • Bicicletta da corsa,1993, Groninger Museum, Groninga[59]
  • Marchio Banca di Oklahoma 1993, serigrafia su metallo, Museo d'Arte Paolo Pini, Milano[60]

Note modifica

  1. ^ nata a Brera nel 1968, con sede a Crema, e attiva fin al 1975.
  2. ^ le prime opere che entreranno a far parte del Museo di Oklahoma infatti appartenevano in precedenza a Trieb
  3. ^ a sua volta di derivazione kafkiana
  4. ^ a b c Fransoni, Opere e operazioni.
  5. ^ Spoldi, secondo foglio.
  6. ^ Fontana, p.16.
  7. ^ Pamphlet, terza di copertina.
  8. ^ Spoldi, 1o foglio.
  9. ^ Spoldi, terzo foglio.
  10. ^ Fontana, p. 29.
  11. ^ Perretta, p. 225.
  12. ^ AA.VV., quarta di copertina.
  13. ^ Fontana, p.27.
  14. ^ Fransoni, La banca di Oklahoma.
  15. ^ Corina Mila, Il mercato dell'arte e l'arte visiva.
  16. ^ Fontana, p.31.
  17. ^ a b pdf FR Banca di Oklahoma XV Biennale di Parigi, p.1.
  18. ^ (FR) Simposio Art est Entreprise CERAP, su paris-art.com. URL consultato il 23 settembre 2022.
  19. ^ Parmesani, p.23.
  20. ^ Fontana, p. 27.
  21. ^ I prezzi dei Brunelli venivano stabiliti in base alle quotazioni che il mercato attribuiva a multipli di dimensioni simili di ciascuno degli artisti e la loro finalità è l'acquisto all'interno del sistema consolidato di opere d'arte.(ACIR luxflux, Banca di Oklahoma)
  22. ^ Gillo, p.9.
  23. ^ Tre Brunelli mai stati emessi sono quello di Maurizio Arcangeli, il prototipo di cartamoneta di Mario Schifano e uno di Enrico Baj per ragioni tecniche.(Fontana, p.22; Gillo, p.9)
  24. ^ si tratta di un disegno di Pinot Gallizio del 1957 che raffigura probabilmente proprio Ubu Roi attraverso la spirale.(Fontana, p. 23; fotografia, p.75)
  25. ^ Warhol, Cattelan, Arienti, Cavenago, Colombo, Alighiero & Boetti, Wal, Rotella, Ontani tra i tanti. "In seguito abbiamo comperato tutte quelle opere che avremmo voluto fare noi."(Aldo Spoldi in Comodato, p. 35)
  26. ^ Parmesani, pp.25-26; Spoldi, p.35
  27. ^ Il museo verrà poi presentato alla mostra Business Art/Art Business del 1993 presso il Groningen Museum a cura di Franks Haks.
  28. ^ In seguito è ospitato due volte nel museo Civico di crema, la prima volta è Comodato nel 1993, donazione provvisoria delle opere acquistate con i Brunelli(Ferrigno, p.3), e la seconda risale al 2016 che ne ricostruisce la storia( Banca di Oklahoma Museo Crema 2016, su artribune.com.)
  29. ^ Spoldi, p.35.
  30. ^ Parmesani, p.
  31. ^ pdf fr Banca di Oklahoma XV Biennale di Parigi, p.1.
  32. ^ Parmesani,  p.24.
  33. ^ aa.vv., p.90-91; Fontana, p.27
  34. ^ Gillo, p.10; fotografia, p.93
  35. ^ esposizione che prosegue al Palau de la Virreina di Barcellona e all'Institut Mathildehöhe di Darmstadt.
  36. ^ a b Coen, Inverosimile.
  37. ^ Inverosimile, su easyweb.comune.prato.it. URL consultato il 19 settembre 2022.
  38. ^ Barone Rosso GT è conservato presso La Fondazione Arnaldo Pomodoro. Barone Rosso GT, su fondazionearnaldopomodoro.it. URL consultato il 24/09/2022.
  39. ^ Terruzzi, Il rosso vince p.97.
  40. ^ esposte in sala monografica alla mostra Business Art-Art Business al Groninger Museum(Fontana, p.29)
  41. ^ Fransoni, p.39.
  42. ^ AA.VV., pp.100-101.
  43. ^ Fontana, p.28.
  44. ^ Biennolo Cantina, su biennolo.org. URL consultato il 24/09/2022.
  45. ^ Spoldi, 7o foglio.
  46. ^ aa.vv, pp. 116-117.
  47. ^ Senaldi, p.27;p. 2.
  48. ^ Grazioli, p. 193-194.
  49. ^ Meneguzzo, p. 14.
  50. ^ Senaldi, p.2.
  51. ^ Senaldi e Carmagnola citati da Grazioli, p.204.
  52. ^ Senaldi,  p.33; Pinto citato da Da Rios in tesi di laurea 2015, pp. 122-123 (PDF), su dspace.unive.it. URL consultato il 25/09/2022.
  53. ^ Due mostre sono significative del periodo: "Art & publicité" del 1990 al Beaubourg di Parigi e "Business Art/Art Business" al Groningen Museum del 1993.(Senaldi, pp. 30-31)
  54. ^ Parmesani citata da Grazioli, p.205.
  55. ^ (NL) Iscrizione Camera di commercio Oklahoma, su collectie.groningermuseum.nl. URL consultato il 24/09/2022 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2022).
  56. ^ Logo banca di Oklahoma, su macam.org. URL consultato il 24/09/2022.
  57. ^ (NL) Logo 1993, su collectie.groningermuseum.nl. URL consultato il 24/09/2022 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2021).
  58. ^ (NL) Mountain bike, su collectie.groningermuseum.nl. URL consultato il 25/09/2022 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2022).
  59. ^ (NL) Bici da corsa, su collectie.groningermuseum.nl. URL consultato il 25/09/2022 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2022).
  60. ^ Ufficio Oklahoma, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 24 settembre 2022.

Bibliografia modifica

Libri modifica

  • Loredana Parmesani, Arte&co, Milano, Politi, 1991, ISBN 8878160520.
  • Marco Senaldi, Compro dunque sono, Milano, Arcipelago, 2003.
  • Elio Grazioli, Arte e Pubblicità, Milano, Bruno Mondadori, 2007, ISBN 8842497061.
  • Gabriele Perretta, Art.comm, Roma, Castelvecchi, 2015, ISBN 9788873940050.
  • AA.VV., La banca di Oklahoma, a cura di Loredana Parmesani e Patrizia Gillo, Milano, Postmedia Books, 2021, ISBN 9788874903092.(il saggio di Sara Fontana è consultabile qua (PDF), su repository.unipr.it. URL consultato il 25/09/2022. con numerazione differente, pp. 62-87 invece di pp. 15-36)
  • (FR) Corina Mila, Esthétique de l'art invisuel, Parigi, Editions du Panthéon, 2021, ISBN 9782754756051.

Cataloghi modifica

  • Aldo Spoldi, Qui comincia l'avventura del Signor Bonaventura, Torino, Guido Carbone, 1989.(consultabile in Banca di Oklahoma, p. 47-48)
  • AA.VV., Comodato, Crema, Oklahoma srl, 1993, OCLC 921018785.
  • AA.VV., Due tre cose che so di loro, Milano, Electa, 1998, ISBN 8843564285.

Articoli modifica

  • Floriana Pique, Teatro di Oklahoma-Guido Carbone Torino, in flash art, n. 151, estate 1989.
  • Loredana Parmesani, L'infedeltà dell'arte: il Logo, in flash art, n. 156, giugno/luglio 1990, pp. 98-99.
  • Vittoria Coen, Inverosimile, in flash art, n. 159, Dicembre/Gennaio 1990-1991.
  • (FR) Banca di Oklahoma in XV biennale di Parigi (PDF), su biennaledeparis.org. URL consultato il 24 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2007).
  • Alessio Fransoni, Banca di Oklahoma, su luxflux.org (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2006).