Barry White

cantautore, polistrumentista e arrangiatore statunitense
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Barry White, nato Barrance Eugene Carter (Galveston, 12 settembre 1944Los Angeles, 4 luglio 2003), è stato un cantautore, polistrumentista, arrangiatore e produttore discografico statunitense. Nella sua carriera ha vinto due Grammy Award e ha venduto più di 100 milioni di dischi[2].

Barry White
Barry White nel 1974
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereDisco[1]
Smooth soul[1]
Periodo di attività musicale1963 – 2003
StrumentoPianoforte
Tastiere
Batteria
Voce
Etichetta20th Century Records
Unlimited Gold Records
Mercury
A&M
Private Music/BMG
Eagle Records
GruppiLove Unlimited
The Love Unlimited Orchestra
Album pubblicati35
Studio20
Live1
Raccolte14
Sito ufficiale

Biografia modifica

L'infanzia modifica

Nato il 12 settembre 1944 a Galveston, in Texas, con il nome di Barrance Eugene Carter, da Melvin A. White (1911-1980) e Sadie Marie Carter (1912-1996), che non si sposarono mai, era il maggiore di due fratelli. La sua nascita a Galveston fu dovuta interamente alla madre che, recatasi in visita da alcuni parenti, decise di prolungare il suo soggiorno in quel luogo. Una volta tornato in California, trascorse la sua infanzia a Watts, una delle zone a più alta densità criminale di South Central Los Angeles, assieme al fratello Darryl, di 13 mesi più giovane. Quest'ultimo rimarrà in seguito ucciso in una lotta tra bande rivali il 5 dicembre 1983. Il tragico accadimento devasterà Barry che più tardi avrà modo di osservare: “Credetemi, la vita vale molto poco in quel mondo. È pazzesco, ma morì solo per due dollari.” I due bambini furono allevati dalla madre, l'attrice Sadie Marie Carter, apparsa nel film del 1931 "Trader Horn". Lei e il loro padre Melvin A. White non si sposarono né vissero mai insieme. Barry ricordava a tal proposito: "Quando cominciai la scuola, mio padre vide il mio certificato di nascita e notò che il cognome scritto era quello di mia madre. Beh, non fece altro che cancellare “Carter”, scrivendo il suo, “White”." Crebbe ascoltando la collezione di musica classica di sua madre, e cominciò a suonare il pianoforte tentando di emulare i grandi maestri. Il suo esordio musicale avvenne in tenera età, a 11 anni, nel fortunato singolo di Jesse Belvin Goodnight My Love, in cui suonò il pianoforte. Più tardi la sua voce inconfondibile si manifestò per la prima volta: “Cambiò quando avevo 14 anni. Mi svegliai e parlai a mia madre e il mio torace cominciò a vibrare. Fu incredibile, era terrorizzata!”[3]

L'adolescenza in una gang modifica

Convinto che la musica sarebbe stata la sua vita, Barry lasciò la scuola all'età di 15 anni, ma insieme al fratello venne coinvolto nella criminalità e nell'attività delle gang. Ben presto si mise nei guai con la legge e dovette scontare sette mesi in un carcere minorile per aver rubato pneumatici da alcune Cadillac, per un valore di 30.000 dollari. Il lato disumanizzante di questa esperienza lo colpì profondamente: "Mentre ero in prigione, dovetti fare i conti con i miei errori e decisi che mai più in vita mia avrei consegnato la mia libertà nelle mani di qualcun altro.”[3]

Gli esordi della carriera musicale modifica

Dopo il suo rilascio dalla prigione, abbandonò la vita della gang e intraprese la propria carriera musicale agli inizi degli anni sessanta come membro di diversi gruppi. Quando alcuni suoi compagni di scuola fondarono il gruppo R&B The Upfronts nel 1960, cantò come basso (anche se affermerà in seguito di non aver mai desiderato diventare un cantante), e scrisse diversi brani. Subito dopo essersi esibito in numerosi club di Los Angeles con gli Upfronts, cantò e registrò con altri gruppi come gli Atlantics e i Five Du-Tones. Ormai incantato dalla magia dello studio di registrazione, Barry imparò il mestiere di engineer, produttore e musicista a tutto tondo, e fu presto in grado di suonare ogni strumento presentatogli, con l'eccezione di archi e fiati. Il suo primo assaggio di successo arrivò nel 1963 grazie al suo coinvolgimento con Bob & Earl nella canzone Harlem Shuffle. In tale occasione avvenne il suo incontro con l'arrangiatore Gene Page. In questo periodo Barry era sposato con il suo amore di vecchia data, Betty Smith, desideroso di guadagnarsi da vivere per sostenere i suoi quattro figli Barry White Jr., Melva White, Nina White, Darryl White. Il matrimonio non era però destinato a durare e si concluse con un divorzio nel 1965 (quando Barry aveva 21 anni), dopo una storia d'amore di sei anni. Intorno allo stesso periodo, cominciò a collaborare con le etichette Mustang e Bronco e produsse vari pezzi tra cui quattro singoli per Viola Wills e tre singoli per Felice Taylor nel 1966/67. Viola non raggiunse la vetta delle classifiche fino al 1979 (con "Gonna Get Along Without You Now"), ma Barry riuscì a portare Felice nelle classifiche americane Billboard con It May Be Winter Outside (grande successo che verrà poi ripreso dalle Love Unlimited) e nelle classifiche inglesi con I Feel Love Comin 'On, entrambi nel 1967.

Gli anni settanta come produttore e l'incontro con le Love Unlimited modifica

Nel 1968, durante una sessione di registrazione per la Motown con Gene Page, Barry incontrò tre coriste e, trovando che fossero perfette, propose loro di lavorare assieme. Le cantanti erano Glodean James sposata da Barry White nel 1974 (dal cui matrimonio sono nati i figli Shaherah White, Brigette White), sua sorella Linda, e la cugina Diane Taylor: le Love Unlimited, un gruppo nato come risposta al trio femminile delle Supremes. Nel 1969 cominciarono a lavorare e dopo oltre due anni di prove nel 1971 avvenne il loro incontro con Russ Regan, capo della UNI Records. L'album, From A Girl's Point of View We Give to You... Love Unlimited del 1972 fu un grande successo e vendette più di un milione di copie. La fama del gruppo crebbe nel decennio successivo e White sposò la prima voce, Glodean. Fu lavorando ad alcuni demo che la casa discografica gli propose di cantare egli stesso, invece che di limitarsi a produrre canzoni per altri. Nel 1974 il singolo strumentale Love's Theme come The Love Unlimited Orchestra dell'album Rhapsody in White scritto insieme con Aaron Schroeder arriva primo nella Billboard Hot 100, settimo nei Paesi Bassi e decimo nel Regno Unito e vince il disco d'oro.

 
Barry White con Vittorio Salvetti, in Italia, alla fine degli anni settanta

Tra i suoi successi si segnalano, I'm Gonna Love You Just a Little More Baby (1973), Never, Never Gonna Give You Up (1973), Can't Get Enough of Your Love, Babe (1974) che arriva prima nella Billboard Hot 100, You're the First, the Last, My Everything (1974), What Am I Gonna Do With You (1975), Let the Music Play (1976), You see the trouble with me (1976) Your Sweetness is My Weakness (1978), Just the Way You Are (1978), Change (1982), Sho' You Right (1987) e Practice What You Preach (1994).

 
Manifesti per il concerto di Barry White a Roma 1992

Il concerto del 1998, live nel Central Park di New York con Luciano Pavarotti, è stato il secondo evento musicale visto da più di un miliardo di persone in mondovisione (il primo evento musicale trasmesso in mondovisione e visto da ben 1 miliardo e mezzo di persone fu l'Aloha from Hawaii di Elvis Presley del 1973).

Cronicamente iperteso per diverso tempo, anche a causa della sua notevole mole, fu ospedalizzato per insufficienza renale nell'autunno del 2002 e per ictus nel 2003[4][5] che lo costringe a ritirarsi dalle scene.[6] Muore all'età di 58 anni il 4 luglio 2003 per arresto cardiaco presso il Cedars-Sinai Medical Center di West Hollywood.[7] Il suo peso corporeo, che a seconda delle diete che seguiva oscillava sempre tra i 120 e i 150 kg, negli ultimi mesi di vita era salito a ben 160 kg. Fu cremato e le sue ceneri disperse in mare da Michael Jackson.

Barry White era stato anche uno dei doppiatori di Coonskin, cartone animato diretto da Ralph Bakshi.

Una sua autobiografia, Barry White: Love Unlimited, è stata scritta insieme con Marc Eliot e pubblicata nel 1999.

Barry White appare come guest star nell'episodio 18 della quarta stagione de I Simpson, intitolato "La festa delle mazzate", dove il cantante, anche grazie all'aiuto di Bart e Lisa, riesce, usando i toni bassi della sua voce, a salvare i serpenti della città di Springfield dal massacro da parte degli abitanti. Appare anche nella serie Ally McBeal (puntata 2x18) cantando You're the First, the Last, My Everything per il compleanno di uno dei soci dello studio, John Cage, suo grande fan che balla nel bagno al ritmo di quella canzone, e compare nuovamente nell'ultima puntata di chiusura della serie, nei saluti di addio, assieme a tutti i personaggi principali.

Era il padrino di Chuckii Booker, cantante di R&B e New jack swing che lo stesso White aiutò a far emergere.[8]

Discografia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Barry White.
Album in studio
Raccolte
Singoli

Note modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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