Bellincione Berti
Bellincione Berti (... – ...; fl. XII secolo), appartenente alla nobile famiglia fiorentina dei Ravignani, è stato a capo di una delle casate più stimate del XII secolo.
Biografia modifica
Fu preso da Dante nella Divina Commedia come esempio della sobrietà e semplicità nella Firenze antica, quella della prima cerchia di mura. Nel canto XV del Paradiso infatti Dante mette in bocca al suo avo Cacciaguida queste parole:
«Bellincion Berti vid' io andar cinto
di cuoio e d'osso, e venir da lo specchio
la donna sua sanza 'l viso dipinto»
Il fatto che vestisse con semplice cuoio e osso ne attesta e sottolinea la sobrietà per cui era famoso.
Pare che rivestisse il ruolo di cavaliere.
Discendenza modifica
Bellincione ebbe una figlia, Gualdrada, che sposò nel 1180 Guido Guerra III dei Conti Guidi, dal quale ebbe cinque figli (Ruggero, Guido, Marcovaldo, Aghinolfo e Teudegrimo).[1]
Note modifica
- ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Guidi di Romagna, Torino, 1835.
Collegamenti esterni modifica
- Bèrti, Bellincione, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- BERTI, Bellincione, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 9, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1967.