Beffa di Baldenich

La beffa di Baldenich (detta anche "Operazione Baldenich") è un episodio della Seconda guerra mondiale avvenuto nella città di Belluno (più precisamente nel carcere del quartiere di Baldenich) il 16 giugno 1944. Qui, 12 partigiani italiani e russi della Divisione Nino Nannetti riuscirono a far evadere 70 prigionieri con un astuto stratagemma: i partigiani infatti si travestirono da soldati tedeschi riuscendo quindi a intrufolarsi nel carcere. Qui, appena passò un soldato con le chiavi delle celle, svelarono i loro intenti bloccando le guardie che chiedevano loro i documenti e riuscendo a impadronirsi delle chiavi. Liberati i carcerati, fuggirono a bordo di un camion e rinchiusero nelle celle le guardie, le quali riuscirono a liberarsi solo a fuga avvenuta. Il capo dell'operazione era Mariano Mandolesi, il quale ripeté un'operazione simile il 28 aprile 1945 sempre nello stesso carcere e con lo stesso metodo.

Murale modifica

[senza fonte] Il 16 luglio 2015 l'artista Ericailcane, all'interno della rassegna Clorofilla - Arti Pubbliche Condivise, ha completato un murale su una cabina elettrica inutilizzata proprio a Baldenich riguardo a questo avvenimento. Il disegno rappresenta una lince, simbolo dell'astuzia dei partigiani, con in mano un fucile chiuso da un tappo che rappresenta la non-violenza dell'operazione. Sul lato, reca la scritta celebrativa "Dall'odio al tiranno nasce l'amore per la libertà 16-06-1944 28-04-1945".

Note modifica


Bibliografia modifica

  • Emanuele D'Andrea - "Liberate il partigiano Milo!" L'operazione Baldenich: motivazioni, effetti ed elenco dei liberati dal carcere. in "Protagonisti" n. 107- dicembre 2014 - Rivista ISBREC Belluno
  • Roberto De Nart - “La beffa di Baldenich I”: Il 16 giugno 1944 dodici partigiani neutralizzano le guardie e liberano 70 prigionieri. 13 agosto 2009 in Bellunopress <href> [1] </href>
  • Roberto De Nart per il Col Maòr (Redazionale del Gruppo Alpini "Gen. Zaglio" di Salce) - “La beffa di Baldenich”<href> [2] Archiviato il 4 agosto 2016 in Internet Archive. </href>